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i-siciliani-docufilmIl prossimo 5 gennaio alle ore 21,30 su RaiTre propone un docufilm sulla vita e l’impegno antimafia
La storia di Pippo Fava raccontata da una dei suoi “carusi”. I ragazzi che dac lui lui impararono il mestiere di raccontare la mafia e il malaffare in una terra difficile come la Sicilia. Il 5 gennaio prossimo, a trent’anni esatti dalla morte, RaiTre proporrà un docufilm che racconta, soprattutto a chi non lo ha conosciuto, chi era Pippo Fava, ucciso dalla mafia davanti al Teatro Stabile di Catania. Un occasione per conoscere l’uomo, il giornalista, lo scrittore. Uno straordinario testimone del suo tempo che, in una Sicilia soffocata dalla mafia, non volle mai rinunciare alla sua grande voglia di raccontare, senza veli ed omissioni.

MAFIA AL POTERE - Tra i primi in Sicilia e in Italia Pippo Fava denunciò i rapporti tra la mafia e il potere: «Io ho visto molti funerali di Stato: molto spesso gli assassini erano sul palco delle autorità», disse in una delle sue ultime interviste a Enzo Biagi pochi giorni prima di essere ucciso. Fava non era solo un giornalista libero e indipendente ma anche un maestro di impegno civile. La sua creatura, il mensile “I siciliani”, la mise su con un gruppo di giornalisti giovanissimi, appunto i suoi “carusi”. «A che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?», ripeteva spesso Fava.

VIDEO «I ragazzi di Pippo Fava», il trailer del docufilm di Rai Tre

CATANIA E LA MAFIA - «I ragazzi di Pippo Fava» racconta l’avventura umana e professionale di uno dei primi giornalisti siciliani morti per mano mafiosa attraverso gli occhi e le emozioni dei giovani protagonisti. Dunque non è solo un film su mafia e antimafia, ma piuttosto una storia di formazione, un “attimo fuggente”, vissuto nella Sicilia degli Anni Ottanta da alcuni giovanissimi giornalisti che seguirono il loro direttore nell’impresa di raccontare in totale libertà i legami capillari che inquinavano la vita di una “tranquilla città di mafia” come Catania, in quell’Italia cupa e violenta.

I CARUSI - Il docufilm, ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Antonio Roccuzzo, coprodotto da Cyrano New Media e RaiFiction, regia di Franza Di Rosa, è tratto dalle pagine di “Mentre l’orchestrina suonava gelosia”, un libro scritto dallo stesso Roccuzzo, che fu uno dei “carusi” di Pippo Fava. Tre linee di racconto si intrecciano nel docufilm: la fiction, che ricostruisce il carattere e le emozioni dell’ ”attimo fuggente” di quel gruppo di ventenni; i video di repertorio – in parte inediti - che ci restituiscono le parole e il carisma autentici di Pippo Fava; e due testimonianze: di Claudio Fava, figlio di Pippo e che fu anche lui uno dei ragazzi della redazione e di Antonio Roccuzzo. Nel cast anche Leo Gullotta, accanto ad un gruppo di giovanissimi attori.

di Alfio Sciacca - 17 dicembre 2013

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