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20150324-eucaristiamafiosaMartedì 24 marzo 2015, alle ore 18:00, alla Feltrinelli di Palermo (via Cavour, 133) verrà presentato il libro “L’eucaristia mafiosa. La voce dei preti” (Navarra Editore, gennaio 2015), opera prima di Salvo Ognibene, che affronta il controverso rapporto tra mafia e Chiesa cattolica, una storia che va dal dopoguerra ai giorni nostri, fatta di silenzi e omissioni, interrotta da qualche rara voce fuori dal coro e da morti tristemente illustri come quelle di padre Pino Puglisi e don Peppe Diana.

Alla presentazione interverranno l’autore Salvatore Ognibene, il professore Augusto Cavadi e padre Stabile.

Percorrendo una linea di ricerca già segnata da due grandi studiosi, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, L’eucaristia mafiosa parte dagli elementi storici, per poi approfondire alcune dinamiche che contraddistinguono il controverso rapporto tra mafia e Chiesa: la presenza della criminalità nella gestione delle processioni religiose; i funerali in grande stile dei capi clan; la “tradizione” di tenere importanti riunioni nell’ambiente protetto dei luoghi sacri, profittando della odiosa analogia tra la ritualità mafiosa e quella religiosa.

Ognibene indaga le storiche connivenze, ma interroga anche i protagonisti di un’altra Chiesa, indaga la realtà di prima mano, cattura le voci di coloro che, con il loro concreto operato, permettono oggi di rivalutare la posizione del clero, nell’Italia tutta: Monsignor Pennisi; Don Giacomo Ribaudo; Monsignor Silvagni; Don Giacomo Panizza; Don Pino Strangio, Suor Carolina Iavazzo. Preti e suore che hanno preso posizione e hanno fatto del cattolicesimo, ognuno a modo proprio, uno strumento di lotta alle mafie.

Scrive Antonio Nicaso, nell’introduzione al testo: “L’eucaristia mafiosa è un libro in cui le voci della Chiesa sono uno strumento di posizione civile, di scelta e di speranza e fa riflettere sulle collusioni e sui silenzi di tanti altri uomini di Chiesa. Un libro che riapre un dibattito importante e che ci fa capire la necessità di scelte sempre più urgenti e radicali.

“A me non interessa sapere se Dio esiste”, diceva don Peppe Diana, “interessa sapere da che parte sta”.

Salvo Ognibene nasce a Livorno. Dopo qualche anno torna con la famiglia a Menfi, in Sicilia. Ha studiato Giurisprudenza all’Alma Mater Studiorum di Bologna discutendo una tesi sui rapporti tra Chiesa, mafia e religione. È giornalista (non iscritto all’albo) e arbitro di calcio (AIA). Nel 2011 ha fondato il sito di informazione e dibattito www.diecieventicinque.it e collabora, tra le altre, con “I Siciliani giovani” e “Telejato”. Impegnato nella promozione della legalità e della cultura antimafia, ha contribuito alla formazione di dossier di denuncia sul fenomeno mafioso in Emilia Romagna. Da diversi anni si divide tra associazionismo ed impegno politico, occupandosi anche delle politiche giovanili, studentesche e universitarie. Il suo blog è www.salvatoreognibene.blogspot.it, il lavoro sulle tematiche del libro prosegue su www.eucaristiamafiosa.it