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aula-bunker-ucciardone1di Lorenzo Baldo e Francesca Mondin - 28 maggio 2015
I verbali delle dichiarazioni di Parisi e Miliano sugli incontri di Di Maggio al carcere di Opera Milano sono arrivati sulla scrivania del Dott. Fabozzi, (direttore del carcere di Opera Milano all'epoca dei fatti, ndr) una settimana dopo l'interrogatorio di Parisi, per mano di un giornalista probabilmente di Panorama. Questo è quanto emerge dall'esame di Massimo Parisi, ex-funzionario dell'amministrazione penitenziaria del carcere di Opera dal '93 al 2001, sentito oggi al processo trattativa Stato-mafia. "Una settimana dopo che sono stato sentito dai magistrati, penso febbraio 2015 - ha detto Parisi rispondendo alle domande del pm Tartaglia - il dott. Fabozzi mi chiamò nel suo ufficio perchè un giornalista lo aveva messo a conoscenza di questi verbali, non c'è stato nessun imbarazzo, mi confermò quello che ci eravamo detti". Un fatto decisamente inusuale sul quale il pm ha voluto approfondire: "Visto i suoi ottimi rapporti con Fabozzi non espresse la sorpresa che una settimana dopo la sua escussione già avesse la trascrizione del verbale?" ha chiesto al teste, che ha risposto: "No, pensavo che si trattasse di un atto pubblico". In quell'occasione Fabozzi, secondo quanto riferito da Parisi stamani, manifestò grande meraviglia rispetto all’argomento e dopo aver detto che assolutamente Di Maggio non avrebbe mai incontrato Cattafi, "mi disse che lo aveva chiamato un giornalista, che lo aveva già chiamato in passato, e gli aveva mandato quei verbali, credo che fosse di Panorama".
L'ex funzionario del carcere di Opera riguardo i due incontri con il Di Maggio all'interno del carcere ha confermato quanto detto prima da Miliano, con ricordi più vaghi per il secondo incontro:"Ricordo un’altra volta in cui Di Maggio venne a Opera e io lo intravidi, ma ho un vago ricordo e non so collocarlo cronologicamente, forse dopo l’evasione di Maniero (Felice Maniero, evaso nell’estate del ‘94, ndr), ricordo solo l’immagine del dott. Di Maggio che sale le scale accompagnato dal direttore Fabozzi".
Sul rapporto che correva tra il direttore del carcere Fabozzi e il vice del Dap Di Maggio il teste ha confermato le impressioni dell'ex collega Miliano: "Il rapporto era istituzionale ma anche amichevole, confidenziale" aggiungendo che "il rapporto nacque quando Di Maggio diventò vice del Dap. La percezione generale era che Di Maggio fosse l’effettivo direttore del Dap. Era una persona molto autorevole, erano le sue direttive quelle che incidevano".
Sulla presenza di Cattafi nel carcere come detenuto in quel periodo, Parisi ha detto: "Lo ricordo come nome, ma non ho ricordi specifici di averci parlato. Credo che fosse nella sezione di regime di alta sicurezza, e questi detenuti erano gestiti dal direttore, fosse formalmente poteva esserci una delega al vicedirettore". Aggiungendo però di non ricordare se Cattafi fosse detenuto in occasione delle visite di Di Maggio.
L'udienza è stata rinviata al prossimo 4 giugno con l’esame di Olindo Canali.


Trattativa Stato-mafia: ex vicedirettore del carcere Opera riferisce su incontri con Di Maggio e detenzione Cattafi
di Lorenzo Baldo e Francesca Mondin - 28 maggio 2015
Rosario Pio Cattafi era detenuto al carcere di Milano Opera quando il vicedirettore del carcere era Miliano, che, negli anni in cui prestò servizio, vide il vicedirettore del Dap Di Maggio con il direttore del carcere Fabozzi in ben due incontri. E' questo l'argomento attorno a cui si sta svolgendo la testimonianza di Giuseppe Miliano, ex-funzionario dell'amministrazione penitenziaria del carcere di Opera del ’93 fino al ’95, nel processo Trattativa Stato-mafia in corso a Palermo presso l'aula bunker del carcere Ucciardone.
"La presenza di Cattafi mi è tornata alla mente alla metà dell’anno scorso - ha spiegato Miliano - parlando con il collega Ciani, figlio del procuratore generale riguardo la convocazione del padre in questo procedimento". Colloquio che spinse Miliano ad approfondire l'argomento: "Della lettura di vari articoli su internet notai che in alcuni casi venivano affiancati i nomi Di Maggio e Cattafi - ha raccontato il teste - A quel punto mi sono ricordato che durante l’attività al carcere di Opera noi dovevamo autorizzare le attività dei detenuti e mi tornò in mente questo nominativo". Circostanza sulla quale Giuseppe Miliano cercò conferma dal collega Parisi: "Gli chiesi se si ricordasse di questo soggetto e lui mi confermò la circostanza".
A spingere l'ex funzionario dell'amministrazione penitenziaria a riferire quanto a sua conoscenza alla procura di Palermo è stato un servizio di Panorama dove "c’era una dichiarazione del dott. Fabozzi che negava qualsiasi ingerenza di Di Maggio in riferimento alle dichiarazioni di Cattafi, che sosteneva di avere avuto la disponibilità di parlare con Di Maggio grazie a Fabbozzi."
Riguardo la presenza fisica di Di Maggio nel carcere di Milano negli anni in cui era in servizio, il teste ha raccontato di due incontri. "Il primo avvenne attorno al dicembre '93,  all’interno dell’ufficio del direttore Fabozzi, fui chiamato assieme a due colleghi dal direttore per presentarci il dott. Di Maggio - ha raccontato Miliano - l’incontro durò un quarto d’ora, notai che c’era un rapporto sereno tra il direttore e Di Maggio, un rapporto non particolarmente formale ed in una fase successiva il dott. Fabozzi mi disse che stimava il dott. Di Maggio." Il secondo incontro invece "avviene nei primi mesi del ’94, due o tre mesi dopo il primo, io e i miei colleghi vedemmo, attorno alla metà della mattinata, il dott. Fabbozzi e Di Maggio che si dirigevano verso l’ufficio del direttore,  in quell'occasione credo che il dott. Fabozzi non ci abbia anticipato di quella visita." Per entrambi gli incontri, secondo quanto detto dal teste stamani, non ci fu un preannuncio formale.

L'udienza è terminata ed è stata rinviata al 4 giugno, ore 9:30, con l'esame del teste Olindo Canali.


Trattativa Stato-mafia: in aula Miliano e Parisi
di AMDuemila - 28 maggio 2015
Riprende questa mattina il processo sulla trattativa Stato-mafia. Quest’oggi sono previste le audizioni di Giuseppe Miliano e Massimo Parisi, entrambi già in servizio al carcere di Opera (Mi). Il pool li ha chiamati, “per riferire entrambi quanto a loro conoscenza nella qualità di funzionari dell'amministrazione penitenziaria all'epoca in servizio presso il carcere di Milano Opera sulle visite del dottor Di Maggio al direttore del carcere nel periodo in cui presso quella struttura era detenuto Cattafi Rosario”. Dal 1997 Miliano è diventato magistrato e nel 2014 ha chiesto di parlare con la Procura di Palermo.

E' possibile seguirlo in diretta audio streaming qui!

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