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Udienze previste il 20 e 21 febbraio
di Aaron Pettinari
L'ex Procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini sarà sentita in videoconferenza, come teste, al processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via d'Amelio, il prossimo 20 e 21 febbraio. A riportare la notizia è l'Adnkronos che fa riferimento a quanto appreso in ambienti giudiziari. Boccassini, andata in pensione pochi mesi fa, era già stata citata nei mesi scorsi ma la stessa aveva spiegato di non poter presenziare per motivi di salute.
Alla luce della documentazione presentata e vista l'assoluta necessità di sottoporre all'esame l'ex magistrato il Tribunale di Caltanissetta ha deciso di sentirla anche se in videoconferenza collegata con il Tribunale di Milano. Boccassini faceva parte del Pool che coordinò le indagini dopo la strage di Via d'Amelio. Nel 1994 aveva espresso dei dubbi sulla attendibilità del falso pentito Vincenzo Scarantino. Perplessità che furono oggetto anche di una lettera inviata alle Procure di Caltanissetta e Palermo. Un documento che è presente agli atti del processo rinvenuto però non dagli archivi della Procura nissena ma soltanto da quella palermitana. Un elemento che contribuisce ad aumentare l'alone di mistero rispetto a quanto avvenuto durante le indagini di quegli anni.
Nonostante i chiarimenti restano aperti diversi interrogativi su quanto riferito dal procuratore aggiunto di Milano.
Possono essere definiti quantomeno “anomali” proprio quei numerosi colloqui investigativi che si sono tenuti con lo Scarantino (un esempio può essere la “maratona” tra il 4 ed il 13 luglio ndr), spesso nei giorni antecedenti le verbalizzazioni con i magistrati, una volta avviata la sua falsa collaborazione con la giustizia. Colloqui che furono autorizzati dalla stessa Boccassini. Non solo. Le verbalizzazioni di alcuni interrogatori in quattro occasioni si sono tenute con la partecipazione della stessa dottoressa Boccassini di cui una, il 15 luglio, alla sola presenza della stessa e di Arnaldo La Barbera.
Non solo. Restano ancora oggi da chiarire alcune considerazioni espresse dalla stessa durante la conferenza stampa, tenuta assieme a Giovanni Tinebra, sugli sviluppi delle indagini sulla strage di via d’Amelio, nella data del 19 luglio 1994, a due anni esatti dall’eccidio, in cui la valutazione su Scarantino era tutt'altro che negativa.
Il processo contro i poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di concorso in calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa nostra, proseguirà comunque venerdì 14 febbraio.

Foto © Imagoeconomica

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