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di Giulietto Chiesa - 3 giugno 2010
Cari amici, il primo obiettivo che ci eravamo dati, con la mia lettera-manifesto dello scorso gennaio, è stato ampiamente superato.

Gli aderenti ad Alternativa sono già più di 200.

A gennaio scrivevo che sono consapevole che esiste una voragine da colmare: quella voragine di cui parlai in un lontano incontro fiorentino di due anni fa e che oggi riassumerei in due parole: voragine tra la casta politica e i cittadini. E che, nel frattempo, si è allargata e approfondita drammaticamente.

Sono altrettanto consapevole che il processo di ricostruzione di una Alternativa – prego tutti di porre attenzione a questo termine, che è per me un precisissimo punto di partenza - è lungo e tremendamente difficile. Ma soprattutto scrivevo di rendermi conto della grande limitatezza delle mie risorse.

Ma senza una adeguata struttura organizzativa, non si può fare molto. Il lavoro volontario è indispensabile, ma richiede una disciplina ferrea, altrimenti diventa casualità e approssimazione.

Dunque occorre una squadra. E questa squadra deve essere composta di volontari. Per la semplice e banale ragione che non dispongo di finanziatori, di sponsor occulti o palesi. Non ho avuto e non ho alcun finanziamento pubblico, né privato.

Scrivevo che mi serviva una “centuria” (usando questo termine militare cosacco senza alcuna intenzione bellica e con una certa dose di ironia), cioè un gruppo di persone disposte a lavorare per le idee che ho esposto in questi anni dalle piccole tribune da cui ho potuto parlare.

Aspettavo 100 persone, uomini e donne, disposte a dedicare a un progetto comune sette (7) ore la settimana. Meglio se di più, ma non di meno. Ne sono arrivate 200. Tante, tantissime se consideriamo il silenzio dei media intorno a noi. Ma ovviamente ancora troppo poche per una Alternativa efficace.

Quindi questa lettera, la seconda appello-manifesto di Alternativa, rivolta a tutti coloro che si riconoscono in questo scritto, con l'obiettivo di arrivare a 500 iscritti entro fine anno.

Con le 2 centurie già in piedi abbiamo cominciato a muovere i primi passi, ben sapendo che non sarà facile chiarire tutti i punti, definire tutto il programma d’azione, di lavori, di metodologia, d’insieme.

Tentiamo di costruire un collettivo (come si diceva un tempo) che sia composto di persone che sanno anche ascoltare e non solo parlare. So che sono poche, ma secondo la mia esperienza sono le migliori.

Ad Alternativa si partecipa pubblicamente. Non è un’organizzazione segreta, implica impegni pubblici. Parlo a persone che considerano la difesa della Costituzione come un compito imprescindibile.

Chi ci sta, deve dire età, competenze professionali luogo di residenza. Bisogna sapere con chi ho abbiamo a che fare. Nelle regioni i gruppi locali si stanno organizzando, dandosi dei referenti, partecipando ai forum sul sito.

Abbiamo costituito un primo, provvisorio centro nazionale di coordinamento, che lavora in costante contatto con me.

I forum tematici e regionali, attivi sul sito, stanno dando vita a dibattiti importanti per la definizione dei contorni di Alternativa, che è questione da affrontare insieme. Qui restano indicate le premesse, i postulati, da cui intendo partire e che sono per me dirimenti. Il resto è oggetto di discussione e di precisazione, e tutti gli aderenti sono invitati a partecipare alla elaborazione collettiva, tramite i forum su www.giuliettochiesa.it.
I punti fermi sono i seguenti:
Primo punto e dirimente: Alternativa si fonda sulla certezza che l'attuale organizzazione sociale è destinata al collasso. E che occorre preparare la gente, i popoli, alla transizione verso una organizzazione economico-sociale radicalmente diversa dall'attuale. Alternativa è un movimento politico culturale che si propone di organizzare e preparare la transizione, per evitare che essa assuma un carattere catastrofico. L'insieme delle forze politiche attuali non vede, non capisce il problema. O finge di non vederlo, per miope convenienza. E, quindi, non sa o non può dare risposte. Con ciò aggravando il pericolo e la crisi. La crescita illimitata è ormai resa impossibile dall'insorgere dei limiti. Ogni ipotesi di ripresa dello sviluppo nei termini e con i criteri degli ultimi due secoli di storia umana, è priva di senso e di possibilità. Alternativa è il luogo da dove far partire una ipotesi del governo della transizione.

1) Alternativa non è un movimento comunista e nemmeno di sinistra. Ciascuno ha la sua storia, anch’io. Nessuno è tenuto ad abiurare a nulla. Ma noi saremo aperti a tutti coloro che aderiranno ad alcuni principi elementari di partenza, ai postulati di base che sono gli stessi che misi nell’appello per Pandora tv. Poiché non vogliamo restare una setta, dobbiamo sapere che migliaia, milioni di persone non sanno nemmeno cosa sia la sinistra; non l’hanno mai incontrata, nella loro vita (e questo vale per la grandissima maggioranza dei giovani). Dobbiamo non dimenticare che il termine sinistra è screditato ogni giorno da coloro che se ne fregiano e che occhieggiano da tutti i media. Noi non siamo come loro. Noi siamo “sopra”. Ma solidarietà, giustizia sociale, sono i nostri obiettivi primari.

2) Per cambiare la società bisogna essere diversi. Una delle ragioni del crollo del vecchio PCI fu l’abbandono della diversità.

3) Noi vogliamo essere militanti, Ma la non violenza è alla base della nostra azione. Per ragioni di principio (perché consideriamo nostro dovere difendere la Costituzione) e pratiche (perché predicare la violenza, per chi si pone l’obiettivo di cambiare la società, significa subirla).

4) Noi diremo la verità. Quella che conosciamo. Sappiamo che è in corso la più vasta e drammatica crisi che il genere umano abbia mai dovuto affrontare. Sappiamo che per difendere la sopravvivenza del genere umano bisognerà combattere contro chi uccide la natura. La difesa dei territori, della sfera pubblica, del Bene Comune, in ogni forma possibile, sarà la nostra stella polare. Noi siamo contro la privatizzazione del bene pubblico. Noi siamo proprietari del Bene Comune che non vogliono essere depredati. Primo bene pubblico da riconquistare: l’informazione la comunicazione.

5) Noi non saremo una setta separata, o l’ennesimo tentativo isolato di fare un partito. Tutti coloro che si battono per un mondo più giusto e umano, cioè che non sono “indifferenti” , saranno nostri alleati. Non è nei confronti di ogni forza di progresso e democratica che noi siamo “alternativa”. Anzi noi siamo “con” tutti coloro che vogliono essere “con” un progetto comune di alternativa all’attuale sistema economico e sociale. Noi sappiamo che la narrazione della società italiana (e mondiale) è nelle mani dei potenti che ci soffocano: dunque non crediamo a quella narrazione. Noi sappiamo che l’Italia è ancora viva, che milioni e milioni cercano una maniglia pulita cui aggrapparsi. Cercano una nuova rappresentanza democratica. C’è un sacco di gente che già ha costruito pezzi di un mosaico alternativo. Non li nomino, li conoscete. Sono nostri alleati, con loro lavoreremo sui luoghi di lavoro, sul territorio, nelle città, nella scuola e nelle università, sul web.

6) Noi non resteremo prigionieri della Rete e dei suoi miti. La useremo: il che è tutt’altra cosa.

Questa è la pista di lancio, appena abbozzata, ma che mi sembra chiara e sufficiente.
Accetto naturalmente suggerimenti, proposte. La discussione è già in corso tra tutti coloro che desiderano partecipare.

Sappiate che non potrò fare niente senza di voi. Ma sappiate anche che non voglio, perché non servono, piagnistei. Spesso, anche da sinistra, mi hanno affibbiato la qualifica di catastrofista. Ma io sono più ottimista di molti di questi ottimisti imbecilli e ignari. Quando si costruisce non si piange. Quando cominciai Pandora tv scrissi che eravamo in assoluta emergenza informativa e democratica. Adesso siamo già oltre il livello di guardia. Ciascuno ha un percorso da compiere. Se non si mette in moto significa che è disposto ad accettare le conseguenze.

Giulietto Chiesa

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