L'udienza odierna è terminata ed è stata rinviata a domani, 27 giugno, ore 9:30.
Stato-mafia: Gargani, Parlamento sapeva di revoche 41 bis
di AMDuemila - 26 giugno 2014 - Ore 13:50
Palermo. "In Parlamento si sapeva delle revoche degli oltre 300 provvedimenti di carcere duro per i mafiosi decise da Conso. Io ne parlai al Guardasigilli e lui commentò dicendo che la sua era stata una decisione garantista". Per la prima volta Giuseppe Gargani, ex deputato Dc, sentito oggi come teste al processo sulla trattativa Stato mafia, ha ammesso che la scelta di revocare i 41 bis presa nel '93 dall'allora ministro della Giustizia Conso era una circostanza nota in Parlamento. secondo l'accusa quella decisione sarebbe stata tra le concessioni fatte dallo Stato alla mafia nell'ambito della trattativa.Ciò smetirebbe, secondo l'accusa, quanto detto da molti politici dell'epoca come l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino, tra gli imputati al processo, che ha sempre sostenuto di non avere mai saputo della decisione del Guardasigilli dell'epoca. Gargani è stato sentito come indagato di procedimento connesso.
Fonte ANSA
Stato-mafia: Forlani non si presenta in aula, problemi di salute
di AMDuemila - 26 giugno 2014 - Ore 12:33
Palermo. L'ex segretario della Dc Arnaldo Forlani, citato a deporre al processo sulla trattativa Stato mafia, ha inviato alla corte d'assise di Palermo, davanti alla quale oggi avrebbe dovuto testimoniare, una lettera in cui ha sostenuto di non poter essere presente a Palermo per motivi di salute e ha chiesto di essere ascoltato a Roma.
Arnaldo Forlani sarebbe stato sentito per chiarimenti sulla sostituzione, decisa improvvisamente alla vigilia del rimpasto di governo dopo la strage di Capaci, nel giugno '92, del ministro dell’Interno dell’epoca Vincenzo Scotti. Scotti, a cui era stata garantita la permanenza al Viminale, venne incaricato di dirigere il dicastero degli Esteri, mentre al suo posto all’Interno venne nominato Antonio Mancino. Nel 2012 Forlani, come l’ex presidente dc Ciriaco De Mita, aveva ricondotto la sostituzione di Scotti a ragioni politiche. Per la Procura dietro la sostituzione potrebbe esserci stata la necessità di togliere la guida del Viminale a un personaggio che, con misure come il carcere duro, aveva lanciato segnali duri alla criminalità organizzata. E che tra l’altro aveva preannunciato la stagione delle stragi da parte di Cosa nostra.
L'udienza sta proseguendo con la deposizione di Giuseppe Gargani, ex eurodeputato Udc ed ex sottosegretario Dc, riguardo una sua conversazione con l'ex ministro Calogero Mannino.
Fonte ANSA e IlMessaggero.it
Giovedì 26 giugno, dalle ore 9.30, si terrà la prossima udienza del processo trattativa Stato-mafia.
Nel processo, di competenza della Procura di Palermo, i pubblici ministeri dovranno accertare le responsabilità di chi è accusato di aver aperto un dialogo con Cosa nostra, al fine di far cessare la strategia stragista messa in atto nei primi anni ’90. Tra gli imputati, oltre a boss mafiosi (Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà) figurano anche collaboratori di giustizia (Giovanni Brusca), ex politici (Nicola Mancino, Marcello Dell’Utri), ex ufficiali del Ros (Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno) e Massimo Ciancimino.
Del processo si occupano i pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi.
Nell'udienza verranno ascoltati l'onorevole Giuseppe Gargani e l'ex esponente della Dc Arnaldo Forlani.
E' possibile seguirlo in diretta/audio streaming qui!