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20151005 pres collusi veneziaIl Movimento Agende Rosse di Venezia - gruppo Eddie Walter Cosina è lieto di invitarvi all'incontro 'Il gioco grande del malaffare - Perché parlare ancora di mafia?' Il dibattito sarà l'occasione per presentare il libro 'Collusi' scritto da Antonino di Matteo e Salvo Palazzolo (Ed. BUR).
L'incontro avrà luogo lunedì 5 ottobre 2015 alle ore 18.30 presso l'Hotel Cà Sagredo a Venezia (Campo Santa Sofia, Ca' D'Oro, Cannaregio 4198).

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming!

Interverranno:

  • Antonio Di Matteo, Pubblico Minstero a Palermo
  • Giorgio Bongiovanni, direttore della rivista AntimafiaDuemila
  • Giulia Sarti, membro della Commissione Parlamentare nazionale Antimafia




L'evento è organizzato dal Movimento Agende Rosse di Venezia - gruppo Eddie Walter Cosina, dall'Associazione 'Il Sicomoro' e dall'Associazione 'Il Villaggio'.

La pagina Facebook della presentazione.

Del “gioco grande” parlava Giovanni Falcone poco prima di essere eliminato; eliminato perché aveva capito. Così come venne eliminato, poco dopo, Paolo Borsellino che aveva, a sua volta, capito.
Avevano capito che non porta a niente indagare la mafia se non si indaga lo Stato; intendendo per Stato quei rappresentanti delle Istituzioni che di queste si servono come paravento dei propri progetti di potere. Non porta a niente perché un malaffare sempre più endemico e culturale (!) non potrebbe aver assunto le attuali dimensioni, la struttura di sistema e tanta sostanziale impunità, se non rappresentasse il luogo di convergenza e di scambio di interessi strettamente economici e di potere politico e territoriale.
 
20151005 pres collusi venezia 2 Da questi spunti investigativi brutalmente interrotti da eventi violenti provvidenziali per il sistema (la strage di Capaci, quella di Via D'Amelio ed altri omicidi eccellenti di investigatori, giornalisti, politici), nonché dall'esperienza ventennale di indagini da magistrato della Procura di Caltanissetta prima e di Palermo oggi, nasce questo libro di Antonino Di Matteo, attuale pubblico ministero nel processo a mafiosi ed alti rappresentanti dello Stato che, nell'incomprensibile disinteresse di mezzi di informazioni, nonostante minacce mortali e silenzi delle massime istituzioni, si sta svolgendo da due anni al Tribunale di Palermo.

Nel libro non si parla più di mafia, ma di un 'sistema del malaffare' in cui gli elementi dell'esercito criminale e singole pedine delle istituzioni e della comuntà trovano la loro collocazione coerente e funzionale alla strategia operativa. Ogni soggetto, per le sue competenze, per l'ambito in cui agisce, viene coinvolto in una gigantesca attività coperativa, attraverso la quale, con l'apporto congiunto di malainformazione, reticenze nei controlli, depistaggi, corruzione ed intimidazione di giudici, forze dell'ordine, imprenditori, politici, si realizza il progetto ciminale.
All'azione di quelli che, srupolosamente e puntigliosamente, si oppongono al malaffare (quei coraggiosi che l'autore definisce 'pericolose anomalie'), il istema frappone ogni sorta di ostacolo: delegittimazione, isolamento, trasferimenti, blocchi di carriera, provvedimenti disciplinari; ma anche depistaggi, insabbiamenti, oblii, ritardi, nuove leggi ad hoc. E quando no basta, arriva, risolutrice, l'eliminazione fisica: passaggi questi che ricorrono sempre nei momenti cruciali della storia delle indagini sulla criminalità mafiosa.

Di questi intrecci e del mondo sommerso che li sostiene, ci parlerà il giudice Di Matteo, approfondendo con gli altri relatori le tematiche affrontate nel libro “Collusi” in cui ogni capitolo sviluppa la domanda che lo intesta, secondo il filo conduttore predisposto dal coautore Salvo Palazzolo, giornalista de “La Repubblica”.

Tratto da: 19luglio1992.com

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