Sonia Alfano :" l'UE non deve sottovalutare la minaccia mafiosa"
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Dal 29 al 31 ottobre prossimi una delegazione della Commissione CRIM del Parlamento Europeo (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro) sarà in Italia, per una serie di incontri e audizioni con le autorità investigative e giudiziarie italiane. Nel corso della visita, la delegazione, composta da 12 deputati, audirà, a Milano, Palermo e Roma, numerosi esperti nel contrasto alle mafie: magistrati, esponenti delle forze dell’ordine e rappresentanti del governo e della società civile, testimoni di giustizia e familiari delle vittime. I lavori cominceranno presso gli uffici del Parlamento Europeo di Milano, il 29 ottobre. Durante questa sessione si parlerà della presenza delle mafie in Lombardia e nelle regioni del Nord Italia. La visita proseguirà il 30 a Palermo, nell’Aula Magna della Corte d’Appello. Al centro delle audizioni la mafia in Sicilia, i suoi rapporti con la politica e la pubblica amministrazione e le sue proiezioni negli altri paesi europei. Durante questa sessione di lavoro saranno inoltre auditi alcuni testimoni di giustizia e alcuni familiari delle vittime di mafia. La delegazione si sposterà poi a Corleone, dove incontrerà il responsabile di Libera Sicilia, per discutere del riutilizzo ai fini sociali dei beni confiscati alla mafia. Infine, i lavori si trasferiranno il 31 a Roma, negli uffici del Parlamento Europeo, dove si parlerà di criminalità, corruzione e riciclaggio di denaro sporco in Italia e in Europa. L’ultima sessione di lavoro, alla Camera dei Deputati, prevede una riunione congiunta delle due Commissioni Antimafia, italiana ed europea, co-presieduta dai rispettivi presidenti, Giuseppe Pisanu e Sonia Alfano.
“La sfida al crimine organizzato di stampo mafioso da parte dell’Unione Europea - spiega Sonia Alfano - è cominciata un anno fa con l’approvazione da parte del Parlamento Europeo del rapporto sulle mafie in Europa e deve proseguire adesso con la massima attenzione e il massimo impegno. Per decenni - prosegue - nel nord Italia c’è stata una grave e pericolosa sottovalutazione del radicamento della criminalità organizzata sul territorio. Oggi ne stiamo vedendo i risultati. L’Europa rischia di commettere lo stesso errore. Per questo - sottolinea l’eurodeputata e presidente della CRIM - è indispensabile proseguire nell’ascolto dei massimi esperti di contrasto al crimine organizzato e arrivare, nel minor tempo possibile, alla stesura ed approvazione di un testo unico che fornisca a tutti gli Stati membri dell’Unione gli strumenti migliori per prevenire e reprimere la minaccia del crimine organizzato transnazionale e mafioso. Questo - conclude - è il nostro obiettivo primario”. Le audizioni saranno pubbliche.