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20140510-pres-grande-raccordo-criminale“Ma che te l’ha fatto fare di scrivere sto libro sulle mafie a Roma?”. Non ci crederai, amico mio, ma le ragioni sono tante e tutte molto confuse. La prima sicuramente che c’era la notizia. Non che ci sia la mafia a Roma lo sanno pure i sassi e da decenni. La notizia, quella vera, è che per decenni politica, informazione, salotti buoni dell’economia capitolina, si sono ben guardati dal pronunciare perfino la parola “mafia”.

La seconda ragione – o è la prima? – è che io in questa città ci sono cresciuto, ci sono vissuto, l’ho amata e odiata, sono fuggito via e poi ci sono ritornato non so quante volte. Se devo individuare un luogo dove abbiano cittadinanza le mie radici è Roma.

La terza ragione è che io le mafie a Roma le ho viste sempre, da quando ho memoria. Sono cresciuto in periferia. In uno dei “quartieri”. La mia generazione è stata cancellata dall’eroina. Mi ricordo i morti in strada. La trasformazioni dei luoghi di gioco dell’infanzia in piazze di spaccio. Mi ricordo volti di gente che è scivolata via. Ammazzata, in qualche caso, di overdose o di Aids i più.

E ho visto il potere. L’esercizio “classista” del potere mafioso, l’innesto osceno fra economia e società perbenista e3 la violenza della cultura mafiosa. In tutta la città, insinuandosi come dato di fatto ineluttabile nella società, in ogni suo strato o segmento.

E non mi sta bene.

Poi ce ne sono tante altre di ragioni, anche personali. che mi hanno condotto a scrivere questo libro con Floriana Bulfon. Un libro che, e sembra assurdo, che la mostra tutta questa città e forse anche per questo si sta rivelando scomodo. Perché non fa sconti, nemmeno per i suoi autori.

Sabato saremo a Tor Bella Monaca. Non solo apralre del libro, ma a parlare della città, di quello che poteva essere e non è e della necessità di dare un nome alle cose per poter cambiare. Tor Belle Monaca, quartiere di Roma, non enclave criminale. Gente oscenamente sottoposta al potere mafioso, costretta a subire l’umiliazione di essere vittime della crisi, della poiltica, della cattiva amministrazione e poi anche della mafia. La raccontano così, nel libro, quelli che ci vivono:

«C’è chi ha scelto una strada chi un’altra, non è che sei obbligato. Però vedo i pischelli, qua davanti alla scuola media, lasciati come je pare. A casa mia c’erano delle regole. Mia madre mi diceva quello non lo frequentare, quello spaccia, quello è un tossico. E le regole le seguivi. Ora vedo queste ragazzine che si truccano come se fossero trentenni, fumano, bruciano tutto. A quattordici, quindici anni hanno già fatto tutto. Anche un figlio. Che è come una moda avere un figlio».

Ecco… ci vediamo sabato 10 maggio alle ore 18 e 30 a Tor Bella Monaca.

Grande Raccordo Criminale 
a Tor Bella Monaca 
sabato 10 maggio ore 18.30
presentazione
del libro/inchiesta sulla mafia a Roma

interverranno

Giulio Cavalli
attore e scrittore
Floriana Bulfon
Pietro Orsatti
Mario Cecchetti
centro sociale Che’ntro
Claudia Bernabucci
Associazione Cubo Libro
Danilo Chirico
DaSud
Valentina Romoli
Legambiente

Interpreteranno parti del libro
gli attori Roberto Romanella
e Maria Spagna

Selezioni musicali
David Karma e Ras Stork

a seguire aperitivo

largo f.mengaroni 11 00133 tor bella monaca
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QUI IL SITO DEDICATO AL LIBRO

Tratto da: orsattipietro.wordpress.com

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