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ri yong ho kim jong undi Americo Mascarucci
"La Carta delle Nazioni Unite sancisce il diritto all'autodifesa degli stati membri e, visto che gli Usa hanno dichiarato guerra al nostro paese, noi abbiamo il diritto di rispondere e di abbattere i caccia americani anche se non sono ancora all'interno dei nostri confini": lo ha detto il ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho (in foto a sinistra) in un rarissimo incontro con i giornalisti fuori da un hotel di New York. Il presidente Trump ha smentito ribadendo che per gli Usa resta privilegiata la via diplomatica. Insomma, la guerra è alle porte? Nelle ultime ore si parla di un tentativo estremo della Russia di scongiurare il conflitto. Intelligonews ne ha parlato con il giornalista Giulietto Chiesa esperto di scenari geopolitici.

Che sta accadendo? La Corea del Nord sostiene che da parte degli Usa c'è stata una dichiarazione di guerra che però la Casa Bianca smentisce. Kim vuole la guerra a tutti i costi?
"Veramente sono gli Stati Uniti ad aver raggiunto un livello di provocazione inaccettabile. Si fanno volare i bombardieri, probabilmente imbottiti di armi nucleari, oltre i confini e sul cielo della Corea del Nord. Questo significa che si stanno facendo già esperimenti precisi di attacco militare contro un Paese che fino a prova contraria resta sovrano. In queste condizioni ogni dialogo è impossibile, quindi ritengo che l'allarme lanciato dai nord coreani sia perfettamente legittimo".

Trump però smentisce e ribadisce che gli Usa non vogliono la guerra. Quindi?
"Le campane occidentali sono tutte sbilanciate contro Kim Jong-un facendo credere che tutto ciò sia frutto di un suo delirio folle. Mi sembra invece evidente che come detto dallo stesso Kim se non avessero avuto i missili e le armi sarebbero già stati distrutti. Credo abbia ragione sulla base delle esperienze già viste. Si veda su tutti Gheddafi che accettò di rinunciare al suo programma nucleare e per tutta risposta è stato bombardato e ucciso. L'idea che la Corea attacchi per prima non sta in piedi a meno che Kim non voglia suicidarsi. L'attacco non verrà da lui, ma si sta preparando in America e sarebbe interessante capire quali forze lo stanno effettivamente preparando. Trump smentisce, ma nel discorso tenuto davanti alle Nazioni Unite ha violato tutte le norme della carta dell'Onu. Il capo di un Paese non può minacciarne un altro in maniera plateale come ha fatto lui all'assemblea generale, eppure è ciò che è avvenuto nel silenzio generale".

Si parla di un tentativo estremo della Russia per scongiurare la guerra. Le risulta?
"No, e se devo essere sincero le ultime mosse di Russia e Cina mi hanno stupito. Ho avuto come la sensazione che nel tentativo di scongiurare la guerra, abbiano finito con l'assecondare le velleità americane votando le sanzioni contro la Corea del Nord. Voglio sperare si sia trattato di un tentativo di guadagnare tempo in attesa di capire come potrà evolvere una situazione che certamente non dipende da loro. Non vorrei che gli Usa finiscano però con l'interpretare quel voto favorevole come un via libera ad un attacco contro Kim. Queste certo non sono le intenzioni di Mosca e Pechino".

Tratto da: intelligonews.it