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mutolo-dipintoLe opere del collaboratore di giustizia esposte a Macerata dall'11 agosto al 3 settembre.
Domenica 11 agosto, il Laboratorio41 di Macerata inaugura la mostra “Gaspare Mutolo, il pittore”. Un’esposizione che racconta la vita artistica dell’uomo di Partanna-Mondello (Palermo) noto alle cronache per il proprio passato da mafioso al fianco di Toto Riina e Saro Riccobono, ma che ha saputo intraprendere una nuova vita da pittore prima e collaboratore di giustizia poi (dal 1991) affidando le proprie rivelazioni ai giudici Falcone e Borsellino. Scelte, queste, che ne hanno veicolato riscatto sociale e morale.
La mostra, il cui vernissage e programmato per domenica 11 agosto alle ore 18.00 presso i locali di via Maffeo Pantaleoni (Macerata), presenta oltre trenta tele a olio che ritraggono la tanto amata Sicilia, la stessa terra che l’artista non ha piu riassaporato e da cui e destinato a restare lontano per tutta la vita.

Dismessi i panni di “uomo d'onore” della mafia siciliana denominata Cosa Nostra e in carcere quelli di “gost painter” per il boss Luciano Liggio, oggi firma la paternità dei dipinti e li presenta in una mostra. Di chiara matrice istintiva e “selvaggia”, il pittore trova nei ricordi della sua terra, la Sicilia, le immagini per le sue composizioni ed è forse proprio la consapevolezza di un esilio forzato che ne sublima la ricerca e ne arricchisce il gesto pittorico. Composizioni così personali ci guidano nel mondo interiore dell'artista carico al di là di ogni stereotipo di sentimenti, emozioni e desiderio di riscatto da un sofferto passato.

Alessandro Leanza


La critica
<<Gaspare Mutolo è stato per molti anni un celebre mafioso, e ancora lo ricordiamo come non meno celebre collaboratore di giustizia, Gaspare Mutolo infine si è scoperto artista, pittore. Come mio zio Franco, che mafioso non fu mai, bensì capitano di lungo corso fra il Mar Nero e il Rio delle Amazzoni, Mutolo improvvisamente ha scoperto che la pittura, come un dono, può restituirti il migliore dei mondi possibili, ciò che il pensiero politico ha soltanto cercato di tratteggiare, inutilmente, se non con pessimi risultati. D’altronde, senza bisogno di fare ricorso a una facile metafora, all’interno di ogni pennello risiede, almeno potenzialmente, l’universo, ogni pianeta, ogni genere di atlante visivo.
Mutolo ha iniziato a dipingere nello spazio ristretto e infelice delle carceri, in cella. Ciononostante proprio lì ha ritrovato il tempo e le figure della memoria della Sicilia quotidiana, della sua Palermo. Forse perfino come tecnica di sopravvivenza interiore, ginnastica poetica. Tecnicamente parlando, l’uomo segue le orme della pittura “selvaggia”, istintiva, come già il Doganiere Rousseau, il pittore che fece impazzire Picasso e i Surrealisti, nel senso che reinventava di volta in volta la proporzione delle cose, delle case, delle figure, della stessa giungla con i suoi fiori. L’estro e la fantasia non mancano all’ex mafioso Gaspare Mutolo, insieme a un grande senso dello stile, sia pure “grezzo”, impuro, naturale, che è poi la cosa che permette di riconoscere “la mano” dell’artista.
Anche il mondo che Mutolo fa scivolare dal pennello sulla tela è, sia pure a suo modo, un mondo immaginario: una Sicilia sognata, rimessa insieme con i nastri invisibili della memoria, d’altronde anche lo scrittore Elio Vittorini in “Conversazione in Sicilia” mette al mondo un’isola non meno trasfigurata.
D’altronde, come avevo già notato qualche anno fa sempre a proposito dei suoi quadri, lo sguardo non ha bisogno di regole certe, né di punti fissi per esistere, lo sguardo infatti - e i risultati della pittura di Gaspare Mutolo lo dimostrano - permette di stabilire di volta in volta le proporzioni giuste, fa decidere qual è la forma di una città, di un paesaggio, di un albero, di un cesto di fiori, una distesa di tetti. Come i migliori “naif”, infatti, Gaspare arriva al nucleo della veduta che sceglie di restituire, dove altri, tecnicamente più bravi di lui, non vedremo mai.>>

di Fulvio Abbate


“Gaspare Mutolo, il pittore”

a cura di Alessandro Leanza e Marco Dionisi

In mostra dall’11 agosto al 3 settembre 2013
Dal lunedì al sabato dalle 17.00 alle 20.00
Domenica apertura su appuntamento

Ingresso libero

Vernissage domenica 11 agosto, ore 18.00

Catalogo disponibile in galleria

Laboratorio41
Via Maffeo Pantaleoni, 41 (Macerata)
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www.laboratorio41.com
facebook.com/baccina66

in collaborazione con
Associazione culturale Giordano Bruno e BACCINA 66 galleria espositiva

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