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toga-web2Il processo è stato rinviato al 25 febbraio 2014
“Borsellino quater”, Massimo Ciancimino non risponde

11 febbraio 2014 - Ore 17:29
La Corte d'Assise di Caltanissetta lo ha ascoltato oggi nell’ambito del processo “Borsellino quater”, ma è stato detto poco dal testimone assistito. Massimo Ciancimino si è avvalso della facoltà di non rispondere a tutte le domande dei pm Nico Gozzo, Stefano Luciani e Gabriele Paci, facoltà concessa dalla Corte in relazione ai quesiti collegati ai reati di cui è accusato in altri procedimenti giudiziari tra cui quello sulla trattativa Stato-mafia.

Il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino si è limitato a spiegare la provenienza di alcuni documenti mostrati dall’accusa per specificare il motivo della scelta di non rispondere alle domande.

palermo.blogsicilia.it


Mafia: Lo Forte, Borsellino non mi disse mai di sentirsi tradito
11 febbraio 2014 - Ore 12:39
Caltanissetta. "Paolo Borsellino dopo la strage di Capaci manifestò la sua delusione per la mancata nomina di Falcone a procuratore nazionale antimafia ma non mi parlò mai di essersi sentito tradito da qualche suo collega".
Lo ha dichiarato il procuratore di Messina, Guido Lo Forte, deponendo al processo "Borsellino quater" rispondendo ad una domanda del presidente della Corte d'Assise di Caltanissetta, Antonio Balsamo. "Borsellino -ha aggiunto- considerò anche il contesto in cui si verificò la strage di Capaci, ovvero mentre l'Italia si accingeva ad eleggere il presidente della Repubblica". Il magistrato, che era Pm a Palermo all'epoca delle stragi ha poi affermato: "Borsellino sicuramente aveva un'agenda, non ricordo il colore, dove spesso, nel corso della giornata, annotava degli appunti".

AGI


Lo Forte, in via D'amelio scene di guerra

Il Procuratore ascoltato come teste al processo Borsellino
11 febbraio 2014 - Ore 12:34
Palermo. "Dopo la notizia dell'attentato a Paolo Borsellino, andai immediatamente in via D'Amelio. Ero sconvolto. Era una tragica, e mai vista, scena di guerra. Mi misi a piangere quando vidi delle membra sparse che circondavano il luogo in cui era esplosa l'autobomba". Così il procuratore di Messina Guido Lo Forte, teste al processo sulla strage di via D'Amelio, ha ricordato durante la sua deposizione davanti alla corte d'assise di Caltanissetta le scene viste dopo l'esplosione.

ANSA


"Quell'interrogatorio con Mutolo e il disappunto di Paolo"
11 febbraio 2014 - Ore 10:39
Vincenzo Scarantino, detenuto con l'accusa di violenza sessuale nell'ambito di un'inchiesta della procura di Torino, è presente in aula.
Palermo. E' cominciata con la deposizione del procuratore di Messina Guido Lo Forte l'udienza odierna del processo per la strage di via D'Amelio che vede imputati, davanti alla corte d'assise di Caltanissetta, i boss Vittorio Tutino e Salvo Madonia e i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Calogero Pulci e Francesco Andriotta. Scarantino, detenuto con l'accusa di violenza sessuale nell'ambito di un'inchiesta della procura di Torino, è presente in aula. Lo Forte, che all'epoca dell'uccisione del giudice Paolo Borsellino era sostituto procuratore a Palermo, ha parlato della gestione della collaborazione del pentito Gaspare Mutolo, affidata dall'allora procuratore Pietro Giammanco all'aggiunto Vittorio Aliquò.
"Mutolo nel prospettare la sua intenzione di collaborare con la giustizia - ha detto - fece sapere di voler parlare con Borsellino, cosa che spinse Giammanco a disporre, nella delega ad Aliquò, una clausola che prevedeva una sorta di coordinamento con Paolo Borsellino". "Paolo mostrò un certo disappunto - ha aggiunto - per non essere stato investito formalmente delle indagini relative a Mutolo, tanto che con una battuta ci disse che era inutile che lui partecipasse agli interrogatori". Formalmente la collaborazione del pentito cominciò l'uno luglio del 1992. All'interrogatorio partecipò Borsellino che fu poi presente anche ai due successivi interrogatori fissati al 16 e al 17 luglio. Lo Forte ha ricordato che Borsellino si allontanò dal luogo in cui avvenivano i colloqui con Mutolo per alcune ore. Nel corso di una delle pause il magistrato disse ai colleghi che sarebbe andato al ministero dell'Interno. Il teste non ha saputo dire se durante le pause degli interrogatori successivi Borsellino incontrò l'ex dirigente del Sisde Bruno Contrada e il capo della polizia Vincenzo Parisi. "Dopo la strage - ha spiegato - seppi che si era diffusa la voce secondo la quale Mutolo aveva anticipato a Borsellino di avere cose da dire su Contrada (poi condannato per mafia ndr) e sul pm Domenico Signorino (accusato di collusioni mafiose e morto suicida ndr)".

(Fonte ANSA)

livesicilia.it



Riprende martedì 11 febbraio 2014 alle ore 9.30 il processo Borsellino quater, nel quale i pubblici ministeri di Caltanissetta Sergio Lari, Domenico Gozzo, Stefano Luciani e Gabriele Paci, indagano sulla morte del giudice Paolo Borsellino, ucciso nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992 insieme agli agenti della scorta.
Tra gli imputati Salvatore Madonia e Vittorio Tutino, Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci.
In questa nuova udienza sarà ascoltato Massimo Ciancimino.

Sarà possibile seguirlo in diretta/audio streaming qui!

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