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sistema-reggioEra il ritrovo dei boss, un vero e proprio santuario della ‘ndrangheta torinese. Da alcune settimane è tornato a nuova vita e inaugura il suo “secondo tempo” con la presentazione di un autore che viene dalla “casa madre” della ‘ndrangheta, Reggio Calabria. Il bar Italia di via Veglia59 a Torino era il bar di Giuseppe Catalano, il boss delle ‘ndrine torinesi finito in manette nella maxioperazione “Minotauro”. Il bar, posto sotto sequestro, si chiama ora Italia Libera ed è gestito dalla cooperativa Nanà che gravita nell’orbita di Libera, associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti. Il prossimo venerdì 5 luglio alle 19, all’interno della struttura verrà presentato il volume di Claudio Cordova, “Il Sistema Reggio” (edito da Laruffa), primo libro-inchiesta sulla città dello Stretto che, alla luce di dati oggettivi, mostra come – dall’economia alla politica, passando per la criminalità organizzata – tutto sia, appunto “Sistema”. Un lungo lavoro di ricerca e di approfondimento sui gruppi e i grumi di potere che comanderebbero la città. Dalla relazione di scioglimento del Comune di Reggio Calabria alle carte delle inchieste giudiziarie, dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia alle connivenze dello Stato e della società civile con il malaffare e, ancora, gli intrecci economici in riva allo Stretto, ma anche a Milano, il ruolo della massoneria e dei Servizi Segreti nelle vicende più oscure degli ultimi anni.
Un luogo-simbolo per le cosche, nel corso della gestione di Peppe Catalano, morto suicida, così come il figlio, che lo seguirà nel tragico destino alcuni mesi dopo. In quel bar si sono decise le strategie più importanti della ‘ndrangheta torinese, da sempre in stretto collegamento con la “base” in Calabria. Proprio all’apertura del nuovo corso di legalità, la presentazione del libro di Cordova sarà l’occasione per discutere del “Sistema ‘ndrangheta” dalla Calabria al Piemonte, anche alla luce delle risultanze investigative dell’inchiesta Minotauro. “Il Sistema Reggio”, infatti, è un’inchiesta unica su quella che, in maniera unanime, viene definita “la capitale della ‘ndrangheta”. A partire dagli anni 2000 si sarebbero create le condizioni politiche, mafiose ed economiche perchè Reggio Calabria venisse, di fatto, inglobata dalla stessa logica dell’armonia e dell’accordo. Cordova – da giornalista attivo in città da anni – mette insieme un’opera unitaria in cui non viene risparmiato alcun settore della vita sociale reggina, portando alla luce una lunga serie di manovre oscure su cui si poggerebbe lo status quo cittadino. “Il Sistema Reggio” è una fotografia di quella che è diventata la città dal2000, inun momento delicatissimo per la sua storia, all’indomani dello scioglimento del Comune per contiguità con la ‘ndrangheta.

L’incontro si terrà dunque a partire dalle 19 del prossimo 5 luglio. A dialogare con l’autore sarà il giornalista de “La Stampa” e di “Narcomafie”, Giuseppe Legato, da anni attivo con la sua opera di racconto e di riflessione su quelle che sono le dinamiche criminali torinesi. A seguire sarà possibile degustare un’apericena al costo di 8 euro, mentre dalle 21 le parole lasceranno il posto alla musica.

Dalla prefazione del libro, del giornalista e scrittore Antonino Monteleone:
E se lo specchio attraverso cui questa città si è guardata negli ultimi trent’anni fosse stato uno specchio distorto, alterato? E se alla rettitudine di cittadini comuni, imprenditori, servitori dello Stato, insegnanti, medici, avvocati, notai, e anche giornalisti, si fosse contrapposto un establishment esteso, sostanzialmente mediocre, connivente col sistema criminale che regola i rapporti sociali, ma soprattutto silenzioso? E se questo silenzio avesse, piano piano, ammorbato la gran parte del tessuto sociale fino a rendere quasi ininfluente ogni impulso di senso contrario?

Nota biografica dell’autore – Claudio Cordova, nato nel 1986, giornalista, vive a Reggio Calabria. Ha lavorato per diverse testate locali, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria. Dall’aprile 2012 è direttore del giornale online Il Dispaccio. Collabora inoltre con Il Quotidiano della Calabria. Per Laruffa nel2010 ha già pubblicato il libro-inchiesta sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi “Terra Venduta – Così uccidonola Calabria – Viaggio di un giovane reporter sui luoghi dei veleni”.

Tratto da: articolo21.org

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