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20180718 fra le sue mani palermoMercoledì 18 luglio alle ore 18 presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Palermo in Piazza Vittorio Emanuele Orlando sarà presentato “Fra le sue mani. In ricordo di Paolo Borsellino” di Roberto Greco in collaborazione con Valeria Siracusa.


TRAMA
Fra le sue mani, quelle di Paolo Borsellino, fino alle 16:58 di quel maledetto 19 luglio 1992, sono passati oggetti di uso quotidiano ma anche i suoi affetti. L’immancabile pacchetto di sigarette, la penna con cui scriveva, le mani delle persone che ha stretto, i verbali che ha scritto o letto, ma anche le posate con cui ha mangiato la torta del suo 52° compleanno, il viso accarezzato della moglie e la pacca d’incitamento sulle spalle dei figli. Ma anche l’agenda rossa, che è stata nelle sue mani dal giorno in cui un ufficiale dei carabinieri varcò la porta del suo ufficio per consegnargliela. E l‘agenda rossa sarà con lui nei mesi a seguire, segreta portatrice di una cronaca tutt’oggi negata. L’agenda rossa, oggetto ingombrante prima e dopo.
Il racconto inizia qualche nel novembre 1991, entra nelle pieghe degli eventi e della memoria e, grazie all’utilizzo di suoni, musica e rumori, ripercorre la vita di Borsellino, le sue relazioni mentre la giostra della memoria gira riportando in primo piano i tragici anni che, a partire dal 1971 sino a quel 1992, hanno insanguinato Palermo e non solo.
Le verità ufficiali, cui si mescolano i ricordi personali di chi ha vissuto con lui quest’arco di tempo, si concatenano con le possibili contraddizioni contenute nell’agenda rossa, implicita seconda voce narrante. Gli incontri del magistrato, personali ma anche istituzionali, saranno narrati a due voci, anche quando si dovessero trovare in netta contrapposizione.
Alla voce narrante si aggiungeranno, granelli di sabbia dell’immaginaria clessidra che è la vita, le voci, i rumori, le notizie dei telegiornali e altri contributi che serviranno a realizzare la scansione del tempo. Anche le musiche utilizzate cercheranno di riportare a quel periodo storico, al fine di essere stimolatrici di ricordi individuali da parte del pubblico e la loro scelta è basata esclusivamente sulla diegicità della musica rispetto al racconto.
Lo spettacolo si sviluppa con un narratore sul palco. Ha con sé una valigia di vimini, come quelle che si usavano per andare a fare il pic-nic. Al suo interno sono contenuti diversi oggetti che, durante la narrazione, puntualizzeranno una situazione, un evento o, semplicemente, saranno spunto narrativo per la parte di storia narrata. Un libro, un disco, un pacchetto di sigarette, un macinapepe, un’agenda rossa. Il racconto si conclude quando, il 19 luglio alle 16:58, il tritolo esplode in via d’Amelio e la città è di nuovo paragonata a Beirut.

ANTIMAFIADuemila
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