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muos-damage0di Giulietto Chiesa - 8 gennaio 2013
Non so quanti sanno cosa sia il Muos. E’ una base militare americana (non della Nato), sistemata illegalmente in mezzo a una riserva naturale, a due passi da Niscemi, Sicilia.

Segretissima. Enorme. Si vedono antenne altissime di diversi tipi. I tecnici del Politecnico di Torino, chiamati dall’Amministrazione comunale di Niscemi, hanno valutato i rischi per le popolazioni circostanti. Il rapporto è, a dir poco inquietante.

Ma più inquietante è scoprire che tutto il Muos è un’arma strategica offensiva di nuovo tipo, che fa parte di un sistema di basi analoghe, sparse in diversi continenti, collegate a un sistema di satelliti geostazionari che consentono agli Stati Uniti d’America, senza alcun controllo da parte italiana, di condurre azioni di rilevazione, controllo, guida di droni, possibili e multiple azioni di disturbo e di offesa verso terzi.

Studi sull’impatto delle onde irraggiate da quelle antenne, eseguiti da due aziende americane, Analytical Graphics Inc. (sede a Exton , Pennsylvania), e Maxim Systems (San Diego, California), dicono che “le fortissime emissioni elettromagnetiche possono avviare la detonazione degli ordigni” a bordo di aerei militari.

Infine (ma l’elenco sarebbe lungo) si hanno molte ragioni per concludere che le antenne e le parabole del Muos hanno stretti legami con l’ultra-segreto programma “Haarp”  (High frequency Active Auroral Reseach Program) che dal 1994 la Us Air Force e la Us Navy conducono a partire dalla base di Gakona, in Alaska. Programma che il Parlamento Europeo ha definito pericoloso per l’ambiente e per l’uomo, chiedendo agli Stati Uniti di sospenderlo. Richiesta ignorata sia dal governo americano che dalla Commissione Europea.

Chi ha preso la decisione di fare la base, in Italia, in Sicilia? Storia oscurissima, cominciata nel 2005. Fino a che la Regione Siciliana, sollecitata dalla gente, non ha cercato, confusamente, di fermare la faccenda. Per essere poi costretta a rimangiarsi tutto. Fino al recente sequestro della base da parte della magistratura. Anche questa volta subito cancellato dalle “istanze superiori”. Insomma questa base non si tocca. Il Parlamento non ne ha mai discusso.

Ma è sorto un movimento di protesta, che sta assumendo proporzioni importanti. E allora, a camere chiuse, ecco che la ministra Cancellieri formalizza la decisione del Governo, definendo il Muos “sito di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati. Cosa c’entri la difesa militare della nostra nazione in un dispositivo aggressivo lo sa solo la Cancellieri, anzi probabilmente nemmeno lei. Gli alleati sono uno solo, gli Usa. L’intimazione è rivolta al nuovo presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta: che non si faccia venire strane idee!

L’avvertimento è chiaro ed è erga omnes: “Non sono accettabili comportamenti che impediscano l’attuazione delle esigenze di difesa nazionale e la libera circolazione connessa a tali esigenze, tutelate dalla Costituzione”. Monti, come i precedenti governi di centrodestra e centrosinistra, dopo avere violato lo spirito della Costituzione in diversi punti e dopo averla fatta modificare (pareggio in bilancio e fiscal compact) mediante un Parlamento prono, si ricorda della Costituzione in questa specifica e molto particolare situazione.

In questo modo si vuole impedire alle popolazioni di difendersi. Anche se le si mette, a loro insaputa, in un forno a micro e macro onde in cui cuoceranno insieme ai loro figli (la Costituzione considera  fondamentale il diritto alla salute). Oltre a divenire il bersaglio preliminare di ogni futuro conflitto.

Io penso che questa base la si debba chiudere e mi impegno personalmente in questo senso. Penso che il diritto costituzionale sia dalla parte della sovranità popolare, non dalla parte degli espropriatori della democrazia e della ricchezza che siedono nel Palazzo.

In ogni assemblea cui partecipo, dovunque vado, ripeto che il Parlamento italiano prossimo venturo dovrebbe dichiarare, nella sua prima seduta, che l’Italia non parteciperà più a nessuna azione o missione militare fuori dai suoi confini. Che lo dichiari preliminarmente, impegnando il Governo a rispettare la sua deliberazione. Il Muos è arma di aggressione e non soltanto di difesa. E non è sotto il controllo delle leggi e delle autorità italiane. Come tale dev’essere dichiarato illegittimo e chiuso.

Naturalmente io penso che l’Italia debba uscire dalla Nato, poiché non abbiamo nemici che non siano le catastrofi naturali che si abbatteranno su di noi insieme alla crescita del Prodotto interno lordo (finché ce ne sarà). E dunque che non si debbano comprare altri caccia bombardieri e altri sommergibili, che serviranno solo a farci diventare bersagli in guerre che è ormai impossibile vincere.

[note per la documentazione: a) Relazione del 10 ottobre 2009, firmata da Donato La Mela Veca, Tommaso La Mantia e Salvatore Pasta, su incarico del Comune di Niscemi. b) Rapporto del Politecnico di Torino, denominato “Analisi dei rischi del Mobile User Objective System presso il Naval Radio Transmitter Facility” di contrada Ulmo. Firmato dai professori Massimo Zucchetti (ordinario di Impianti nucleari del Politecnico e research affiliate del Mit, Massachusetts Institute of Technology) e Massimo Coraddu (Consulente esterno del dipartimento di energetica del PT). c) Parlamento Europeo (5 febbraio 1988). d) UNECE Ahrus  Convention 1988. e) Nagoya Convention on Biological Diversity (2010). f) Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000).]

Tratto da: ilfattoquotidiano.it

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