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grillo-berlinguer-tsiprasdi Giulietto Chiesa
Dalla forza attuale del M5S si può costruire una grande riforma dell'Italia. Che non significa chiedere a milioni di italiani di accettare le regole del M5S.
Vedo che un mio recente commento ha suscitato su Facebook una vera bufera di reazioni. Opposte. Quelli del M5S che mi spiegano che la nuova forza politica già c'è e non bisogna cercarne altre. Quelli di sinistra che continuano a negare ogni credibilità al M5S. Ai secondi rispondo con le cifre. Una alternativa di sinistra all'attuale regime non esiste e - io ne sono certo - non esisterà più in un futuro prevedibile.
I motivi sono moltissimi, tutti convergenti su questa conclusione (ne ho scritto e parlato molte volte e non posso ripeterli qui, chi vuole saperne di più vada a rileggersi i miei scritti).
Ai secondi dico che, con il 25%, non si può cambiare l'Italia. Enrico Berlinguer - che si rivolgeva, si badi bene, al più forte partito comunista dell'Occidente - dopo i fatti del Cile, del 1973, quando Salvador Allende fu rovesciato e ucciso da un colpo di stato organizzato dalla CIA, disse che non si poteva cambiare il paese nemmeno con il 51%.

Perché lo disse? Perché sapeva che il nemico sarebbe uscito dal terreno democratico e avrebbe rovesciato il tavolo e la legalità. Aveva ragione. Infatti avvenne proprio così.
Adesso è la stessa, identica situazione.
Il M5S è una realtà nuova, di grande importanza. Per quanto mi riguarda l'ho sostenuta in tre consultazioni elettorali (in Sicilia nel 2012, alle elezioni politiche del 2013, ora nel 2014). Dunque non la considero nemica. Ma questo non mi impedisce di pensare che, da sola, non potrà cambiare il paese. In queste elezioni europee il non avere tentato una convergenza sulla candidatura di Tsipras è stato un errore grave. Errore che la lista Tsipras ha commesso, alla rovescia, rifiutando pregiudizialmente ogni contatto con il M5S.
Ma il mio ragionamento va oltre. io penso che ci siano milioni di italiani, che vogliono cambiare radicalmente il paese, e che non sono né di sinistra, né del M5S. E' a loro che penso quando parlo di una grande alleanza democratica e di pace e di pulizia. Una alleanza per la salvezza nazionale. Bisogna che tutti, sia il M5S, sia le sinistre (non parlo del PD che sinistra non è più), siano capaci di mettersi assieme per formulare un programma di governo. E una lista di governo. Una grande riforma intellettuale e morale richiede molte forze ideali e componenti che non sono racchiudibili dentro gli attuali schieramenti. Ma, a partire anche dal M5S e dalla sua forza attuale, è possibile tentare la sua costruzione. Che non significa chiedere a milioni di italiani di accettare le regole del M5S. Questo non è né ragionevole, né possibile.
Io non propongo alleanze con nessuna delle componenti della casta politica. E penso che il M5S dimostri grande miopia politica se non capisce queste elementari verità.
I fanatismi e le tifoserie non mi interessano. Io parlo nell'interesse del popolo. Dirà il tempo se avevo ragione o torto.
1° maggio 2014

Tratto da: megachip.globalist.it

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