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Il nuovo libro di Maurizio Torrealta
a cura di Anna Petrozzi e Lorenzo Baldo





«(...) Sotto questi aspetti vanno dette senz’altro alcune parole non equivoche: l’iniziativa del Ros (perché di questo organismo si parla, posto che vide coinvolto un capitano, un vicecomandante e lo stesso comandante del Reparto) aveva tutte le caratteristiche per apparire come una «trattativa»; l’effetto che ebbe sui capi mafiosi fu quello di convincerli, definitivamente, che la strage era idonea a portare vantaggi all’organizzazione (trattativa Ciancimino, nda.)
(...) C’è accordo quindi, su quello che è veramente rilevante: esistenza e sviluppo temporale della trattativa; soggetti che la portarono avanti. Tutti gli altri passaggi (per giungere alle stragi) sono desumibili in via logica e non vanno cercati nelle parole di nessun teste o collaboratore (trattativa Bellini, nda.» (...)

Parte da queste inquietanti considerazioni scritte dai giudici di Firenze nella motivazione della sentenza al processo per le stragi del ‘93 il nuovo libro di Maurizio Torrealta intitolato appunto «La trattativa» (Editori Riuniti Euro 16). Trattativa quindi ci fu e Cosa Nostra non fu sola nell’ideazione della strategia stragista.
Torrealta, oggi vicedirettore di Rainews24, ripercorre tutte le tappe che hanno caratterizzato la stagione stragista a partire dalle lettere di Elio Ciolini - losco individuo infiltrato in diversi ambienti, che, proprio quattro giorni prima dell’omicidio Lima, inviò al giudice bolognese Leonardo Grassi una lettera in cui prefigurava l’avvento di un oscuro piano posto in atto per destabilizzare il paese - fino all’attentato a Totuccio Contorno.
«Nuova strategia della tensione in Italia - periodo: marzo-luglio 1992». «Nel periodo marzo-luglio di quest’anno avverranno fatti intesi a destabilizzare l’ordine pubblico come esplosioni dinamitarde intese a colpire quelle persone ‘comuni’ in luoghi pubblici, sequestro ed eventuale ‘omicidio’ di esponente politico...»
Una precisione a dir poco incredibile. A suo dire  Ciolini apprese di questa strategia durante una misteriosa riunione che avvenne a Zagabria nel settembre del 1991 «nel quadro di un riordinamento politico della destra europea e in Italia... inteso ad un nuovo ‘ordine generale’ con i relativi vantaggi economico-finanziari (già in corso) dei responsabili di questo nuovo ordine deviato massonico politico culturale, attualmente basato sulla commercializzazione degli stupefacenti...».
Ciolini indicò poi la matrice che definì «masso-politico-mafia».
Non fu l’unico a prevedere eventi futuri.
L’autore infatti pone in rilievo anche le dichiarazioni dell’onorevole Vittorio Sbardella, andreottiano vicinissimo a Lima, che farà profezie ancora più misteriose.
Il copioso testo (si snoda lungo la proposta fedele delle dichiarazioni dei vari collaboratori di giustizia interrogati nel corso dei processi per le stragi ed esamina attentamente tutti i passaggi delle trattative tra Bellini e il Ros, Ciancimino e il Ros, Salvatore Riina e «le persone importanti».
Una dettagliata inchiesta giornalistica basata su documenti processuali che delineano la fitta rete di quei sistemi criminali  in cui vengono a convergere le consorterie mafiose più potenti in Italia e occulti centri di potere.
Lasciamo però a Maurizio Torrealta stesso il compito di condurci nelle trame della sua nuova opera dalla quale parte per rispondere alle nostre domande.

ANTIMAFIADuemila N°23 giugno 2002