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20160228 terza guerra mondiale bujaDiretta streaming!

La Terza Guerra Mondiale è già in atto, è già intorno a noi, nelle nostre città, nelle nostre strade e nelle nostre case.

Lo è già da molti anni, da quando l'equilibrio imposto da Jalta (4-11 febbraio 1945) si è spezzato nel 1989 con la caduta del muro di Berlino, utile scenografia per i media dell'Occidente per mettere vantaggiosamente in scena lo sfaldamento dell'Unione Sovietica, l'eterna nemica.

Nuove praterie da conquistare, popoli da colonizzare, mercati da riempire di merci si erano, infine, aperti davanti agli occhi di quella parte del Mondo che, da sempre, si è considerata vincente ed infallibile.

E, quindi, sopra ogni cosa desidera esportare, in qualsiasi modo possibile, il suo prodotto più famoso,  la Democrazia.

Questa guerra è stata sempre raccontata alla gente in maniera distorta, parziale e strumentale, nascondendo i veri fini - soltanto economici - del conflitto, sopravvalutando volutamente la minaccia del nemico e giustificando, in base ai principi precedenti, qualsiasi azione considerata necessaria per la vittoria finale.

L'attuale crisi generale e profondissima del sistema capitalistico, le sue contraddizioni ogni giorno più evidenti, la cancellazione di interi popoli, nazioni e culture in nome dei principi meramente merceologici del cosiddetto Pensiero Unico Liberistico, sono ormai un peso insostenibile per lo stesso sistema che ha generato tutto questo.

La risposta all'evidenza della situazione non è stata il ripensamento della teoria capitalistica, considerato impossibile, ma unicamente l'irrigidimento ed la cronicizzazione degli atteggiamenti aggressivi ed imperialistici: tutto il Mondo dev'essere asservito all'economia dei Giusti.

Il Campione dell'Occidente (gli Stati Uniti) è assuefatto a vincere, quasi sempre con l'inganno; qualunque legittimo ostacolo gli si opponga, dev'essere eliminato, non importa a quale costo.

Ma il Mondo, ovviamente, non è univoco, ad una dimensione come l'Occidente vorrebbe.

Il problema essenziale e terrifico è che la guida di questo Occidente è nelle mani di schiavi dementi, asserviti al mito del denaro e della finanza criminale, del tutto incapaci di ragionare, privi di morale, di coscienza e di qualsiasi considerazione per la dignità umana.

Come ricorda Manlio Dinucci - giornalista de “Il Manifesto” e collaboratore di “Pandora TV” - già subito dopo la Prima Guerra del Golfo nel 1991 (che, per inciso, ha provocato circa 100'000 morti tra i militari iracheni ed altrettanti 100'000 morti tra i civili  e che la coalizione a, scontata, guida U.S.A. ha condotto in assenza di qualsiasi autorizzazione internazionale diversamente da quanto si pensa e si dichiara visto che le Risoluzioni O.N.U., citate a giustificazione, parlano di tutt'altro) gli Stati Uniti si premurarono di intimare a chi aveva orecchie per intendere (Cina e Russia in primis) che, da quel momento, non sarebbe esistito “alcun sostituto alla leadership americana.”

Dopo poco, prontamente, veniva modificata la dottrina di ingaggio della N.A.T.O., da intervento solo in seguito ad un'aggressione subita da un membro del Patto, ad intervento (anche) preventivo fondato sul principio della “TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI OVUNQUE SIA NECESSARIO.”
Così, chiunque non faccia parte della N.A.T.O. è, da quel momento, sotto ricatto e sotto aperta minaccia.

Il Mainstream, sempre sensibile ai mutamenti di umore ed indirizzo dei suoi datori di lavoro, ha dovuto repentinamente inventare un nuovo concetto di guerra che potesse piacere e confondere allo stesso tempo, coniando un termine che più ipocrita non potrebbe essere, quella GUERRA UMANITARIA che in poco più di un decennio ha umanitariamente devastato la Jugoslavia nel 1999, l'Afghanistan nel 2001, l'Iraq nel 2003, la Libia nel 2011 e la Siria dal 2013.

Tacendo dei costi umani e ricordando sommessamente gli 80 milioni di euro che ogni giorno l'Italia è costretta a spendere per la sua partecipazione al N.A.T.O., restano le costanti provocazioni nei confronti dei pochi, principalmente Cina e Russia, che inevitabilmente costituiscono, per il fatto stesso di esistere, un ostacolo all'espansione degli U.S.A. e dei suoi vassalli.

Nella sostanziale indifferenza della opinione pubblica, debitamente distratta e resa inerte da un Mainstream ogni giorno di più mero veicolo pubblicitario della globalizzazione militare, avremmo dovuto accorgerci, se fossimo stati debitamente informati, degli ingenti spostamenti di truppe ed armamenti e delle esercitazioni su larga scala ai confini della Russia, dell'organizzazione del colpo di stato in Ucraina, pagato dagli U.S.A. 5 miliardi di $, e delle  terribili conseguenti sofferenze della popolazione civile, degli insistenti tentativi di creare un nuovo grande stato musulmano in Albania, Kosovo e Macedonia sotto controllo occidentale anche contro il parere e la volontà di questi popoli, della illegittimità delle sanzioni imposte alla Russia e, di riflesso, a tutti quei paesi che con la Russia commerciavano proficuamente (Italia in primis), della creazione e del finanziamento dello Stato Islamico da parte degli U.S.A. E dei suoi alleati arabi, delle minacce e delle provocazioni delle navi militari U.S.A. nel mare della Cina meridionale, della pianificazione criminale della devastazione della Siria e delle recenti minacce ai paesi coinvolti nel tentativo di trovare una futura soluzione al conflitto, del progetto calcolato del prossimo intervento in Libia “a guida italiana” (sic!).

Tutto questo, raccontato in tutt'altri termini e senza la possibilità di un dibattito pubblico, senza poter denunciare uno sfregio alla Costituzione di simile fatta, ci ha portato alle soglie di un imminente conflitto armato di proporzioni mondiali.

Tra le menzogne ed i crimini dei governi occidentali, consenzienti e complici, abbiamo il dovere di trovare una via d'uscita che veda nella Pace l'unico obiettivo; per questo motivo, chi dice NO ALLA GUERRA, deve dire NO ALLA N.A.T.O.!

Eugenio di Bello

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming su ilsicomoro.com

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