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tribunale-togheL'udienza è conclusa. Il processo è stato rinviato al 13 febbraio 2014
Di Carlo, Impastato? Interessato Subranni
Pentito depone in aula, cugini Salvo parlarono con ufficiale Ros
30 gennaio 2014
Palermo. "Ho saputo che i cugini Salvo si sono rivolti ad Antonio Subranni per fare chiudere l'indagine sulla morte di Peppino Impastato". Lo ha detto il pentito Francesco Di Carlo, deponendo al processo sulla trattativa Stato-mafia. Il collaboratore ha ricordato di aver più volte visto il generale Subranni, ex capo del Ros e tra gli imputati, negli uffici dei cugini Nino e Ignazio Salvo, potenti esattori siciliani vicini alla mafia, e una volta anche con Salvo Lima.

ANSA



Stato-mafia: Di Carlo e i rapporti con gli esattori Nino e Ignazio Salvo
di AMDuemila - 30 gennaio 2014 - Ore 13.05
Sempre descrivendo i molteplici contatti di Cosa nostra, il collaboratore di giustizia Di Carlo spiega ai pm della trattativa Stato-mafia che Gaetano Badalamenti, detto il "boss dei due mondi", gli presentò Nino ed Ignazio Salvo, i potenti esattori originari di Salemi: Nino diventò addirittura sottocapo della cosca locale. "L'ultimo incontro fu nel 1983 a Roma - ricorda il pentito - Avevano alcuni problemi. Loro erano molto intimi con Stefano Bontade, stravedevano per Badalamenti. E io gli consigliai di avvicinarsi a Totuccio Riina".


Stato-mafia, pentito Di Carlo: "Cosa Nostra ha rapporti con tutti"
di AMDuemila -
30 gennaio 2014 - Ore 12.23
“Cosa Nostra è abituata ad avere rapporti con tutti, perché altrimenti non si può controllare tutto" ha dichiarato il collaboratore di giustizia Francesco Di Carlo, che oggi depone come teste al processo sulla trattativa Stato-mafia.

Rispondendo al pm Nino Di Matteo, Di Carlo ha descritto i rapporti che la mafia ha in passato intessuto con esercito, carabinieri e servizi segreti, parlando anche dei “processi aggiustati”: "Negli anni '70-'80 mi interessavo io grazie alle mie conoscenze, ma non ho mai detto a Riina chi fossero i nostri contatti. Avevo un colonnello dell'esercito che era stato per tanti anni alla presidenza del Consiglio, si chiamava forse Cirrincione o Perricone. Poi avevo conosciuto l'ufficiale Vito Miceli (ex direttore del Sid), tramite lui conobbi Giuseppe Santovito (ex direttore del Sismi). I militari per noi non sono sbirri, ne abbiamo avuto in Cosa nostra o parenti di affiliati".

Prima dell'inizio dell'esame del collaboratore l'avvocato Li Peri, legale difensore di Marcello Dell'Utri, aveva chiesto di rinviare la deposizione di Di Carlo per dare il tempo alle difese di analizzare il verbale di interrogatorio, risalente al 1998, reso al processo Borsellino-ter e depositato ieri dai pm. La corte ha però deciso di rimandare ad una successiva udienza solo il controesame.

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Stato-mafia: Di Carlo, Nino Salvo chiese la morte di Chinnici

30 gennaio 2014 - Ore 12.02
Palermo. "Il primo rivale di Cosa nostra era Rocco Chinnici. In particolare Nino Salvo faceva come un pazzo". Così il pentito Francesco Di Carlo, rispondendo ai Pm oggi al processo per la trattativa Stato-mafia, ha parlato dell'avversione di Nino Salvo, all'epoca potente gestore delle esattorie in Sicilia e legato alla mafia, per il giudice Chinnici, creatore del pool antimafia. Secondo Di Carlo, Nino Salvo "ha chiesto a Michele Greco di farci il favore su Chinnici", ossia di fare assassinare il giudce. "Greco - ha aggiunto il pentito - non faceva nulla senza parlare con Riina: io ero presente alla Favarella quando Nino Salvo incontrò Michele Greco per chiedere l'intervento di Cosa nostra". .

AGI


Nuova udienza giovedì 30 gennaio alle 9.30 del processo per la trattativa Stato-mafia, per la quale è previsto l'esame, in collegamento, del collaboratore di giustizia Francesco Di Carlo.
Nel processo, di competenza della Procura di Palermo, i pubblici ministeri dovranno accertare le responsabilità di chi è accusato di aver aperto un dialogo con Cosa nostra, al fine di far cessare la strategia stragista messa in atto nei primi anni ’90. Tra gli imputati, oltre a boss mafiosi (Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà) figurano anche collaboratori di giustizia (Giovanni Brusca), ex politici (Nicola Mancino, Marcello Dell’Utri), ex ufficiali del Ros (Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno) e Massimo Ciancimino.
Del processo si occupano i pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi.

Sarà possibile seguirlo in diretta/audio streaming qui!

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