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suicidate attilio manca“E’ il 12 febbraio 2004. A Viterbo, in un appartamento di via Monteverdi viene ritrovato il cadavere di Attilio Manca. Il corpo del giovane urologo di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), che operava all’ospedale di Viterbo, è riverso trasversalmente sul piumone del letto, seminudo”….

Don Luigi Ciotti: Ogni vittima innocente delle mafie è stata per la sua famiglia, i suoi cari, la sua cerchia di affetti una perdita incolmabile. A maggior ragione se alla perdita si è aggiunto – come è accaduto spesso – il vuoto di verità e giustizia, o persino la calunnia e la diffamazione a danno della vittima.
Mi riferisco a quelle vicende in cui non solo l’omicidio è rimasto impunito, ma è stato attribuito a una presunta seconda vita della persona, a un suo frequentare mondi e situazioni distanti dal ruolo svolto in pubblico.
Rischiò di essere vittima di questa macchinazione don Peppe Diana, del quale qualcuno scrisse, a cadavere ancora caldo, che era stato ucciso per una “storia di donne”, salvo essere smascherato per uno al soldo della stessa camorra che aveva assassinato don Peppe.
Ma penso anche a quelle vicende in cui un omicidio viene fatto passare, con fretta sospetta, come un suicidio, una conseguenza delle fragilità e delle debolezze della vittima.
È il rischio che tuttora incombe su Attilio Manca, di cui questo libro racconta la vicenda.
Non si può non restare sbalorditi di fronte alla meticolosa ricostruzione che ne fa Lorenzo Baldo. L’autore riporta e analizza una grande quantità di documenti, perizie, testimonianze, sentenze. Ma non si limita a questo. In un sapiente dosaggio di empatia e di documentazione, servendosi delle parole dei famigliari, degli amici, dei colleghi di lavoro, ci restituisce il ritratto della persona, ci fa comprendere il carattere di Attilio, il suo spessore umano.

Lorenzo Baldo (Noale – VE, 28/4/1970), giornalista pubblicista, vicedirettore del periodico“Antimafia Duemila” (nel 2010 “Antimafia Duemila” ha ricevuto il premio Legalità e Giornalismo, Giudici Saetta – Livatino con la seguente motivazione: “Per lo strategico ruolo svolto nel panorama dell’informazione nazionale a beneficio della lotta alla mafia per l’affermazione dei valori di Libertà, Legalità e Giustizia”).

Da 16 anni è inviato a Palermo per il suo giornale; ha collaborato con la “Fondazione Sambuca” per la realizzazione della mostra antologica di Letizia Battaglia; ha partecipato a numerosi convegni sul tema mafia; ha collaborato con “L’Ora quotidiano” e “I Siciliani giovani”.

Insieme a Giorgio Bongiovanni ha scritto «Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino» (Aliberti), un libro-inchiesta sugli avvenimenti più salienti avvenuti tra la strage di Capaci e quella di via D’Amelio, e sulla conseguente “trattativa” tra Stato e mafia. Per Imprimatur ha firmato «Suicidate Attilio Manca».

All’interno della Settimana della Corresponsabilità (18-22 ottobre, Alto Mantovano), si terrà a Ponti sul Mincio (Mantova) la presentazione del libro “La mafia ordina: suicidate Attilio Manca”, mercoledì 19 ottobre ore 18.30, a cura di Lorenzo Baldo e il presidio di Libera Alto Mantovano.

Al termine, spaghettata Venti Liberi, il cui ricavato verrà devoluto alle vittime del terremoto di Amatrice. Contributo richiesto: 10,00 euro. Per prenotare la spaghettata contattare Rita Farina cell. 3485687595 (dopo le ore 17.00).

L’evento facebook.com/events/769790486493901

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