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Terme Vigliatore e le tracce mancate
Altro episodio toccato è stato il mancato arresto, il 6 aprile '93, del boss Benedetto Santapaola, intercettato in un'abitazione a Terme Vigliatore (Messina) la cui cattura sfumò in quanto i militari fecero irruzione nella villa degli Imbesi, imprenditori locali, per procedere ad una perquisizione. Villa che distava 50 metri dal locale nel quale il giorno precedente era stato intercettato Santapaola. Poco prima, tra l'altro, ci fu un inseguimento nel quale furono sparati colpi di arma da fuoco contro Fortunato Imbesi, inizialmente scambiato per il latitante Pietro Aglieri.
Quel giorno, dal Ros, nessuno ritenne di avvisare dell'accaduto la magistratura che aveva intercettato il boss latitante. Bonferraro ha spiegato che nonostante gli accertamenti svolti “non è stata riscontrata la presenza del generale Mori” sia per “documenti mancanti” relativi a quell'anno, sia perchè “non è stata acquisita documentazione” in merito a riscontri utili. In più, ha aggiunto il teste, “Imbesi disse che erano entrati numerosi carabinieri nell'abitazione” mentre “dal verbale di perquisizione acquisito si riscontrano due sole firme: quelle di Pinuccio Calvi, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ros, in squadra con il capitano Ultimo, e dello stesso Fortunato Imbesi”.
Pochi giorni dopo, il 14 aprile, la Polizia di Stato fece una vasta perquisizione sui luoghi interessati. Il giorno dopo una nota del commissario di Barcellona Pozzo di Gotto, letto in aula da Bonferraro, spiega che durante l'operazione fallita del 6 aprile il “movimentato inseguimento” contro Fortunato Imbesi, alla guida di una Mercedes, era dato “dalla convinzione che nel predetto mezzo potesse esservi Benedetto Santapaola” e l'irruzione a villa Imbesi fu fatta “per catturare il latitante qualora vi avesse trovato ospitalità”. Un'operazione sfumata a causa di “un errore di localizzazione” in seguito al quale, ovviamente, Santapaola non si recò più nel luogo dove era stato intercettato.

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