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caltanissetta acfbdi Aaron Pettinari
Manca acquisizione colloquio investigativo Donadio-Lo Giudice

Ennesimo rinvio per la requisitoria dei pm al processo Borsellino quater. L'inizio della discussione, infatti, avrebbe dovuto aver luogo quest'oggi ma la Direione nazionale antimafia non aveva ancora inviato la documentazione inerente il colloquio investigativo tra il pm Gianfranco Donadio e il collaboratore di giustizia calabrese, Antonino Lo Giudice. Alla scorsa udienza la corte, su accordo delle parti, aveva disposto l'acquisizione della fonoregistrazione di quel colloquio ma, al momento, era stato solo inviato il verbale riassuntivo. Sia i pm, che le parti civili, però, hanno dichiarato di non poter procedere senza l'esame dell'intera documentazione. “Conoscere quell'atto è importante in funzione della verifica dell'attendiblità del dichiarante, anche perché ne parleremo in requisitoria – ha detto il sostituto procuratore Stefano Luciani (presente in aula assieme al procuratore capo Amedeo Bertone ed all'aggiunto Gabriele Paci) – Lo Giudice ha fatto dichiarazioni su temi che saranno sicuramente oggetto di requisitoria sia in riferimento all'esecutore materiale della strage di via d'Amelio che in riferimento al luogo ove questo si sarebbe appostato. Acquisizioni che astrattamente potrebbero confliggere con altri collaboratori di giustizia come Tranchina, Salvatore Cancemi o Giovan Battista Ferrante. Per questo noi preferirremmo avere totale contezza di quanto dichiarato dal teste”.
Lo Giudice è stato sentito nel "Borsellino quater" a fine ottobre e aveva accusato l'ex poliziotto Giovanni Aiello di essere l'esecutore materiale dell'attentato del 19 luglio '92, quando l'esplosione di un'autobomba, in via D'Amelio a Palermo, uccise il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Durante l'udienza sono stati anche acquisiti una serie di atti su richiesta dei pm (dalle sentenze dei processi sulle stragi fino ai sopralluoghi di Spatuzza ed anche un verbale di interrogatorio del boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, ndr) ed anche del difensore di Salvo Madonia e Vittorio Tutino, l'avvocato Flavio Sinatra. Quest'ultimo, infatti, dopo il rifiuto che c'era stato nel giugno 2013, ha ottenuto l'acquisizione del colloquio investigativo, avvenuto nel 1998, tra Gaspare Spatuzza, il Procuratore nazionale antimafia di allora, Luigi Vigna, e Piero Grasso. In quel documento di oltre ottanta pagine emerge il dato che già in quel tempo l'ex boss di Brancaccio, che ancora non era pentito, disse: “State facendo un grossissimo errore sulla strage di via D’Amelio, siate cauti”.
Un interrogatorio di cui lo stesso Spatuzza ha parlato durante questo processo. “In particolare - aveva dichiarato nel 2013 - dissi qualcosa sul furto dell'auto che poi fu imbottita di tritolo. Feci capire che magari quei ragazzi avevano rubato questa macchina, ma che altri ragazzi avevano rubato la 126. Ma non aggiunsi nulla e dalle istituzioni non ricevetti altre domande. Di più non avrei potuto dire perché rischiavo la vita”.
Il processo è stato dunque rinviato a domani quando, salvo ulteiorri imprevisti, avrà inizio la discussione dei pm. Dell'accusa di strage rispondono Salvo Madonia e Vittorio Tutino, mentre di calunnia sono accusati i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci. La requisitoria proseguirà fino a giovedì e potrebbe anceh proseguire a dicembre quando dovrebbero esserci anche i primi interventi dei legali di parte civile. Altre udienze sono state poi fissate a gennaio e febbraio quando, salvo clamorosi cambiamenti, si arriverà ad una sentenza.

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