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masi-evento-18luglio2015Sabato 18 luglio 2015 alle ore 15.00 ci incontreremo a Palermo, in Piazza Politeama. Saremo felici di poter  onorare i nostri Morti esprimendo la nostra solidarietà a chi oggi  affronta con determinazione tutti i rischi che comporta l’ostinata ricerca di verità e giustizia.  Desideriamo infatti condividere la strada di chi sta rischiando tutto perché non può rinunciare al sogno di una terra bellissima, dove si possa finalmente respirare il fresco profumo di libertà.
Noi siamo quelli che sono orgogliosi di stare al fianco di chi è scientificamente isolato, delegittimato e condannato solo per non essersi adattato al puzzo del compromesso.

Per questo, in occasione del 23° anniversario della Strage di Via d’Amelio,  abbiamo scelto di manifestare il nostro sostegno al coraggioso maresciallo dei carabinieri che ha osato rompere quello schema che è costato la vita a Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Fabio Li Muli e ai tanti che li hanno preceduti.
Il Mar. Masi infatti non è soltanto uomo di scorta del Giudice Di Matteo, il magistrato più a rischio. Lui è anche quel carabiniere che ha denunciato i suoi superiori di avergli impedito l’arresto di Provenzano già nel 2001 e, successivamente nel 2004,  di Matteo Messina Denaro. Ed è sempre lui che ha testimoniato al processo Mori-Obinu attirandosi le ire di chi non poteva credere che  lui non  avesse prezzo e non fosse ricattabile.
Già, perché ci hanno convinto che tutti abbiamo un prezzo, che è solo questione di opportunità.
Noi però abbiamo ancora la capacità di sognare e di credere che non sia così per tutti e, proprio per questo, abbiamo avuto il privilegio di incontrare il Mar. Saverio Masi e riconoscere in lui la potenza degli ideali  trasformati in Azione.  Lui è esempio di coerenza e di tenace Resistenza. Sta già pagando caro  il suo desiderio di verità e giustizia, ma non desiste. Lui va avanti anche se questo significa rinunciare a tutto, non solo alla carriera, ma anche alla possibilità di una vita modesta ma tranquilla.
Quanti carabinieri potrebbero raccontare ciò che sanno e non lo fanno per paura di infrangere delle regole, ovviamente non scritte, ma ben consolidate, di omertà e di “ossequio” agli ordini anche se ritenuti immorali e certamente non rispettosi del giuramento fatto sulla Costituzione?
Quanti di loro commemoreranno il Giudice Paolo Borsellino e i suoi ragazzi, che lo hanno accompagnato anche nella terribile morte cui è stato destinato dagli indicibili accordi che oggi vengono a galla grazie al processo che si svolge a Palermo e che vede alla sbarra anche tanti rappresentanti delle istituzioni, compresi alcuni alti ufficiali dell’Arma dei carabinieri?
Manzoni  diceva che il coraggio uno non se lo può dare se non ce l’ha, e di don Abbondio purtroppo ce n’è in abbondanza. Ecco quindi perché ciò che ha fatto Saverio Masi, che dovrebbe essere normale, diventa speciale. Nell’attesa che tanti suoi colleghi scelgano di scoprire il loro coraggio e l’immenso valore della propria dignità, noi non possiamo fare a meno di affiancarci al Mar. Masi e al Luogotenente Fiducia che ha scelto di schierarsi anche lui con i giusti e non con i più forti.   Fino a che quella determinazione  per  la ricerca della verità e giustizia che accende lo sguardo  di Saverio Masi si rifletterà nella nostra capacità di sognare che “un giorno questa terra sarà bellissima”, Paolo Borsellino ed i suoi ragazzi non saranno morti invano.

Anita Rossetti e tutti gli Amici di  Saverio Masi che non rimarranno alla finestra a guardare rimanendo semplici spettatori  e, per questo,  non saranno mai complici di chi lo vuole a tutti i costi fermare, ma che hanno scelto di scendere in strada e abbracciarlo senza paura di essere attaccati dai suoi detrattori, ma con la gioia di poter dire:

"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola"
Paolo Borsellino

ATTENTI, CI SONO ANCH’IO E SAVERIO NON SARA’ MAI SOLO!

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