Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

parlamento europeo c ansaIntervista
di Americo Mascarucci

Elezioni, la sinistra è morta e per Giulietto Chiesa, giornalista ed esponente della Lista del Popolo per la Costituzione, questo è l’aspetto più rilevante. Lo ha dichiarato a Lo Speciale dove ha fatto il punto della situazione politica e ha tracciato i possibili scenari di governo. Mai una situazione è stata più complessa come quella che le urne hanno consegnato al Paese. Che fosse quasi impossibile avere un vincitore era chiaro a tutti, ma forse molti si aspettavano che fosse più semplice trovare delle vie d’uscita parlamentari. Il presidente Mattarella avrà un gran da fare nelle prossime settimane per far quadrare i conti, trovare i numeri in Parlamento e soprattutto provare a mettere in campo una proposta di governo più solida possibile.

Si aspettava questi risultati?
“Sinceramente no. Le vittorie della Lega e del M5S credevo sarebbero state di dimensioni più ridotte. Evidentemente gli elettori italiani hanno votato animati da un senso di profondo disgusto per l’attuale classe politica, premiando i due partiti che hanno saputo presentarsi meglio di altri come forze anti sistema. Questa è chiaramente una grande svolta politica. Ho tuttavia qualche dubbio che tanto la Lega che il M5S sapranno soddisfare le attese e le speranze che hanno acceso fra la popolazione. Sono d’accordo anche con chi afferma che è iniziata la terza repubblica, anche se all’insegna della massima confusione. Ma una scossa c’è stata e di questo va preso certamente atto”.

Quali scenari di governo prevede di fronte alle forze in campo?
“I dati che abbiamo ci dicono che la destra si trova in una posizione di forza, con un vantaggio però molto scomodo. Mattarella non potrà non tenere conto che la coalizione a guida Salvini è la vincitrice teorica di queste elezioni, anche se poi in pratica non ha i numeri per governare. Ma non potrà ignorare neanche il secondo vincitore, ossia un M5S non collocabile né a destra, né a sinistra. L’incarico di formare il governo spetterebbe a Salvini, ancora di più dopo aver ricevuto il via libera di Berlusconi all’investitura. Uso il condizionale perché mai come in questo caso l’ipotesi più logica fa a pugni con la matematica. Per il centrodestra raggiungere la maggioranza assoluta al momento appare impresa molto difficile. Peggio ancora se Mattarella decidesse di incaricare Di Maio. Qui non soltanto non ci sarebbero i numeri ma neanche la volontà di trovarli, nel momento stesso in cui i 5S dicono di volersi presentare in Parlamento con il governo ed il programma già confezionati per poi trovare le necessarie convergenze.  Il capo dello Stato non potrebbe avvalorare una soluzione alla cieca”.

Quindi?
“Quindi una via d’uscita al momento non la vedo e le confesso che sono davvero felice di non essere Sergio Mattarella. Non saprei proprio cosa fare. Poi c’è da considerare un’altra variante”.

Ossia?
“Come reagirà l’Europa? Appare chiaro che la Ue a questo punto è molto preoccupata per la situazione italiana e mi aspetto mosse da parte dei centri dell’eurosistema, con l’obiettivo di creare mutamenti capaci di portare a decisioni che vadano nella direzione auspicata da Bruxelles. Mi aspetto insomma nelle prossime settimane delle manovre internazionali. Il popolo italiano dovrà stare bene in guardia”.

Possibile un governo Salvini-Di Maio?
“Assolutamente no. Questa è soltanto un’invenzione che serve a creare confusione. Non a caso è accreditata dai grandi organi di stampa del Paese che hanno contribuito a determinare questa situazione di stallo. Un accordo Lega-M5S ritengo sia anche assurdo sul piano logico. Salvini ha tutto l’interesse oggi a mantenere unita la coalizione di centrodestra, visto che ne è il leader e con essa può aspirare a Palazzo Chigi. Strizzare l’occhio ai 5S sarebbe per lui controproducente. Il M5S poi deve stare attento a ponderare ogni mossa per evitare di sgretolare il castello faticosamente costruito. La forza dei grillini è l’ambiguità, grazie a questa hanno ottenuto questi risultati. Nel momento in cui escono dall’ambiguità, schierandosi da una parte o dall’altra, si perderebbero per strada mezzo elettorato. Resteranno all’opposizione, perché questa è l’unica strada che gli permetterebbe di continuare ad urlare contro il sistema”.

Da ex comunista si è chiesto dove sia finita la sinistra? Leu è uscita a pezzi, Potere al Popolo ha ottenuto poco o niente, altri nemmeno quello. Quindi?
“I voti della sinistra sono stati spartiti fra Lega ed M5S. Mi pare evidente anche alla luce deol decremento del numero degli astenuti. La data del 4 marzo 2018 passerà alla storia come la giornata che ha sancito la fine della sinistra italiana come protagonista della lotta politica italiana. Due cariche istituzionali, mi riferisco a Grasso e alla Boldrini, sono state punite come meritavano, Leu è stata sconfitta e sono uscite sconfitte le sinistre extraparlamentari. Per me questa è una salutare lezione politica che spero venga compresa da quei dirigenti che in questi anni hanno fatto di tutto per distruggere la sinistra italiana. Fortunatamente io da questa sinistra e da questi dirigenti ho già preso le distanze da anni”.

Tratto da: lospecialegiornale.it

Foto © Ansa

Ti potrebbe interessare...

Hezbollah contro Israele

Mosca sostiene Teheran

Iran-Israele-USA, un gioco di ombre

Le Nuove Vie d'Iran

Rischio nucleare

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos