Venerdì 4 ottobre a Palermo alle ore 17, presso la Libreria Tante Storie in via L. Ariosto 27, l'On. Europarlamentare Caterina Chinnici (figlia del giudicie Rocco Chinnici) dialogherà con Giuseppe Castronovo. Durante l'appuntamento verranno presentati due libri: "E' così lieve il tuo bacio sulla fronte" (Mondadori, ed.) e "L'illegalità protetta" (Glifo, ed.).
I LIBRI
Il 29 luglio 1983 la mafia uccide il giudice Rocco Chinnici, ideatore del primo "pool antimafia". La storia ci tramanda come e perché Rocco Chinnici sia stato ucciso. Ci tramanda un eroe. A lui però non sarebbe piaciuto essere chiamato così. Era prima di tutto un uomo, un padre, cui è toccata in sorte una vita straordinaria, o forse un destino, che lui ha scelto di assecondare fino alle estreme conseguenze. Dopo decenni di silenzio, Caterina Chinnici, la figlia primogenita - a sua volta giudice, a sua volta impegnata nella lotta alla mafia, a sua volta sotto scorta - sceglie di raccontare la loro vita "di prima", serena nonostante le difficoltà, e la loro vita "dopo". Sceglie di raccontare come lei, i suoi fratelli e la madre abbiano imparato nuovamente a vivere e siano riusciti a decidere di perdonare: l’unico modo per sentirsi degni del messaggio altissimo di un padre e un marito molto amato.
L'illegalità protetta
A ventisette anni dalla prima edizione, torna su carta "L'illegalità protetta", l'unica raccolta di scritti di Rocco Chinnici (1925-1983). Il volume, che contiene la prefazione di Paolo Borsellino - una delle pagine più belle e significative mai scritte sul giudice Chinnici -, è incentrato sui temi della criminalità mafiosa, del contrabbando della droga e del suo impatto socio-economico, e sull'importanza del coinvolgimento dei giovani per la nascita di una cultura della legalità. Nuovi contributi approfondiscono la figura di colui che, dopo l'assassinio di Cesare Terranova, divenne il capo dell'Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo in un momento chiave della storia della lotta alla mafia. Un testo fondamentale per conoscere il metodo innovativo di Rocco Chinnici, il primo magistrato moderno, il primo ad aver capito che la lotta alla mafia si fa insieme.