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liberabanner2L’anti-camorra nelle terre dei boss
Musica, teatro, libri e incontri sui terreni confiscati: è il quinto «Festival dell’impegno civile»

CASERTA - Si apre mercoledì sera la quinta edizione del Festival dell'impegno civile promosso dal Comitato don Peppe Diana, da Libera Caserta, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica. Incontri, teatro e musica nei terreni confiscati alla criminalità organizzata: nelle ville, negli appartamenti, sui campi una volta appartenuti ai boss ci saranno rappresentazioni, concerti, presentazioni di libri e dibattiti.

Tra giugno e luglio due mesi fitti di appuntamenti sul tema che per l'edizione di quest'anno è “Il bene liberato”. “I beni confiscati - dice Valerio Taglione, del comitato don Peppe Diana e di Libera Caserta - sono simboli concreti di riscatto sociale e civile dalla violenza mafiosa, ma anche opportunità reale di uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Riappropriarsi dei beni confiscati, farne un patrimonio comune, renderli luoghi aperti e accessibili a tutti, contribuisce in modo determinante a liberare il bene e a costruire una società che non è costretta alla paura e al silenzio”.

LA KERMESSE ITINERANTE - Un Festival itinerante che si sposterà tra le province di Napoli, Caserta e Avellino. Il viaggio inizia il 6 giugno alle 20 con l'iniziativa “Per chi ha fame di diritti, i sapori dell'impegno”. La presentazione del festival alla stampa si terrà nel bene confiscato di via Ruffini, a San Cipriano d'Aversa (Caserta), legato alla Nuova cucina organizzata che farà assaggiare le sue prelibatezze dopo essere stata a rischio chiusura. “La scelta di partire da San Cipriano - dice Taglione - è stata fatta per affermare che siamo al fianco di familiari, cooperative, persone sostenute da Progetti terapeutici individualizzati nella lotta per la difesa di questa metodologia troppe volte messa in discussione”. Nel corso della serata si decideranno le forme di sostegno che il Festival potrà portare ai terremotati dell'Emilia e sarà lanciata la raccolta firme per chiedere il conferimento della medaglia d'oro al valor civile alla memoria per Joseph Ayimbora, il giovane ghanese sopravvissuto alla strage di Castel Volturno del settembre del 2008, divenuto uno dei principale testimoni d'accusa contro il gruppo del camorrista Setola, prematuramente scomparso lo scorso febbraio.


Tratto da: corrieredelmezzogiorno.corriere.it