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Inviate al Fatto e ANTIMAFIADuemila lettere di solidarietà al sostituto procuratore nazionale antimafia

Le indecenti richieste del senatore Maurizio Gasparri fanno ancora discutere.

Sono centinaia, infatti, le lettere che semplici cittadini provenienti da tutta Italia hanno inviato alla redazione del Il Fatto Quotidiano, e quella di ANTIMAFIADuemila, per esprimere il proprio disappunto e lo sdegno dopo che il capogruppo di Forza Italia al Senato ha firmato un atto di sindacato ispettivo diretto al ministro della Giustizia Carlo Nordio chiedendo di punire il magistrato Nino Di Matteo.

Al centro dell’attacco di Gasparri c’è l'ultimo libro firmato dal sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, scritto insieme al giornalista Saverio Lodato - "Il colpo di spugna" (ed. Fuoriscena) - in cui gli autori commentano e criticano la sentenza della Cassazione relativa al processo sulla Trattativa Stato-mafia.

Affermazioni inaccettabili per il senatore di FI, secondo cui gli ermellini sono intoccabili. Da qui la richiesta al Guardasigilli di “verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari e a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti” ma anche “l’eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel citato libro”.

Immediata è stata la reazione di moltissimi cittadini e cittadine che hanno prontamente scritto lettere dure contro l'iniziativa dell'ex ministro di Silvio Berlusconi volta a impedire a Nino Di Matteo, che per anni ha indagato sulle trame oscure del periodo stragista, di esprimere critiche su una sentenza passata in giudicato. Il tutto in sintonia con le politiche del governo che da mesi minacciano l'autonomia e l'indipendenza della magistratura.



 

QUARTA PARTE

Sono un comunissimo cittadino italiano, ho sessantasei anni e in questo tempo ne ho viste e vissute parecchie. Ho visto il popolo illudersi perché sperava in cambiamenti positivi, come per esempio l'abolizione dei vitalizzi, ho visto il popolo piangere quando si sono verificati i vari terremoti (Friuli, Irpinia Abruzzo ecc.) e le destabilizzanti stragi (Brescia, Bologna ecc.) e ancora per gli omicidi dei giudici (Livatino, Falcone, Borsellino) e ancora di padre Puglisi, il Generale dalla Chiesa ecc. Ma non mi era mai capitato di leggere che un senatore di vecchia data come Gasparri sparasse cavolate insensate su un magistrato che ha mostrato nel suo percorso operoso una trasparenza e un impegno infallibile. Vorrei umilmente suggerire al senatore di cospargersi il capo di cenere e chiedere pubblicamente scusa al Dott. Nino Di Matteo ed al sig. Saverio Lodato. Ce NE VORREBBERO DI NINO DI MATTEO in Italia per ridare un senso dignitoso alla vita degli Italiani onesti. Vorrei concludere invitando quest'ultimi a unirsi e sostenere quegli uomini e quelle donne che a rischio della propria vita lottano per salvaguardare la dignità degli onesti.

Salvatore S.

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Salve

Dopo aver appreso dalle testate Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila la notizia che il Senatore Gasparri ha chiesto tramite atto ispettivo sindacale del 13 marzo 2024 al ministro di giustizia Nordio di Punire il Dottor Di Matteo solo per aver commentato e criticato su un libro "Il colpo di spugna" scritto dallo stesso Di Matteo e il giornalista Saverio Lodato, la sentenza della cassazione in merito al processo trattativa stato mafia, mi sento profondamente indignato e amareggiato! Non solo io ma anche molta gente del mio quartiere di Roma dove abito, si sente delusa perché con tutti i problemi economici sociali esistenti in Italia, le guerre, il potere economico delle famiglie crollato e molto altro, il Senatore Gasparri perde tempo e fa perdere tempo ad altri politici e ministri per discutere di una cosa inesistente e inutile!!!! Gasparri pensi a fare buona politica per l’Italia che ne ha molto bisogno e lasci stare un grande UOMO quale è il Magistrato Nino Di Matteo che da anni rischia la vita per aver deciso di fare la lotta alla criminalità organizzata e rendere l'Italia un paese più sicuro! Ci tengo molto a far arrivare il mio sostegno al Dottor Di Matteo.

Grazie

Walter C. (Roma, RM)

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Gentili Redazioni

Leggendo i vostri articoli e le lettere che Vi sono giunte non posso che unirmi alla indignazione di tanti concittadini che ritengono di non poter tollerare l’INGIUSTIZIA che il Dr. Nino Di Matteo sta subendo da una parte politica, e soprattutto dal senatore Gasparri (con aimè la complicità di buona parte dei mass media che nella migliore delle ipotesi tacciono invece che inorridire) e per questo ringrazio Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila per il lavoro che fanno al sostegno di Verità e Giustizia.

Questo sostegno arriva da un cittadino comune che lavorando e vivendo onestamente e pagando regolarmente le tasse si sente in diritto di reclamare uno stato che faccia lo stato, come molto bene delineerebbe la nostra bellissima costituzione che è ancora in vigore. Personalmente mi sento “violentato” nel dover vedere politici come Gasparri che invece di operare per la società (e sono profumatamente pagati dai cittadini per farlo), abusano della loro carica pubblica per perseguire interessi privati personali o di amici (e che amici!!!) e addirittura si scagliano contro personaggi come il Dr Nino Di Matteo che sacrificando completamente la propria vita al servizio della verità, evidentemente risulti scomodo per tali interessi.

Se il senatore Gasparri ritiene di conoscere la verità su Mafia, trattative Stato-Mafia, stragi ecc, che ne scriva anche lui un libro e le presenti ma che non osi tentare di censurare o addirittura punire chi queste verità le ha anche dimostrate giudiziariamente!!!!

Emiliano A. (Bergamo, BG)

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Egregio Direttore Buongiorno,

Ho appreso da notizie pubblicate su Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila

le indecenti richieste del senatore Gasparri (il quale non mi rappresenta) al Ministro Nordio,

la punizione del PM Dottor Antonino Di Matteo per aver espresso il proprio pensiero sulla Sentenza

 Stato Mafia nel libro scritto insieme al giornalista Saverio Lodato “il Colpo di spugna”

Voglio esprimere la mia solidarietà sostegno e vicinanza al Dottor Antonino Di Matteo,

un uomo giusto retto e onesto che porta avanti la lotta alla mafia, un uomo che per la giustizia

sacrifica la sua vita e quella dei suoi familiari vivendo sotto scorta da più di trent’anni perché

minacciato di morte dalla mafia.

Il Dottor Antonino Di Matteo non è solo, il Popolo Italiano, quello Non corrotto e Non corruttibile lo sostiene.

Cordiali saluti


Barbara M.

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Alla vostra cortese attenzione,

a seguito della personale lettura dei vari articoli in tema su "Il Fatto Quotidiano" e su "ANTIMAFIADuemila",

la presente per manifestare il mio disprezzo riguardo l'assurda e indecente decisione da parte del Ministro Gasparri di richiedere al Guardasigilli Carlo Nordio l'esecuzione di un'azione disciplinare nei confronti del Dottore Nino Di Matteo.

Sinceramente comunque non mi meraviglio.

L'aberrante reiterazione di ingiusti attacchi nei confronti di chi esegue il proprio dovere responsabilmente con morale ed etica mirabili mettendo addirittura quotidianamente a repentaglio la propria vita al servizio della giustizia e della verità, genera a questo punto in noi cittadini italiani e non solo, un certo sospetto riguardo la reale posizione occupata da talune persone quali il ministro Gasparri.

Le domande allora sorgono spontanee e numerose: il Dottore Nino Di Matteo è ritenuto individuo scomodo? Il ministro Gasparri & Company cosa hanno da nascondere cercando di distruggerlo "tappandogli così la bocca"? O peggio, chi/cosa devono garantire realmente i burattini di turno come il ministro Gasparri (& Company), entrati in carica attraverso false e ipnotizzanti promesse elettorali?

Chi c'è dietro, o meglio, sopra di loro? La risposta da un cittadino come me e come molti altri che stanno aprendo gli occhi è questa:

Individui i cui volti e i cui nomi non appariranno mai sui mainstream media, pertanto occulti, come il loro potere, volontà manovratrici di ingenti somme di denaro al fine di ottenere profitti elevati all'ennesima potenza, costi quel che costi, con ciò voglio intendere nulla e nessuno escluso, vedi Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti i martiri di mafia e non solo, vedi Enrico Mattei.

Individui dalle menti malate, disturbati da bulimia del denaro. Poteri che si appoggiano alle associazioni a delinquere quali le mafie, sfruttando e pagando le braccia e le mani di queste

al fine di ottenere tutto, e ripeto tutto, senza sporcarsele ... anche di sangue.

Detto ciò, penso che sia non solo necessario, ma senz'altro d'obbligo da parte di tutti noi difendere questi diamanti di paragone che si distinguono per professionalità ed etica, per amore e dedizione incondizionata verso la Giustizia, con la G appunto maiuscola, tra i quali ha ampiamente dimostrato di appartenere il Dottore Antonino Di Matteo.

Ringrazio per la cortese attenzione.

Tiziano E.

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Rimango basita dopo aver letto dell'azione disciplinare del Senatore Gasparri.

Voglio manifestare la mia profonda indignazione nei confronti del Senatore Gasparri in merito allo spregevole attacco al Magistrato Nino Di Matteo.

Magistrato onestissimo e soprattutto incorruttibile, che ha sempre lottato contro il male, contro la mafia per la rivelazione della verità, rischiando la propria vita per tutti noi.

Anna B. (Bologna, BO)

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Buongiorno,

Mi chiamo Paco, studio scienze politiche e relazioni internazionali all’università di Roma Tor Vergata, con questa lettera vorrei esprimere la mia indignazione nei confronti della vergognosa interrogazione parlamentare del senatore Gasparri rivolta al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al quale chiede “quali iniziative intenda assumere per verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari e a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti”, nei confronti del magistrato Antonino di Matteo, colpevole, secondo Gasparri, di aver criticato nel suo ultimo libro "Il colpo di spugna” la sentenza della corte di cassazione in merito al processo trattativa stato-mafia.

Leggendo la notizia sui giornali Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila, sono rimasto sconvolto dal fatto che Gasparri, facente parte di un partito del quale vari esponenti negli anni sono stati condannati per fatti di mafia, tralasciando ora che il partito stesso è stato fondato da due uomini molto legati alla mafia, abbia avuto il coraggio di attaccare un magistrato come Di Matteo, da 32 anni sotto scorta e che rischia la vita per via del suo impegno giornaliero in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.

Concludo esprimendo totale solidarietà al magistrato Nino Di Matteo, in grado (come pochi altri) con il suo lavoro di svelarci le verità e i retroscena di questo paese, insanguinato da troppe stragi verificatesi già all’indomani della nascita della Repubblica e dietro le quali si cerca di nascondere, anche riscrivendo la storia, i coinvolgimenti di apparati deviati dello Stato che vi hanno preso parte.

Paco D.N. (Roma, RO)

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Spettabile Redazione,

Vorrei aggiungermi al coro di solidarietà al dottore Di Matteo riguardo alla “premurosa" attenzione concessagli dall’ On. Gasparri riguardo alle opinioni espresse dal magistrato nel suo libro “Il Colpo di Spugna".

Questo esemplare magistrato che con tutto questo spirito di sacrificio, “dedica” tutta la sua vita, rischiando di finire in lattine sullo scaffale di un supermercato come “un tonno" per ordine di "filantropi con problemi di manifestazione di affetto” (persone che manifestano la loro disapprovazione con quintali di tritolo, come già richiesto nel carcere di Parma da Totò Riina).

Questo magistrato, a quanto pare tra i non molti rimasti con questa vera “vocazione” e “spirito di sacrificio", esprime opinioni che sono fondate su sentenze già passate in giudicato, non è che parli a vanvera perché si è bevuto un “cordialino” o due. Ma si sa in Italy il popolo italico pare avere un grande difetto: la memoria corta. E… Falcone e Borsellino chi sono? Chi erano? Due turisti nel Bel Paese che vengono ricordati una volta all’anno? Per cosa avrebbero sacrificato la loro vita? Perché?

Quindi dove sarebbero le sue contraddizioni per cui dovrebbe abiurare al suo operato e rinunciare ad un diritto costituzionalmente garantito dall’art.21?

Però... la colpa sarà della Costituzione, che essendosi accorta di essere tra le più belle al mondo, se la tira un po' per cui meglio non dargli troppa importanza sempre, potrebbe addirittura montarsi la testa. E allora quale art.21? Se a qualcuno non sta bene….

La stessa Costituzione che garantisce con l’art.68 la libertà di opinione del Senatore Gasparri.

Grazie dottore Di Matteo noi siamo sempre con te.

Matteo F.

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Egregia e stimata redazione,

La mia indignazione per le affermazioni del capogruppo Gasparri vi giunge dalla Germania dove mi trovo per lavoro rimanendo informata sulle notizie italiane grazie a Voi e al Fatto Quotidiano.

Leggendo le numerose lettere che vi sono pervenute ho voluto aggiungere anche il mio pensiero che purtroppo è privo di stupore per il partito che Gasparri rappresenta; il cui fondatore non si presentò neanche ad un processo, lasciando senza risposta domande che rimarranno tali se non grazie al Dottor Di Matteo (mio conterraneo) che cerca con la sua abilità professionale di portarle alla luce.

Se al capogruppo Gasparri dà fastidio la luce che si metta gli occhiali da sole per leggere il libro "Il colpo di spugna" scritto dal Magistrato di Matteo e dal giornalista Lodato e usi i guanti da forno per sfogliare le pagine visto che questo libro scotta!

Mia nonna diceva che nessuno dice "Ahi!" se non si è fatto male e addirittura Gasparri chiede al ministro della Giustizia Carlo Nordio di punire il Dottor di Matteo.

Mi auguro che il ministro Nordio risponda al rappresentante di forza Italia Gasparri con un test psicoattitudinale.

Cordiali saluti

Laura T. (Palermo, PA)

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Gentile Direttore,

le scrivo perché a seguito di quanto letto sul Fatto Quotidiano e su ANTIMAFIADuemila, relativamente all’interrogazione a risposta orale presentata il 13 marzo 2024 dal Sen. Gasparri al Senato in riferimento al libro "Il colpo di spugna" scritto dal dott. Antonino Di Matteo e dal giornalista Saverio Lodato, avrei una o più struggenti domande che vorrei porre in prima persona all’Ill.mo Sen. Gasparri, ma alla fine di una doverosa premessa.

Il Sen. Gasparri - o chi per lui - ritiene che nel libro “Il colpo di spugna” il Dott. Di Matteo abbia evidentemente superato il confine del sacrosanto diritto alla libertà di espressione ed alla libertà d'opinione sancito dalla Carta Costituzionale (e sì, la Costituzione andrebbe letta e capita tutta nella sua interezza e non solo dove ci fa comodo) e per questo con dovizia chiede al Ministero di Giustizia di verificare l’eventuale sussistenza di illeciti disciplinari o, “l'eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel citato libro”.

Approfondiamo un po' la vita dell’accusato e dell’accusatore.

Il dott. Di Matteo, che come lei Sen. Gasparri ha conseguito il diploma al liceo classico, ha avuto la ‘malsana’ idea, diversamente da lei, di proseguire gli studi laureandosi in Giurisprudenza e nel 1991 di entrare in magistratura, quando lei invece nello stesso anno veniva eletto deputato alla Camera, dopo aver frequentato lidi diversi:

1972 – si iscrive al Fronte della gioventù

1973 – si iscrive al Movimento sociale

1973 – diventa fiduciario del partito al liceo classico Tasso

1975 – è responsabile degli studenti

1977 – diventa segretario provinciale del Fuan

1979 – è vicesegretario nazionale del Fronte della gioventù

1985 – è presidente nazionale degli studenti universitari

1988 – diventa presidente nazionale del Fronte della gioventù

1991 – è condirettore del Secolo d’Italia

1992 – eletto deputato alla Camera

(fonte https://www.gasparri.it/biografia/)

Quasi come in una delle diverse coppie di uomini celebri descritte da Plutarco nelle “Vite parallele”, vediamo l’uno percorrere la via della politica e l’altro la via della Giustizia, sì Giustizia con la “G” maiuscola:

in magistratura dal 1991 come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta; pubblico ministero a Palermo nel 1999, ha iniziato a indagare sulle stragi di mafia in cui sono stati uccisi Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte, oltre che sugli omicidi di Rocco Chinnici e Antonino Saetta; per l'omicidio Chinnici ha rilevato nuovi indizi sulla base dei quali riaprire le indagini e ottenere in processo la condanna anche dei mandanti, riconosciuti in Ignazio e Antonino Salvo, mentre per l'omicidio Saetta otteneva l'irrogazione del primo ergastolo per Totò Riina. Nel marzo 2017 il plenum del Consiglio superiore della magistratura lo ha nominato, all'unanimità, Sostituto Procuratore alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Nel novembre 2016, alla luce delle ripetute minacce ricevute da parte di Riina (e oggetto di intercettazione nell'ambito di un'attività investigativa del Gruppo organizzato mobile del Corpo di polizia penitenziaria), il Csm propose allo stesso Di Matteo il trasferimento alla Dna per ragioni di sicurezza, ma il magistrato rifiutò, con la motivazione di non voler dare ai mafiosi un "segnale di resa personale e istituzionale". Nell'ottobre 2019, a seguito delle elezioni suppletive indette per far fronte alle dimissioni dei membri togati rimasti coinvolti nello "scandalo Palamara", viene eletto consigliere del Consiglio superiore della magistratura. Al termine dell'incarico, nel gennaio 2023, è ritornato a prestare servizio come Sostituto alla Procura nazionale antimafia.

L’altro, lei Sen. Gasparri, prosegue brillantemente la via politica:

1992 – eletto deputato alla Camera

1994 – Sottosegretario agli Interni, interessante

1995 – Coordinatore di An

2001 – Ministro delle Comunicazioni

2008 – eletto al Senato, diventa capogruppo del Pdl

2013 – eletto Vicepresidente del Senato

2022 – eletto Vicepresidente del Senato

2023 – lascia l’incarico di vicepresidente del Senato per andare a ricoprire quello di capogruppo del gruppo Forza Italia Berlusconi Presidente – PPE.

Ed ecco finalmente le mie struggenti domande, allora le chiedo, ll.mo Sen. Gasparri, due o tre cose. Innanzi tutto, secondo lei, il Dott. Di Matteo, che ha dedicato la sua intera vita a perseguire la Giustizia con la “G” maiuscola, ad un certo punto, esercitando il sacrosanto diritto di esprimere il suo libero pensiero in merito ad una sentenza passata in giudicato, ha tradito la sua vocazione di Magistrato? O forse affetto da tardiva immaturità ha scritto un libro perché offeso dal fatto che la Suprema Corte non gli ha dato ragione?

Chissà quali recondite ragioni muovono l’animo di questo mite Magistrato.

Ed ancora, il Ministero della Giustizia ha bisogno della sua interrogazione, quasi fosse una notizia di reato che lei e solo lei ha scovato, ovvero la pubblicazione del citato libro (che ahimè siamo leggendo in tanti) al fine di verificare la sussistenza nei confronti del dott. di Matteo della eventuale sussistenza d’illeciti disciplinari o di reati?

Ed infine, e questa è la vera domanda, se come sosteneva il mio Professore di diritto civile Pietro Rescigno nel suo testo “Persona e comunità” i partiti sono rappresentanze di interessi, lei, che ha proposto questa interrogazione, lei, ll.mo Sen. Gasparri, quali interessi rappresenta?

Giovanni A.


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NESSUNO TOCCHI NINO DI MATTEO

Caro Presidente della Repubblica Italiana ci rivolgiamo a Lei pubblicamente con questa lettera aperta, a Lei

che comanda le Forze Armate del paese, a Lei che è il garante del patto che ci lega gli uni agli altri: la Carta

Costituzionale, a Lei che è il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) che, come ha specificato la Corte Costituzionale, ha, fra le altre, le funzioni di rappresentanza del potere giudiziario nei rapporti con gli altri poteri.

Proprio per questa ragione, il CSM, che Lei presiede, può esercitare il potere di pronunciarsi manifestando la propria opinione su qualsiasi vicenda possa interessare il funzionamento della giustizia.

Caro Presidente della Repubblica Italiana le sentenze della Corte di Cassazione si accettano ma possono essere commentate liberamente da qualsiasi Cittadino della Repubblica e questo in virtù dell’Art. 21 della Costituzione che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Si legge “tutti” quindi nessuno escluso, tanto meno il Pm Nino Di Matteo.

Abbiamo appreso dalle testate de “Il Fatto Quotidiano” e “ANTIMAFIADuemila” l’atto ostile del Senatore

Maurizio Gasparri, attualmente membro della 2ª Commissione Parlamentare (Giustizia), capogruppo di FI al Senato, nei confronti del Pm Nino Di Matteo con la firma di un atto di sindacato ispettivo diretto al ministro della Giustizia Carlo Nordio, per sapere “quali iniziative intenda assumere per verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari”. Ma il cittadino/senatore M. Gasparri, eletto legittimamente, dai cittadini per bene, supera sé stesso chiedendo a Nordio di “verificare l’eventuale sussistenza di reati derivanti da quanto contenuto nel libro di Nino Di Matteo” che ricordiamo reca il titolo “il Colpo di Spugna”. È ora di dire BASTA. Questo potrebbe configurarsi come atto persecutorio ai danni di un cittadino italiano, un Pm antimafia, stimato, lo ricordiamo, anche dagli elettori di FI e dalla stragrande maggioranza dei cittadini della Repubblica.

Caro Presidente della Repubblica Italiana la invitiamo a esercitare il potere, che Lei ha, di pronunciarsi

manifestando la propria opinione su qualsiasi vicenda possa interessare la tutela della Costituzione. Quali iniziative possono essere messe in atto per verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità e di reati derivanti da quanto contenuto in tale atto di sindacato ispettivo di cui è autore M. Gasparri? E se sussistono e verificati quali azioni legittime e provvedimenti del caso per chiunque metta in atto deliberatamente azioni contrarie, persecutorie e punitive nei confronti di qualsiasi altro cittadino che legittimamente esercita il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione? L’ignavia e il calcolo di convenienza politica, così come la malafede e il ricatto, subito o meno, non possono giustificare la mancata presa di posizione pubblica a difesa dei valori comuni che fondano la nostra vita qui ed ora. Vale per ciascun cittadino e ancor più per chi ha cariche e responsabilità istituzionali.

Noi siamo Nino Di Matteo, ma anche Lei a pensarci bene è Nino Di Matteo, caro Presidente della Repubblica Italiana; il popolo italiano è Nino Di Matteo...se qualcuno non se ne fosse ancora reso conto...la gente per bene vuole essere libera di esprimere i propri pensieri e sta con chi già lo fa...ci mette la faccia...lo grida nelle piazze. Non sarà mai solo Nino Di Matteo già sostituto procuratore della Repubblica a Caltanissetta e Palermo, attualmente alla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, consigliere togato indipendente del CSM. Con i colleghi Vittorio Teresi, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e, prima ancora, con Antonio Ingroia, ha istruito il processo "trattativa Stato-Mafia", avviatosi nel marzo del 2013 con i relativi rinvii a giudizio. Pm in innumerevoli processi a carico dell’ala militare di Cosa Nostra, negli anni ha indagato, tra l’altro, sulle stragi dei magistrati Chinnici, Falcone, Borsellino e delle loro scorte.

La stragrande maggioranza del popolo è con Nino Di Matteo e difende la Costituzione Italiana. Chi

eventualmente intende e, nei fatti, sia accertato che non la rispetta e non la difende si faccia da parte, si dimetta dal proprio ruolo istituzionale se ne ha uno. Chi eventualmente intende e, nei fatti, attacca il libero pensiero va combattuto, giudicato e recuperato in cambio di un sincero ravvedimento. Ricatto, Denaro, Potere, Inganno hanno già generato in un recente passato e continuano a generare esperienze dolorose. L’Italia e gli italiani nell’ora più buia della loro storia non nascosero la testa sotto la sabbia, così anche noi oggi risorgeremo come la Fenice dalle nostre ceneri e con noi la nuova classe dirigente guidata dagli italiani migliori; i giovani torneranno protagonisti della nuova era e con loro tornerà a risplendere l’immenso patrimonio di bellezza, cultura, intelligenza, creatività e quei valori etici di un popolo che da sempre ha dimostrato di essere generoso e solidale; non tutti certo ma la grande maggioranza si.

Pino F. e Simona D.C. (Torino, TO)


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Caro direttore...alcuni personaggi che occupano gli alti scranni della politica italica non hanno veramente vergogna!

Le parole di Gasparri ne sono la prova.

Da cittadina che segue e si informa sulle vicende dell'antimafia, sono smarrita, offesa, persino incredula dinanzi alle dichiarazioni dell'onorevole Gasparri.

Certo a ripensare alle cariche istituzionali che ha ricoperto negli anni un brivido mi percorre la schiena, come è possibile?

Come è possibile che un uomo che siede nelle aule del parlamento da così tanto tempo possa avventurarsi in simili dissennate, scriteriate, sconsiderate analisi sulle vicende che hanno determinato la storia del nostro Paese?

È inaccettabile che oggi, dopo tutto quanto è emerso dalle indagini durante decenni e portate dinanzi ai vari tribunali, il disonorevole Gasparri invochi " giustizia" e sanzioni per un uomo, come il dottore Di Matteo, che ha dedicato la sua carriera e la sua vita al servizio dello Stato.

Forse è un caso...ma Gasparri da anni milita in un partito che gli ha consentito di avere un posto di primo piano in politica, un partito che ci pare di ricordare abbia un qualche legame con ambienti mafiosi...forse allora le sue parole non sono il frutto di un attento studio del caso quanto un giudizio frutto del desiderio di mettere a tacere Di Matteo e chi come lui ha scelto di servire lo Stato.

Speriamo che in questo disgraziato Paese sì torni a provare vergogna e a far sentire la propria voce contro i dissennati e a sostegno dei veri servitori dello Stato.

Un cordiale saluto

Sonia S. (Marche)

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Gentile Direttore,

sono una cittadina di 62 anni, scrivo dalla Lombardia poiché' ho appreso su "Antimafia Duemila" ed il "Fatto Quotidiano" la notizia dell'interrogazione parlamentare dell’on. Gasparri al Min. Nordio a carico del Dott. Nino Di Matteo e ne sono profondamente indignata.

Forse che l'arroganza del potere si manifesta oltremodo per una "p a u r a" insita nella loro coscienza?

Sta di fatto che è vile attaccare un magistrato come Di Matteo, che ha dimostrato il suo impegno sul campo tanto da aver suscitato condanna a morte da parte di "vili personaggetti malavitosi", dimostrazione appunto che il Dott. Di Matteo è una persona di Alta Capacità e Onestà Morale, Etica e Sociale nello svolgimento del suo compito.

Il Dott. Di Matteo ha tutto il mio sostegno quale difensore di quella VERITA' che a tanti politici e non, come all'On. Gasparri, da fastidio.

Con Stima

Annalisa B.


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Gentile Redazione

sono una comune cittadina di 57 anni, veneta di famiglia anche se nata nell'hinterland di Milano e attiva da sempre nella metropoli milanese per studi e poi lavoro. Ringrazio le vostre Redazioni per aver evidenziato e dato voce ad una ennesima notizia ahimè poco gradevole rispetto ad un'azione intrapresa da parte di un membro del fatiscente attuale Governo nei confronti di un Magistrato stimato, rispettato e amato da molti di noi, cittadini comuni e silenti, proprio per la rettitudine, il coraggio e l'onestà intellettuale nel perseguire le azioni intraprese, il dottor Nino di Matteo.

È triste dover prendere atto per l'ennesima volta che Magistrati riconosciuti, stimati e sostenuti dalla popolazione proprio per la capacità, le competenze e la correttezza nell'esercizio della propria funzione per il vero mandato del loro servizio, ovvero la ricerca della verità per l'esercizio della giustizia, vengano messi sotto attacco con i più svariati pretesti da rappresentanti dei nostri sempre più fatiscenti 'governi'.  Come mai tanto accanimento? Come mai tanta paura di chi si ostina a voler smascherare la vera verità di eventi tragici che hanno trasformato il nostro Paese? Come mai Magistrati competenti e noti per la loro indipendenza, i purtroppo pochissimi paladini che esercitano il loro mestiere con autonomia, senza cedere a ricatti di sorta, quali dott. Di Matteo, dott. Gratteri, dott. Ardita, dott. Tescaroli e pochi altri, fanno così paura agli ultimi sempre più fatiscenti 'governi’? Tali paladini, insieme alle loro famiglie, sono già condannati ad una vita di 'galera in vita' per le condizioni in cui devono purtroppo vivere, sotto scorta e continue minacce, proprio perché non cedono a ricatti di sorta nella loro ricerca della verità. E sono sempre più amati dalla stragrande popolazione silente ma presente e attiva in questo paese. Forse per questo danno così fastidio a qualche lobby? La verità vera fa paura a qualcuno? Magari a più di uno? Magari anche a qualche membro degli ultimi nostri fatiscenti governi?

Sono una umanista e non una giurista quindi non mi addentro in tecnicismi che non mi competono.

Ma penso sia utile che i membri di questo fatiscente 'governo' ricordino che loro in realtà non rappresentano la popolazione italiana; forse è utile che ricordino che una buona fetta della popolazione - a torto o a ragione - da anni fa fatica ad andare a votare o non ci va proprio perché non trova né a destra, né a sinistra, né al centro, rappresentanti meritevoli di fiducia e di sostegno, avendo visto ormai troppe trasformazioni tra le parole e i fatti dei rappresentanti dei governi precedenti.  Le eccezioni certo ci sono anche all'interno di questo governo, ma di eccezioni ahimè si tratta.

Forse i membri di questo fatiscente governo dovrebbero aver chiaro che più loro si accaniscono nel perseguitare Magistrati che perseguono la verità vera, più tradiscono il desiderio di mantenere nascoste 'verità scomode' che potrebbero arrecar danno anche a questo fatiscente governo e a loro stessi.  Cosa avete da nascondere?

È questo che molti noi cittadini pensiamo, io tra questi.

Signor ''ministro' Gasparri: utile faccia qualche passo indietro e torni in retrovia. Forse lei è tra quelli che non dovrebbero ricoprire il ruolo che occupano. Forse lei ha qualcosa da nascondere. Ecco cosa molti di noi pensano di fronte all'azione da lei intrapresa.

Ringrazio ancora le Vostre testate per dare miglior voce a notizie anche scomode, consapevole che anche per voi non è facile né indolore mantenere la vostra linea indipendente. Questo sforzo vi guadagna comunque la stima di molta popolazione silente, che nel proprio piccolo vi sostiene come può; così come nel proprio piccolo cerca di mantenere una linea retta quotidiana nel ginepraio in cui tutti ora viviamo.

Grazie per esserci e per quello che fate.

Licia V. (Milano, MI)

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Ogni azione genera una conseguenza,

un’opinione, un commento,

un giudizio ed infine una persecuzione.

Come già citato, negli articoli di giornale ANTIMAFIADuemila e Il Fatto Quotidiano,

stavolta tocca al procuratore nazionale Nino Di Matteo, che per essersi arrogato il diritto di esprimere il proprio pensiero con la parola o lo scritto (articolo 21 della Costituzione Italiana), oggi lo vediamo vittima di continue persecuzioni del senatore Maurizio Gasparri. Si! Avete capito bene!

Proprio Maurizio Gasparri, membro del partito Forza Italia, fondato da Marcello Dell'Utri (condannato per concorso esterno in associazione mafiosa).

Il capogruppo del partito dell’ex presidente Silvio Berlusconi ha chiesto al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, un’immediata azione disciplinare nei confronti di Nino di Matteo.

Di fatti, secondo Gasparri, il magistrato è reo di aver insinuato nel suo libro " il Colpo di spugna" (scritto con Saverio Lodato) che, “la Corte di Cassazione sia il giudice di uno stato criminale ed in quanto tale non può processare sé stesso".

In un mondo normale, se si è veramente convinti della propria trasparenza, di fronte alla magistratura, alla stessa la si dovrebbe lasciar continuare il suo operato in modo pacifico e tranquillo.

In Italia, come Di Matteo cita il binomio STATO-MAFIA, scattano gli attacchi da parte delle istituzioni e dei suoi rappresentanti che vogliono sancire che tale argomento sia considerato taboo.

Chiunque mette una luce su questo angolo buio sarà vessato, oppresso e tormentato.

In un mondo normale ci si auspicherebbe che qualsiasi politico sia la prima linea di difesa della magistratura; invece, in un mondo anormale ci si ritrova ad essere attaccati e giudicati da chi dovrebbe dare sostegno, a chi lotta da 30 anni contro il cancro di questa società: LA MAFIA.

La mossa di Gasparri, allo stesso tempo diviene controproducente per sé stesso, perché da una parte attacca Di Matteo, come se non ci fosse un domani; dall'altro l'opinione pubblica è libera di pensare che lo stesso Gasparri voglia "silenziare" il procuratore il prima possibile, perché forse in quelle pagine si è arrivati così tanto vicini alla verità, che si è staccata dal fondo per emergere in superficie.

A volte, che si sia colpevoli o che si abbia ragione, la miglior arma è il silenzio ed aspettare che tutto faccia il suo corso.

Se proprio si vuole parlare, che lo si faccia solo quando si taglia il traguardo e non prima, perché non si sa mai quanti assi nella manica un procuratore può avere.

Antonio C. & Michela L.

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L’articolo 21 della Costituzione italiana sancisce “il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”. Un articolo questo che un servitore dello Stato come Maurizio Gasparri dovrebbe conoscere a menadito, o almeno si suppone. Eppure, al senatore di Forza Italia pare che non sia andata proprio giù l’idea che il magistrato Nino Di Matteo possa aver detto finalmente la sua, e criticato senza mezzi termini, attraverso il suo ultimo scritto “Il colpo di spugna”, la sentenza espressa dalla Cassazione sulla trattativa Stato- Mafia. Una trattativa che non si doveva fare, né ieri, né mai. 

E se Gasparri attacca Di Matteo, solo perché colpevole di aver sintetizzato in un libro fatti già noti da una sentenza definitiva di terzo grado e migliaia di pagine scritte, allora colpevole lo sono anche io, insieme a tutti coloro che credono fermamente che Nino di Matteo sia un uomo giusto e un vero uomo dello Stato italiano. Orgogliosi di continuare a stare dalla sua parte, mentre la maggior parte della stampa tace (e solo Antimafia2000 ed Il Fatto Quotidiano hanno largamente parlato dell’accaduto), nonostante le accuse di pezzi dello Stato e le minacce di morte della Mafia a lui già recapitate.

Marilisa C. (Striano, NA)

 



TERZA PARTE


Signor Gasparri, non le rispondo in "politichese" ma da semplice cittadino del popolo.

Sono scresciuto ascoltando le canzoni di Battisti ed in una canzone lo ricordo cantare la frase: “Come può uno scoglio arginare il mare”.

Il mare siamo noi, noi che stiamo diventando molto numerosi e voi lo sapete benissimo.

È questa vostra inquietudine a farvi nascere idee assurde come quella di punire un uomo la cui integrità morale viene percepita dal popolo già prima che inizi a parlare.

Il dottor Di Matteo non è solo, noi siamo Di Matteo e quei valori camminano nelle gambe di migliaia di persone.

Ogni giorno che passa questo numero cresce, al contrario delle persone che sostengono il suo partito e questo perché, senza attribuzione causale, i singoli cittadini stanno risvegliando il loro senso civico anche attraverso le sue parole.

Le avrei voluto dire tante cose, ma alla fine la ringrazio perché di persone intelligenti in Italia ce ne sono tante e quest'azione che lei vuol far fare al mio non ministro della giustizia Nordio contribuirà solo a far crescere esponenzialmente il numero di quelle persone che alla fine riuscirà a toglierle la carica che indegnamente ricopre.

Oscar M. (Cattolica, RN)

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Sono una cittadina italiana da più di 10 anni, e il solo pensiero che in questo Paese così bello e ricco di cultura non possa esserci la verità sulle stragi è una grande vergogna. Nel mondo si dice che la costituzione italiana è la più bella del mondo, ma nei fatti, purtroppo, la legge non è uguale per tutti. Come è accaduto nella sentenza trattativa stato-mafia, una sentenza che certamente lascia spazio a tante riflessioni e critiche, e grazie all'ultimo libro di Saverio Lodato e il Dr. Di Matteo: "Il colpo di spugna", conosciamo e capiamo questo buco nero Italiano, che per la maggior parte dei cittadini non è così importante, l'importante è il profitto e su questo giocano i nostri governanti, imprenditori, mafiosi, ecc, come sta accadendo in questi giorni, dove le migliori testate giornalistiche pubblicano questa scandalosa notizia: il Senatore Gasparri (ex fascista e capogruppo di un partito formato dalla mafia) chiede al ministro Nordio di punire uno dei pochi magistrati onesti e coraggiosi: il Dr. Nino Di Matteo, credendo che tanto il popolo è ignaro e che il Dr. Nino è solo. Mi spiace tanto per il Senatore Gasparri e tutta la sua combriccola che hanno letto attentamente ogni riga di questo libro e li abbia colpiti, ma le opinioni e i fatti bisogna raccontarli altrimenti rimangono all'oscuro i veri colpevoli della disgrazia morale in cui ci troviamo, e se una cosa vogliamo i cittadini: È LA VERITÀ DI TUTTE QUESTE STRAGE ITALIANE. Noi saremo sempre accanto a persone come il Dr. Di Matteo, loro non sono soli e il Dottore non farà la fine del tonno perché il popolo si alzerà in rivolta, conosciamo bene la dinamica di isolare, delegittimare, ecc come fecero con Falcone, Borsellino... e non permetteremo che questo accada mai più.

Yessica Alicia V.D.P. (Torino, TO)

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Egregio Direttore,

MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANA

MI VERGOGNO PER QUANTO STA ACCADENDO NEL MONDO, e in particolare modo schifata, delusa, preoccupata dalle ultime notizie lette all'interno del suo giornale.

Notizie che parlano da sé.

La posizione che occupo mi obbliga a non lasciare andare, in quanto il ruolo di libera cittadina italiana esprimo la mia più sentita e profonda amarezza verso la politica, e il governo, aggiungendo e precisando un governo con atteggiamenti fascisti e nazisti.

Sono una donna di 47anni quindi non ho vissuto nei lontani anni della Seconda guerra mondiale ma, vedendo e leggendo molte delle notizie <<non fake, perché parlano con la loro voce, riferimento alla politica e tutto quello che è attorno ad essa>> mi rendo conto che si sta portando avanti un atteggiamento volgare di basso livello, di presunzione, di prepotenza, di arroganza, e il comportamento vigliacco verso il Magistrato Nino Di Matteo.

Il mio più profondo rispetto va ad una persona Valorosa come il dott. Di Matteo un magistrato che se fossero tutti come lui in politica e nel governo sicuramente il paese avrebbe molto molto molto meno grattacapi.

Mio padre mi ha sempre detto con mamma di comportarsi bene; ma... credo proprio che questo sistema desideri esclusivamente mafiosi corrotti senza etica e senza morale, con l'unico intento di accumulare quanto più denaro in tasca, potere scadente, pervertiti, drogati, alcolizzati.

Direttore! Che cosa sta succedendo?

Ma... cosa ci fanno queste mele marce come un Gasparri che occupa un posto al governo italiano come senatore a dire che vuole punire un magistrato; di nome, il dott. Di Matteo? Perché!!!

Punto 1)

Decidiamo Noi popolo chi può rimanere e chi uscire dal governo, perché mi sembra che ci sia una grande confusione negli ultimi tempi per essere generosa.

Il popolo è sovrano e in quanto tale decidiamo noi, e no la mafia.

Avete fatto abbastanza, adesso basta.

Punto 2)

La risposta diventa sempre più forte mediante il comportamento di Gasparri quanto la verità sia sempre più radicata dentro di me del dott. Di Matteo.

Punto 3)

La politica e come l'entourage che si muove attorno sia una palese scena di un commovente inganno, troppo palese; il procedimento è sempre uguale, quando qualcuno parla e parla con il proprio pensiero non piace.

Preferisco chi esprime la Verità e i bugiardi, i mafiosi, i corrotti e soprattutto chi non ama il popolo FUORI da questo pianeta.

Il pianeta necessita di amore, di Giustizia.

Questi sono alcune delle caratteristiche che mi piacerebbe vedere in Italia, come lo sta dimostrando il Dott. Di Matteo, e invece Gasparri cosa vuole?

In un periodo storico seriamente provato dalle stragi di Israele... punire Di Matteo.

Grande delusione, grande amarezza, grande preoccupazione verso il popolo italiano; non abbiamo scampo TROPPA IGNORANZA DI FRONTE ALLA SAPIENTE VERITA'.

IO SONO CON IL MAGISTRATO NINO DI MATTEO PERCHE' È VERO.

La ringrazio Direttore per il meticoloso lavoro di notizie che ogni giorno portate ad ogni essere umano, perché è nostro diritto sapere cosa succede nel mondo.

Troppa ignoranza di fronte a pseudo Giustizia.

La voce del popolo

Distinti saluti

Anna Z. (Misterbianco, CT)

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Salve Direttore,

Mi chiamo Enzo, sono libero cittadino italiano, mi definisco partigiano della Costituzione Italiana (a mio giudizio la più perfetta, importante e bella del mondo). Sono un pensionato, abito in un paesino della provincia di Siracusa.

Mi rivolgo a lei egregio Direttore di questa testata, una delle poche che fa libera informazione, affinché tramite questa mia, possiate dar voce al popolo, che la nostra Costituzione definisce sovrano. Ho appreso la notizia tramite il vostro giornale, che il senatore Gasparri ha firmato un atto di sindacato ispettivo diretto al Guardasigilli, per sapere quali iniziative intenda assumere per verificare eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti.

Leggendo questa notizia non ho potuto far altro che indignarmi e incazzarmi ferocemente contro il senatore Gasparri per l’iniziativa presa contro il dottor Di Matteo, poiché è l’ennesimo atto di arroganza del senatore Maurizio Gasparri e di diversi componenti del governo di cui fa parte, nei confronti della magistratura ed in particolar modo verso il dottor Nino Di Matteo.

Da quando questo governo è in carica spesso assisto ad azioni che oserei definire di carattere dittatoriale. Mi riferisco a fatti e cose che sono succedute con questo governo in carica, nello specifico, la volontà di far tacere con ogni mezzo, spesso con la forza e con violenza ogni forma di dissenso, non dimentichiamo le manganellate contro diversi cortei di giovani che sfilavano in modo assolutamente pacifico.

Inoltre, il fatto che causa la guerra tra Ucraina e Russia l’Italia debba fornire armi all’Ucraina. La nostra costituzione afferma che: l’Italia.

Ripudia la guerra, articolo 11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Si può parlare di pace sì ma solo di pace giusta, la Russia è l’aggressore l’Ucraina l’aggredito, risultato la sconfitta della Russia.

È cosa alquanto improbabile, significherebbe terza guerra mondiale, atomica. Intanto mentre si discute di pace giusta e di fornire armi all’Ucraina, ci sono più di 5 milioni di cittadini ucraini sfollati in diversi paesi europei, intere città rase al suolo, l’economia e l’industria distrutte, per non parlare delle centinaia di miglia di morti, sia dell’una che dall’altra parte. Non si possono chiamare le cose con il proprio nome, non si può parlare di genocidio, dire che Israele sta commettendo un genocidio contro il popolo palestinese non si può, altrimenti si è antisemiti. Quasi trentacinquemila morti di cui un terzo bambini innocenti, la striscia di Gaza interamente distrutta, un popolo ridotto alla fame e alla carestia, senza nessuna possibilità di cure mediche, impedito anche nel far arrivare gli aiuti umanitari, e non è genocidio questo? Mi fermo qui perché non voglio dilungarmi troppo. Ritorniamo al caso Gasparri contro il dottor Di Matteo non è forse un attacco vigliacco, volto a intimorire un magistrato che ha dato tutto a questa inchiesta fino al punto di emettere una condanna a morte sulla sua persona da parte della mafia e con annesso esplosivo? Non vi pare che tutti questi episodi citati non siano altri che tentativi di sovvertire l’ordine pubblico con metodi subdoli e al limite della legalità? Tanto tempo fa qualcuno mandava le squadracce per riportare a più miti pensieri gli oppositori del regime, oggi si mandano le ispezioni governative, non è forse così? Per non parlare poi della riforma giudiziaria volta a colpire soprattutto la magistratura e la sua autonomia. Io trovo che quando è troppo è troppo ed è arrivato il momento di dire basta all’arroganza di certi politici che credono di poter fare quello che vogliono solo perché sono stati eletti, esistono diritti inalienabili sanciti dalla nostra costituzione, che non possono essere travalicati in nessun modo, ed uno di questi è la libertà di espressione. Non penso anzi ne sono certo che il dottor Di Matteo con il libro “Il colpo di spugna” – scritto con Saverio Lodato - abbia danneggiato o offeso alcuno. Sostanzialmente si tratta di una disamina del processo e di come si possa spiegare il verdetto attraverso fatti accertati e passati in giudicato, ma non c’è offesa alcuna né tantomeno dolo verso alcuno. Anche la corte di cassazione può commettere errori, visto che si tratta di fattore umano, ma rimane il fatto che le sentenze si accettano, altrimenti come spiegare il verdetto di condanna in primo grado? Il senatore Gasparri se ne faccia una ragione, anche perché proprio attraverso la sua richiesta ispettiva sindacata a comprendere eventuali doli, conferma che di colpo di spugna si è trattato. Lo stato non ha voluto e non vuole processare sé stesso.

Cordiali saluti e grazie per l’opportunità.

In fede

Enzo R. (Siracusa)

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Sono Daniela, scrivo da Vittoria in provincia di Ragusa. Ho letto sui quotidiani ANTIMAFIADuemila e su il Fatto Quotidiano la notizia secondo cui Gasparri si è permesso di affermare che il Dottore Nino Di Matteo leda il prestigio della Corte di Cassazione. Forse Gasparri crede che noi tutti liberi cittadini ci trastulliamo tra soap opera e calcio e non conosciamo i profondi legami esistenti tra lo stato e la mafia, tra Forza Italia del Gasparri e la mafia. Il Dottore Di Matteo nonostante la condanna a morte pronunciata da Riina continua valorosamente a portare avanti la lotta contro quel potere nascosto che si insinua all’interno dello stato, che ha paura di tutti quelli che la verità la tirano fuori. Vorrei dunque chiedere a voi Direttori, Travaglio e Bongiovanni, e a tutti i Giornalisti veri che hanno a cuore la Verità e la Giustizia di sostenere e dare voce ai GIUSTI, personaggi come il Dott. Nino Di Matteo, il quale ha tutto il mio sostegno.

Daniela C. (Vittoria, RG)

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Salve Direttore,

Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà al Magistrato Dott. Nino Di Matteo, che si sta impegnando in prima persona per far luce sulla questione mafiosa.

Ho infatti appreso dell’esposto inviato da Maurizio Gasparri al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in cui il Senatore chiede di prendere seri provvedimenti contro il PM Nino Di Matteo, che, a suo dire, avrebbe pronunciato gravi affermazioni e insinuazioni dannose contro la Corte di Cassazione.

Se da una parte, le gravi accuse espresse dal Senatore Gasparri mi lasciano indignata, perché profondamente irrispettose nei confronti di un uomo che si sta ponendo come esempio di integrità, coraggio e trasparenza nella ricerca della verità sulle stragi mafiose e della loro relazione con lo Stato italiano; dall’altra, mi fanno sorridere compiaciuta, perché dimostrano che il Dott. Nino Di Matteo e tutti coloro che collaborano con lui sono sulla strada giusta.

Gasparri non avrebbe in realtà motivo di ritornare sull’argomento (ci aveva già provato un anno fa) ostacolando l’operato del PM Nino Di Matteo, se lui e i suoi colleghi di Forza Italia avessero la coscienza pulita. Sono del resto ormai noti i rapporti tra il partito politico in questione e l’associazione mafiosa.

Vorrei concludere lasciando un messaggio al “nostro caro” Gasparri e a tutti noi cittadini: la Verità non solo conosce bene la sua strada ma sa sorprendere perché arriva quando meno te l’aspetti!

Ornella C. (Asso, CO)

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Gentilissima redazione di ANTIMAFIADuemila,

Dopo aver letto sulla Vs. testata l'articolo sull'attacco indegno subito dal Dott. Di Matteo ritengo indecoroso ed inaccettabile il continuo accanirsi contro servitori dello Stato che lavorano per garantire la giustizia alla società civile.

Tragici e lugubri ricordi mi passano per la mente avendo vissuto le vicende di altri servitori dello Stato attaccati con lo stesso sistema di denigrazione prima e isolamento poi, e cito solamente i casi del Gen. Dalla Chiesa, del Dott. Falcone, del Dott. Borsellino e mai vorrei che si ripetessero le stesse funeste conclusioni...

Ma con quale dignità si sono attaccati questi autorevoli personaggi prima e si attaccano oggi i vari Di Matteo, Gratteri, Tescaroli ecc. ecc.?

Ma con quale etica si vuole ostacolare il lavoro improntato alla ricerca della verità e della giustizia?

Ritengo tutto ciò assurdo ed inaccettabile.

Vostro lettore.

Maurizio M.

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Egregio Direttore,

sono un pensionato e cittadino italiano, Le scrivo in merito alla notizia di una nuova interrogazione al Guardasigilli con oggetto “quali iniziative assumere per verificare l'eventualità di sanzioni disciplinari a tutela della magistratura, della Corte di Cassazione e dei suoi componenti contro il Magistrato Dottor Nino Di Matteo”.

La richiesta al Guardasigilli deriva dalla pubblicazione del libro “Il colpo di spugna” scritto dal Dottor Nino Di Matteo e dal Giornalista e scrittore Signor Saverio Lodato.

Non voglio entrare nel tecnicismo giuridico, non sono in grado, ma come cittadino mi sono fatto un'opinione precisa.

Mi porta a scriverle solo il buon senso.

Un Uomo che vive ormai da molti anni sotto scorta, forse perché fa bene il proprio lavoro?

Che continua a mettere a repentaglio la sua vita, quella dei suoi cari e di coloro che lo proteggono, che riempie sempre le sale dove presenta i suoi libri, mi domando: sono tutti incompetenti o stupidi coloro che lo seguono?

Lo invitano nelle scuole di diversi livelli per ascoltare le parole di un "Uomo", un padre, un Magistrato, che si espone per enunciare il suo credere nelle Istituzioni, nella Costituzione del nostro Paese, che sta consumando la sua intera vita perché convinto che il male possa essere sconfitto: perché crede che la cultura della conoscenza e la libera informazione, la morale, l’etica siano alla base di un paese che per definizione, dice di essere Libero e Democratico.

L'Umanità in generale non è perfetta, ma la forza di volontà sorretta dalla conoscenza ci porta in luogo sicuro; mi domando perché ostacolare questa ricerca, che paura possono avere i suoi detrattori?

Mi auguro solo che gli Italiani non perdano la visione di un Paese migliore, un Paese in cui Uomini e Donne che si sacrificano per tutti noi non diventino le comparse di una commedia che ci chiede con grande forza di diventare protagonisti del cambiamento.

Io credo in questi Uomini e Donne, viva l'Italia viva la democrazia.

Grazie direttore.

Marco P. (Varese, VA)

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Buongiorno,

scrivo in risposta agli articoli pubblicati sui giornali "Il Fatto Quotidiano" e "ANTIMAFIADuemila", che hanno riportato l'iniziativa del Senatore Maurizio Gasparri che ha chiesto di verificare eventuali responsabilità disciplinari nei confronti del Magistrato Nino Di Matteo, reo di aver scritto il libro "Il colpo di spugna" assieme al giornalista Saverio Lodato.

Ho sempre sostenuto che più di tante parole sono i fatti a far la differenza e come madre, di recente, ho spiegato ai miei figli chi è Nino di Matteo: è un uomo dello Stato che dal 1993 vive sotto scorta perché quotidianamente lavora contro la mafia in difesa della democrazia e della nostra Costituzione; è un uomo che ha ipotecato la sua vita e quella sua famiglia per la patria, è un uomo che con coerenza, costanza e dedizione porta avanti la missione di una vita e che più di altri ha le conoscenze e le competenze per valutare gli accadimenti in ambito mafioso.

Come cittadina sostengo l'operato del dott. Di Matteo e nutro la speranza che la Magistratura possa arricchirsi ulteriormente di uomini che difendano la nostra Costituzione sempre più sotto attacco.

Cordiali saluti.

Michela D.I.

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Caro Direttore,

La Costituzione di uno Stato rappresenta un fondamento etico e normativo per il progresso e la giustizia. Riflette valori come democrazia, libertà individuale e Stato di Diritto, essenziali per garantire la dignità e la libertà di ogni individuo. Al centro di questa Costituzione vi sono anche i diritti e le libertà fondamentali, come la libertà di espressione e di stampa, che devono essere tutelate affinché tutti possano vivere con dignità ed essere informati.

Mi riferisco alla notizia uscita sul Fatto Quotidiano e su Antimafia Duemila sul caso del Senatore Gasparri che chiede una punizione per il magistrato Antonino Di Matteo, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia per aver criticato la sentenza emessa dalla Corte Costituzionale sulla trattativa Stato-mafia. Il Dott. Di Matteo è da anni che si occupa delle indagini sulla questione della trattativa e attraverso il libro scritto insieme al giornalista Saverio Lodato “Il colpo di spugna” ha voluto esprimere il suo punto di vista in merito a questa vicenda.

Il deterioramento dell'equilibrio dei poteri all'interno di uno Stato può minare sia la democrazia che lo Stato di diritto. Si corre il rischio di cadere in regimi autoritari, in cui le libertà civili vengono soffocate e i diritti umani violati.

Per prevenire tali scenari catastrofici ogni individuo ha il dovere di rispettare le regole stabilite dalla società e contribuire al bene comune, ma è anche importante essere vigili contro ogni forma di autoritarismo e violazione dei diritti fondamentali. Solo attraverso un impegno collettivo per i valori costituzionali e per l'equilibrio tra libertà e rispetto delle regole si può garantire un futuro migliore per tutti.

I giudizi sono fatti dagli uomini e come tali possono essere sbagliati e quindi pur nel loro rispetto, è corretto poter esprimere la propria opinione.

La capacità di esprimere le proprie opinioni è fondamentale in una società democratica e aperta. I giudizi umani possono certamente essere soggetti ad errori, ed è proprio per questo che è importante avere il diritto di esprimere le proprie opinioni e di partecipare al dibattito pubblico.

L'espressione delle opinioni permette il confronto di idee e punti di vista diversi, contribuendo così a un processo di apprendimento e crescita collettiva. Inoltre, il libero scambio di opinioni favorisce la trasparenza e la responsabilità delle istituzioni e dei leader.

In sintesi, il diritto di esprimere la propria opinione è essenziale per una società libera e democratica, per questa ragione offro tutto il mio sostegno al Dott. Di Matteo, vittima di un continuo e lungo attacco da parte dei mafiosi e dei politici come il Senatore, quando il suo lavoro, come uomo delle Istituzioni, è quello di cercare la verità.

Marco S.

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Buongiorno,

ho letto il vostro articolo intitolato “Ultim'ora: Gasparri chiede al ministro Nordio la punizione del pm Di Matteo” e l’articolo su Il Fatto Quotidiano sempre riferito a questo argomento, praticamente le uniche testate giornalistiche di rilievo che ne hanno parlato.

Sono indignato di come una certa politica attacchi duramente sempre quei magistrati che con la schiena dritta portano giorno dopo giorno impegno e verità verso una giustizia vera. Cercano, come in passato, sempre più, di isolare quei magistrati che fanno il loro lavoro, come successe con Falcone e con Borsellino prima delle stragi.

Pieno sostegno e pieno supporto vanno e devono andare a questo magistrato, Nino Di Matteo, persona che nonostante tutti i bastoni tra le ruote continua il suo lavoro manifestando un’etica e una professionalità degna della più grande ammirazione.

Manuel M. (Rovereto, TN)

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Egregia redazione ANTIMAFIADuemila,

Con la presente vorrei esprimervi il mio parere in relazione alle vicende trattate negli articoli riportati sia sul Vostro giornale "ANTIMAFIADuemila"(28 Marzo) che sul giornale "Il Fatto Quotidiano"(27 Marzo).

Esprimo il mio dissenso nei confronti della richiesta del Sen. Maurizio Gasparri al Ministro della Giustizia Nordio, di indagare, su eventuali reati da parte del PM Dott. Antonino Di Matteo, per aver espresso la propria libertà di pensiero nel libro “Il Colpo di spugna" (scritto con Saverio Lodato), dove attraverso una disamina dei fatti, volge delle critiche, sulla sentenza della Corte di Cassazione sulla Trattativa Stato Mafia.

Esprimo stima nei Vostri confronti per aver trattato tale argomento che è interesse della Collettività conoscere, e profonda solidarietà nei confronti del Dott. Antonino Di Matteo che prosegua sulla strada della Verità.

Grazie.

Cordiali saluti.

Guido D.P. (Rimini, RN)

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Ho letto sulle testate di “Il Fatto Quotidiano” e “ANTIMAFIADuemila” gli articoli apparsi relativi ad una “richiesta d'indagine nei confronti del Magistrato Antonino Di Matteo”, richiesta presentata dal Senatore Maurizio Gasparri al Guardasigilli.

Oggetto di tale richiesta d'indagine è quanto scritto nel libro “Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare” in cui Di Matteo, intervistato dal giornalista e scrittore Saverio Lodato, commenta la sentenza della Cassazione sul processo trattativa Stato-mafia.

Il Senatore Gasparri adduce a “gravi affermazioni e pericolose insinuazioni lesive del prestigio della Suprema Corte di Cassazione”, dimenticando che Di Matteo è un “Uomo dello Stato” di spessore e onestà oltre ad essere un libero cittadino col diritto alla libertà di espressione, inoltre non tiene in considerazione che si tratta di fatti, testimonianze di dominio pubblico quindi non soggetti a rischio d'interferenza sul lavoro dei giudici.

In qualità di cittadina italiana, che rivendica il suo diritto alla libertà di espressione, mi dissocio da questo attacco alla persona di Antonino Di Matteo. Sono oltretutto indignata di fronte alla scelta di colpire un magistrato quale N. Di Matteo, uomo da anni impegnato nella ricerca di giustizia portata avanti nonostante la condanna a morte pronunciata su di lui.

Forse perseguire la verità, impegnarsi a favore della giustizia, compiere il proprio dovere, mettere a rischio la propria vita vuol dire “ricevere attacchi arroganti”?

Quale libera cittadina dissento da tutto questo e continuo a sperare che altri magistrati perseguano la ricerca della verità come il Dott. Di Matteo ha dimostrato e dimostra continuamente.

Giancarla B. (Milano, MI)

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Il senatore Gasparri ha recentemente sollevato in sede parlamentare, interrogazioni riguardanti il magistrato Antonino Di Matteo. L'origine di tutto è il recente libro che il magistrato ha scritto con Saverio Lodato dal titolo "Il colpo di spugna".

Sono un semplice cittadino e non sono un esperto di giustizia per cui mi guardo bene dall'entrare in tale arena. Ma un paio di domande vorrei farle al Senatore Gasparri.

La prima riguarda le numerose sentenze che hanno visto condannati uomini di Forza Italia (Marcello Dell'Utri, Antonino D'Alì, Nicola Cosentino, Amedeo Matacena) e chiedo al Senatore se il partito in seguito a queste sentenze abbia provveduto ad espellere quelle persone. Purtroppo, nessuno è stato espulso anzi son stati considerati dei martiri.

L'altra domanda è se il Senatore sia mai stato condannato a morte da un capo mafia. Non mi risulta.

Ebbene tra un senatore di un partito che non espelle i collusi con la mafia e un magistrato che è stato condannato a morte una terza domanda sorge spontanea:" Chi dei due lotta veramente contro la mafia?".

A me basta questo per capire da dove viene tutto il livore del Senatore Gasparri nei confronti del Magistrato Antonino Di Matteo.

Perciò esprimo tutta la mia solidarietà al dottor Antonino Di Matteo.

Giampietro M. (Miane, TV)

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Buongiorno,

Vi scrivo perché' ho letto la notizia dal giornale Il Fatto Quotidiano e dal sito di ANTIMAFIADuemila, della iniziativa presa da Gasparri sulla nuova interrogazione al guardasigilli Nordio nei confronti del magistrato Antonino Di Matteo, per l'ultimo libro che il magistrato ha scritto assieme al giornalista Saverio lodato "Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare".

Da cittadino italiano trovo vergognoso che ancora una volta il Dott. Di Matteo venga attaccato da un membro delle istituzioni, perché ha espresso la sua opinione sulla sentenza del processo della trattativa Stato-Mafia.

Sentenza che il dott. Di Matteo ha sempre detto che va rispettata.

Un magistrato come Di Matteo che ha sacrificato la propria vita, vive da 30 anni sotto scorta e ha ricevuto la condanna a morte da parte di cosa nostra, va difeso e sostenuto per la ricerca della verità che porta avanti con dedizione su vicende oscure e gravi che riguardano le nostre istituzioni.

Gasparri dovrebbe ritirare tale indegno provvedimento e chiedere scusa al Dott. Antonino Di Matteo.

Davide R. (prov. di Ravenna)

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Buongiorno,

Dopo aver letto su il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila, non posso fare a meno di esprimere il mio profondo dolore misto a rabbia, per quanto sostenuto con determinata arroganza dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Non solo come siciliana, ma mi reputo profondamente indignata e nutro un profondo senso di “ingiustizia” che fa molto male... Con il suo libro, il magistrato Nino Di Matteo, insieme al giornalista Saverio Lodato, ha rivolto tutto il suo impegno, anche a rischio della vita, a favore della giustizia vera. Quali sono i cosiddetti “canoni di riserbo ed equilibrio”, a detta del senatore Gasparri, che avrebbe violato il magistrato? Forse la verità che viene ritenuta pericolosa? Certamente una forte ondata di restaurazione che riguarda il nostro amato Paese, che diventa sempre più schiacciato da attacchi infamanti da parte di chi dovrebbe invece lottare per il Bene assoluto. Rivolgo al dottor Di Matteo tutta la mia stima per il coraggio con cui si batte da sempre nel diffondere la verità che pare “fastidiosa” per buona parte della classe politica.

Grazie per l’attenzione,

Patrizia L. (Lodi, LO)

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Buongiorno,
mi chiamo Daria e sono una cittadina italiana residente in Spagna, a Sevilla.

Ho seguito il caso dell'attacco nell'interrogazione da parte del senatore di Forza Italia Gasparri al magistrato Nino di Matteo e devo dire che sono rimasta allibita dalla notizia. Quali sarebbero i canoni del “riserbo ed equilibrio” che avrebbe violato il dottor Di Matteo? Non solo mi rattrista, ma mi indigna sapere che venga aggredito e offeso chi ha avuto il coraggio di impegnarsi a favore della giustizia ricevendo in passato minacce di morte e umiliazioni. Ne deduco che le morti per mafia di tutti questi anni e i sacrifici di pochi giusti non siano serviti nel tempo ad eliminare i "fastidiosi problemi"...

Daria G. (Sevilla, Spagna)

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Il Colpo di Spugna, un libro che fa male al potere.

Scritto dal magistrato Antonino Di Matteo e dal giornalista Saverio Lodato, “Il colpo di spugna” racconta i fatti salienti dei tre gradi di giudizio del processo Trattativa Stato-mafia.

Un libro che fa male, che fa molto male, perché i fatti sono cose concrete, realmente accadute che ti guardano come in uno specchio e rivelano ciò che sei e ciò che hai fatto con la disarmante forza della Verità.

Un libro che fa molto male in primis a coloro che sono stati i fautori materiali di “indicibili accordi" tra lo Stato e la mafia e che, in tutti i modi, oggi vorrebbero camminare a testa alta, ma non sono sicuri di poterlo fare nonostante la sentenza di secondo grado li abbia assolti perché "Il fatto (commesso!!) non costituisce reato", e la sentenza definitiva della Corte di Cassazione sia perfino arrivata a stabilire che "non hanno commesso il fatto"! 

Una sentenza, quella di Cassazione, che lascia le vittime degli attentati del terribile periodo stragista dal '92 al '94 prive di una grande parte di giustizia e di verità.

Nino Di Matteo però, analizzando la sentenza di Cassazione, pur rispettandola, la demolisce totalmente, ricordando alla coscienza dei lettori i fatti che i giudici della Suprema Corte non hanno saputo o voluto guardare.

L'analisi del magistrato non lascia vie di fuga e allora il potere si ribella, si scandalizza, si strappa le vesti. E nella persona del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri arriva a chiedere al ministro della Giustizia Carlo Nordio di promuovere un atto ispettivo per verificare se dalle pagine del libro non emergano responsabilità disciplinari o perfino veri e propri reati.

Davanti a questo vile attacco ad un magistrato la cui vita, tra sentenze di morte da parte della mafia, vita blindata priva delle più elementari libertà, continui atti di delegittimazione e isolamento istituzionale, appare la fotocopia di quella di Giovanni Falcone, io e mia moglie desideriamo esprimere a Nino Di Matteo la più viva vicinanza, totale sostegno e profondissimo ringraziamento per il suo indomito perseguimento della verità.

Un profondo ringraziamento va anche a Il Fatto Quotidiano e ad ANTIMAFIADuemila, ormai rarissime voci di vera informazione su temi di vitale importanza per la vita civile e democratica del nostro Paese.

Alviano A. e Sandra F. (Pordenone, PN)

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Salve, mi chiamo Matteo, ho 24 anni e scrivo da Tuglie, un paesino in provincia di Lecce.
Ritengo l'attacco di Gasparri contro Nino di Matteo inaccettabile.

Da futuro padre di famiglia non accetto che nel nostro paese coloro che si battono per la verità, contro la corruzione e l'inganno vengano presi di mira ingiustamente, uomini del genere dovrebbero essere difesi e aiutati, e non attaccati e ostacolati.

Non accetto che i miei figli possano crescere ove il battersi per la giustizia sia un valore visto con sdegno; che uomini come Gasparri si facciano un esame di coscienza poiché nel momento in cui puntano il dito ne hanno mille puntati addosso.

Matteo F. (Tuglie, LE)

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Gent.me redazioni,

Dopo aver appreso dal vostro giornale, Il Fatto Quotidiano e dalla testata ANTIMAFIADuemila la notizia dell'ennesimo deplorevole tentativo di ostacolare l'operato di quei magistrati come il dott. Di Matteo, Luca Tescaroli, Sebastiano Ardita a seguito della pubblicazione del libro "Il Colpo di Spugna", mossa dal Senatore Gasparri, mi sento in dovere di esprimere la mia solidarietà a queste figure di spicco della legalità italiana che da anni rischiano la loro vita per difendere gli ideali di giustizia e rettitudine del nostro paese. Vogliamo dimenticare quei magistrati che, come loro hanno lottato per questi ideali per debellare il cancro mafioso nella società e nelle istituzioni? È dovere di ogni cittadino difendere questi aspetti di legalità e giustizia e questi magistrati ne sono portavoce, a noi resta il dovere di non lasciarli soli in questa lotta comune. Ostacolare l'operato di persone come il dott. Di Matteo indica solo "interessi traversi di stampo ambiguamente mafioso" e "scheletri nell'armadio" del Senatore Gasparri e sicuramente di altri esponenti politici che vedono nel loro diretto interesse screditare la ricerca delle verità, ancora nascoste dopo oltre trent'anni di presunti rapporti e interessi reciproci tra stato e mafia. Illustre Senatore Gasparri, è solo questione di tempo e la verità verrà alla luce e tutti saranno chiamati a rispondere delle proprie azioni.

Cordiali saluti

Paolo G. (Milano, MI)

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Spett.le Redazione

Sono insegnante della scuola secondaria di primo grado e abito a Varese.

Dopo aver letto su ANTIMAFIADuemila e su Il Fatto Quotidiano della richiesta di intervento disciplinare rivolta al Ministro della Giustizia, promossa dal senatore Gasparri, scrivo per esprimere tutto il mio sostegno al Dott. Nino Di Matteo. Ho provato sdegno per questa grave azione attuata ai danni del Dottor Di Matteo. Noi cittadini siamo stanchi di assistere alla delegittimazione di magistrati come lui che infaticabilmente indagano cercando di far emergere la VERITA' sulle stragi di Stato degli anni '90. Questa VERITA' mi riguarda, ci riguarda tutti come cittadini italiani, ed è grazie al suo lavoro e al lavoro di altri magistrati onesti come lui, che possiamo avere qualche speranza che venga fatta luce. Sono onorata di essere rappresentata nelle istituzioni da un magistrato con la schiena dritta come Nino Di Matteo, umile e laborioso servitore dello Stato. La libertà di espressione è garantita dall'articolo 21 della nostra costituzione e il dott. Di Matteo ha sempre riferito dati e documenti già noti e resi pubblici dagli atti processuali. Il processo di terzo grado si è concluso e non vi è possibilità di interferenza. Mi domando invece a chi e perché dia fastidio che, grazie al libro “Il colpo di spugna”, si tenga viva la riflessione su tanti accadimenti che hanno riguardato e riguardano il nostro paese e tutti noi cittadini.

Esprimo tutta la mia solidarietà al dott. Nino Di Matteo per la sua costante presenza in prima linea nella lotta alla mafia.

Anna V. (Varese, VA)

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Gentilissima redazione e giornalisti,

esprimo il mio più vivo risentimento soprattutto per la pretestuosità del Senatore Capogruppo di Forza Italia Gasparri che offende il senso di umanità, di giustizia e la coscienza morale con la sua pretestuosa azione denigratoria nei confronti di chi da anni lavora in difesa del popolo italiano.

Costui (l'illustrissimo Gasparri) cosa fa per il popolo? Oltre ad attaccare magistrati che stanno impiegando quasi la loro intera esistenza per la giustizia?

Come mai il suddetto non si occupa di chiudere quei buchi legislativi che impediscono di scoprire la verità mentre si preoccupa di insinuazioni lesive del prestigio della Suprema Corte, proponendo insinuazioni lesive nei riguardi di un Componente del Consiglio Superiore della Magistratura come Nino Di Matteo che dà prestigio all’intera Magistratura (e conseguentemente anche alla Suprema Corte) con il suo impegno nel far luce nel delicato e complesso problema che è il fenomeno "mafia" che da anni impedisce una vera democrazia, impedisce la legalità, ed ha prodotto solo illeciti politici, economici e morti di molte integre ed onestissime persone?

Corrado C. (Roma, RM)

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Buongiorno Direttore,
mi chiamo Carlo, sono un semplice cittadino italiano. Desidero esprimere il mio parere in merito agli articoli pubblicati sulla vostra testata, in cui il Senatore Gasparri rivolge critiche aspre al Magistrato Di Matteo, il quale con coraggio è sempre alla ricerca della VERITÀ e GIUSTIZIA. Un attacco così duro da chiedere addirittura al Ministro della Giustizia di punire Di Matteo e Saverio Lodato per la pubblicazione del libro "Il colpo di spugna". Il Dottor Di Matteo è una figura di rara integrità, il cui impegno meriterebbe il sostegno di tutti noi a partire da un semplice atto come la presente lettera di solidarietà. Ringrazio per l’attenzione prestata e per il vostro eccellente lavoro Cordiali saluti.

Carlo C.

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Ma dove stiamo andando?

È possibile che si continui ad infangare la reputazione di persone giuste, di magistrati che esprimono il loro pensiero in merito a una sentenza definitiva?

Ciò che è accaduto è di una gravità estrema. Il senatore Gasparri ha indignato le nostre coscienze e quelle di tutte le persone che hanno intuito il gioco sporco, che mira a reprimere la libertà di parola e pensiero, sancita dalla Costituzione, con prepotenza e arroganza. Passano come comportamenti "superficiali", e quindi non perseguibili, fatti che potrebbero essere stati determinanti nell'individuare i veri mandanti delle stragi del 1992-1993.

C'è una parte del Popolo Italiano che non ci sta più ad assistere al tentativo di screditare l'integrità morale e professionale del Dottor Nino Di Matteo, non ci sta più a sopportare quel servilismo della maggior parte dei media, che ci dipinge un'Italia da cartolina, che ci racconta fatti frivoli, senza mai accennare a notizie che potrebbero risvegliare dall'incantesimo la popolazione e far vacillare il carrozzone.

Fortunatamente, ci sono testate giornalistiche come Antimafia Duemila e Il Fatto Quotidiano, che, con grande serietà, vanno controcorrente, e offrono a chi vuole approfondire, preziosi spunti per riflettere e andare oltre la velata realtà proposta dai più.

Giorgio e Maria Elena

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Buongiorno, sono una lettrice delle vostre testate giornalistiche Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila e seguo soprattutto con interesse la questione Stato- Mafia. Ho letto libri inerenti alla questione che mi hanno aiutata a capire meglio la vicenda. Per cui sono stata sbigottita quando Gasparri ha infierito contro il Dottore Di Matteo ingiustamente. Non sto a riportare i fatti in quanto ognuno di noi già li conosce ma come cittadina italiana chiedo Giustizia nei riguardi del Dottore Di Matteo, il quale ha dato la sua intera vita per la ricerca della verità. Ho tre figli a cui vorrei offrire un mondo onesto. Un mondo che premia i giusti e i coraggiosi che lottano per il bene dell'intera società. Purtroppo, i giusti pare siano puniti da questo sistema malato. Tutti dovrebbero prendere esempio da Di Matteo, anziché ostacolarlo. Ridiamo ai nostri figli l'orgoglio di essere cittadini italiani, ridiamogli la democrazia, la Costituzione. Io mi chiamo Nino De Matteo se offendete lui potete offendere e incriminare anche me perché dico le stesse sue parole le stesse sue riflessioni del libro Colpo di spugna. Grazie per il lavoro che fate in quanto oggi è difficile trovare testate giornalistiche che non hanno timore di dire la verità, grazie al dottore Di Matteo e grazie a tutti coloro che ogni giorno in silenzio lottano per la verità e la giustizia.

Patrizia B. (Rapallo, GE)


 

SECONDA PARTE

Spett. le segreteria ANTIMAFIA 2000.

La mia è una lettera di protesta, dopo avere letto il vostro articolo sulla polemica del senatore GASPARRI, verso NINO DI MATTEO.

Sono una cittadina ITALIANA e vivo a RIMINI e voglio protestare con forza sulle affermazioni di GASPARRI.

Dove c'è amore per la verità il senatore parla di omertà...

Dove c'è sincerità e verità storica GASPARRI vede malafede (parliamo del libro “Il colpo di spugna”)

Infine, affermò che il giudice NINO DI MATTEO va aiutato e protetto per il lavoro che svolge per noi POPOLO ITALIANO e NON dobbiamo permettere a nessuno di ripetere eventi successi a FALCONE E BORSELLINO

Grazie dell’attenzione

Sophie Marianne B.

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“Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono”.

Non mi sento italiano quando, nostro malgrado, un Senatore della Repubblica di nome Maurizio Gasparri manifesta tutta la sua inarrivabile intelligenza.

Se col pensiero visualizzo una bilancia i cui piatti reggono i “per fortuna” e i “purtroppo”, i secondi appaiono come massi megalitici che fanno sprofondare; mentre i personaggi ispiratori di dignità si presentano tenui come fantasmi, che quasi non si percepiscono ma innalzano, infondendo una vigorosa elevazione di coscienza.

Questi ultimi, persone di grande umanità, potrebbero controbilanciare il degrado attuale persino da incorporei, se davvero presenti nella memoria dei nostri cuori.

Tuttavia, troppe volte gli italiani se ne ricordano ipocritamente, senza meritare il grande esempio che è stato lasciato loro in eredità.

Se vogliamo evitare di essere ipocriti ed onorare questi santi laici, spesso martiri anche sull’altare della Patria, sarebbe importante difendere in tutti i modi possibili coloro che oggi ricalcano quelle orme. Talvolta abbandonati dalla collettività, hanno il coraggio di proseguire la lotta per il supremo bene comune, basato su Verità, Giustizia e Libertà, anche mettendo in pericolo la propria vita.

In apertura a questa lettera ho fatto un nome il cui puzzo del compromesso morale pesa sul piatto dei “purtroppo”; vorrei concludere invece col nome di un uomo, in questo momento sotto attacco, che tanto ricorda chi ha agito sognando un popolo che spicca il volo verso alte mete: Nino Di Matteo.

Caro direttore, ho letto su Wikipedia che Gasparri è anche un giornalista.

Questo stesso sopravvalutato sito informativo non attribuisce a Julian Assange tale titolo professionale.

Anche per questo voglio esprimerle tutta la mia solidarietà affinché non si scoraggi e, prendendo le distanze dall’uno, continui a sostenere l’altro, come portatore dei valori sopra citati in linea col senso di questa lettera (dare sostegno ai vivi onorando contemporaneamente chi ha pagato con la vita) ed in linea con quei suoi colleghi che ci rendono fieri di essere italiani, tra cui Ilaria Alpi, Pippo Fava, Mauro Rostagno, Peppino Impastato, Pier Paolo Pasolini, Vittorio Arrigoni, Giancarlo Siani, Mino Pecorelli, Mauro De Mauro...

Grazie per l'attenzione.

Saluti

Cristiano G. (Bertinoro, FC)

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Caro direttore Giorgio Bongiovanni, scrivo questa lettera in difesa e solidarietà per il dott. Nino Di Matteo. La mia è una protesta contro il senatore Maurizio Gasparri, per le sue esternazioni contro il magistrato. È grazie a uomini come di Matteo che molte verità di politici corrotti con la mafia vengono alla luce. Quindi il senatore Gasparri si dovrebbe dimettere subito, è la vergogna di tutti quei cittadini onesti che vogliono verità e giustizia.

Massimiliano N.

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"Il Controllo è una reazione tipica alla paura della perdita del Controllo stesso". Potrei scrivere fiumi di parole tratte dai manuali di psicologia sui quali ho studiato per argomentare il concetto stesso di Controllo e per spiegare il bisogno urgente e impellente, da parte della classe politica che ci governa, di imbavagliare Giornalisti - pochi e coraggiosi come voi - e Magistrati - come lo stimatissimo dottor Di Matteo-.

Ho letto con grande interesse entrambe le testate giornalistiche di Antimafia Duemila e Il Fatto Quotidiano, dove i giornalisti Pettinari, Bongiovanni e Pipitone, nel trasmettere la notizia della richiesta da parte del Senatore Gasparri di una punizione ai danni del pm Di Matteo per aver fatto nel suo ultimo libro intitolato

Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare" affermazioni pericolose, si sono, a mio avviso, chiesti:< Ma pericolose per chi???>.

In Verità la maggior parte dei cittadini e delle cittadine, ha capito perfettamente tutto ormai da molto tempo.

Con questa mia intendo prendere personalmente posizione nel sostenere incondizionatamente il Dottor Di Matteo nella sua infaticabile ed estenuante lotta contro la mafia, intendo altresì accusare la classe politica che ci governa di calpestare continuamente la nostra splendida Costituzione (Articoli 21 e 11, per citarne alcuni).

Concludo questa mia ringraziando i giornalisti di cui sopra per essere fedeli al loro Ordine nelle accezioni di imparzialità e trasparenza.

Buon lavoro.

Claudia B. (Velletri, RM)

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Caro Direttore, dopo aver letto su Il fatto quotidiano e su ANTIMAFIADuemila il caso Gasparri -Di Matteo scrivo queste righe per esprimere la mia indignazione contro le indecenti richieste del senatore Gasparri.

Quello che sta accadendo nella nostra Italia ai danni di un Magistrato che vive sotto scorta, lui e la sua famiglia, non mi pare logica né Etica né morale.

Stiamo parlando di Nino di Matteo, un uomo, prima che Magistrato, che ama il suo lavoro e lo fa con passione e onestà. Ho avuto più occasioni di constatare la coerenza e la pulizia morale di questa colonna portante della giustizia.

Quindi da cittadina di questo Paese, non sono d'accordo con lei caro senatore, nel vedere la pagliuzza negli occhi di un uomo che lavora per una giustizia sociale e invece ignorare le travi di chi veramente merita la gogna.

Io sono una mamma e come mamma ho fame di giustizia per i nostri giovani.

Stimo e appoggio sempre il Dottore Nino Di Matteo.

Cordiali saluti.

Giuseppina C. (Porto Sant'Elpidio, FM)

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Buongiorno,

Ho letto recentemente il Vs. articolo riguardante il senatore Gasparri: un personaggio che per me, quando i giudici svolgono indagini nei confronti dei suoi politici, anche se non conosce i fatti si permette di farneticare contro gli stessi giudici che da anni stanno lavorando con documentazioni chiare come ha fatto il dottor Di Matteo, una persona correttissima e semplice. Nello specifico il senatore in questione si è permesso di denigrare questo grande magistrato chiedendo al ministro della giustizia di indagarlo perché nell'ultimo libro da lui scritto "Il colpo di spugna" il dottore ha fatto una valutazione sull'assoluzione di tutti gli indagati coinvolti nel processo Stato-mafia cancellando così anni di indagini e giustificando i reati commessi. Questo magistrato non ha giudicato i giudici, ma valutato l'assoluzione!

Il mio ragionamento l'ho fatto leggendo il suo libro e ascoltando le sue interviste. A me hanno insegnato che quando ci sono dei criminali chi ha il compito di proteggere i cittadini dovrebbe arrestarli e non trattare con loro: invece il fatto dimostra esattamente il contrario.

Caro senatore, si ricordi che denigrare questi magistrati come ha fatto lei vuol dire dare indicazione alla mafia che lo Stato non è dalla parte dei magistrati: i fatti di Falcone e Borsellino lo dimostrano.

Noi cittadini che con tanti sacrifici andiamo avanti grazie alle informazioni di alcuni (pochi) giornali come il Vs. o come Il Fatto Quotidiano, abbiamo la situazione chiara: altrimenti la verità si nasconde sempre.

Ringrazio infinitamente i giornali che con coraggio pubblicano queste notizie.

Cordiali saluti.

Domenico S. (Pordenone, PN)

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In merito alla richiesta avanzata contro il dottor Antonino Di Matteo dal sen. Maurizio Gasparri (Forza Italia) al ministro Nordio.

Buongiorno, Egr. Direttore,

Le scrivo dalla Puglia in merito alla notizia apparsa su Il Fatto Quotidiano e su Antimafia Duemila riguardo l’interrogazione parlamentare da parte del sen. Maurizio Gasparri al ministro Nordio contro il dott. Antonino Di Matteo. Vorrei, se possibile, porgerLe un mio commento: leggendo il testo della richiesta del sen. Maurizio Gasparri al ministro Nordio si evince che: Il sen. Maurizio Gasparri sembra aver letto il libro IL COLPO DI SPUGNA in modo discontinuo, altalenante, andando avanti e indietro. Infatti, il sen. Maurizio Gasparri cita, nell’ordine, le pagine: 10, 11, 13, 14, 15, 16, 17, 18. A questo punto il sen. Maurizio Gasparri cita la pagina 41 e poi la pagina 47. Poi accade qualcosa di strano, e il sen. Maurizio Gasparri cita nuovamente la pagina 14 e la pagina 15. Infine, il sen. Maurizio Gasparri cita la pagina 40. Fatta eccezione di queste pagine, altre non vengono menzionate. L’ultimo numero di pagina citato dal sen. Maurizio Gasparri è, come si è detto, il numero 47 (nella Smorfia Napoletana tale numero corrisponde al morto che parla). Poi nulla più. Sorge quindi il dubbio che il sen. Maurizio Gasparri non abbia finito di leggere il libro (composto dalla ragguardevole cifra di 109 pagine). Oppure che l’abbia letto interamente e che, tolte le pagine da lui indicate, il resto vada benissimo ed accolga il suo plauso. Riguardo alle frasi virgolettate e riportate dal sen. Maurizio Gasparri, non si comprende il motivo per il quale quest’ultimo abbia di che ridire e muovere appunti, avendo il dottor Di Matteo esposto i fatti per come verificatisi. Il dottor Di Matteo ha indicato, a chiare lettere, quanto accaduto, e cioè ha parlato della vergognosa mortificazione della Verità ad onta di tutto il lavoro svolto da magistrati coraggiosi e degni della più alta stima, lavoro invece vanificato e ridicolizzato in pochissime, scarne pagine redatte da giudici cassazionisti e che dimostrano come non si voglia fare Giustizia e dare Giustizia a chi la chiede da anni. Non volendoci dilungare oltre per non tediarLa, potremo solo, sommessamente, aggiungere una domanda da rivolgere al sen. Maurizio Gasparri: cui prodest? A chi giova? In altri termini, qual è l’intento del sen. Maurizio Gasparri? Far punire il dottor Di Matteo perché è un giudice che cerca di far comprendere dove sia la Verità? Il sen. Maurizio Gasparri non ama la Verità? Non ama la Giustizia? Da par loro, ben avrebbero potuto, e dovuto, i giudici di Cassazione articolare meglio e più diffusamente la loro sentenza striminzita: forse questo non poteva dirlo il dottor Di Matteo? Non poteva esprimere la sua opinione? Non si può esprimere la propria opinione in questo Stato chiamato Italia? Ma, se è lecito, dove vive il sen. Maurizio Gasparri, in quale Stato, e in quale stato vive egli? Se a lui piace lo “Stato secondo me” e non lo “Stato secondo il Diritto” vogliamo fraternamente consigliargli di fare chiarezza in sé stesso prima di formulare interrogazioni assurde e chiedere ancora più assurde “punizioni” al ministro Nordio il quale, povero, ha tanto altro a cui badare.

Ringrazio per l’attenzione ed auguro buon lavoro.

Mirella A. (Puglia)

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Egregio Direttore,

Le scriviamo questa lettera per esprimere, in quanto cittadine e cittadini, il nostro sdegno e la nostra seria preoccupazione riguardo l'indecente, a nostro parere, interrogazione inviata dal senatore Maurizio Gasparri al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, e avente ad oggetto la richiesta di assunzione di iniziative per verificare presunte "responsabilità disciplinari" del magistrato Antonino Di Matteo.

Abbiamo appreso la notizia tramite la Vostra testata online e tramite Il Fatto Quotidiano.

Purtroppo, constatiamo che nel nostro Paese continua "la solita solfa", ovvero quella che intende prendere di mira, delegittimare, isolare, attaccare chiunque cerchi, sacrificando anche sé stesso, di fare emergere la verità e di portare giustizia. Peraltro, esprimendo semplici opinioni, del tutto legittime visto che, a quanto ricordiamo, viviamo in un Paese dove diritti e doveri dell'individuo e della collettività vengono esplicitamente espressi dalla nostra Carta Costituzionale dal lontano 1948.

Riteniamo gravissimo il fatto che il senatore Gasparri si sbilanci in una modalità così feroce, anche se del tutto comprensibile visto e considerato che, a quanto emerge da sentenze definitive, il partito di cui è attualmente capogruppo al Senato, è stato fondato da un uomo della mafia (Marcello Dell'Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa) e da uno che la mafia la pagava (Silvio Berlusconi).

Crediamo sia altresì importante esprimerci in quanto cittadine e cittadini per ciò che sta accadendo, in quanto riteniamo sia un dovere civico e morale, che va ben oltre le idee politiche che chiunque di noi può avere.

Nel ringraziarLa per il Suo lavoro,

Porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Casa Giovani Del Sole,
Associazione di Promozione Sociale

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È sconcertante come i ministri della repubblica e alcuni senatori come Gasparri si stiano scagliando sempre di più verso quella parte di magistratura che è impegnata a fare luce su vicende che hanno profondamente segnato la politica del nostro paese.

Il partito Forza Italia fondato da Dell'Utri e Berlusconi, Dell'Utri peraltro condannato dalla Cassazione per rapporti con "Cosa Nostra", ha oggettivamente radici deviate e oscure che, ancora oggi, in modo evidente danno fastidio ad alcuni personaggi istituzionali e devono essere tenute nascoste.

Il Magistrato Nino Di Matteo condannato a morte da Riina e Matteo Messina Denaro evidentemente sta toccando in maniera oggettiva e provata delle corde che turbano la quiete di certi poteri ormai e purtroppo radicati da anni nel nostro stato, per questo ha il mio completo appoggio e sostegno. Parlo a nome di tutte quelle persone che continuano a sperare nella giustizia e nella verità. Grazie Dott. Di Matteo ha la nostra stima e il nostro sostegno.

Gaetano R.

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Buongiorno, mi chiamo Vartà e sono di Palermo, la stessa città di nascita del Dottor Di Matteo, del Dottor Falcone, del Dottor Borsellino, e di tanti altri martiri dello Stato italiano che non sto qui ad elencare perché la lista ahimè è lunga. Ieri, mio malgrado, ho letto su Antimafia 2000 e su Il Fatto Quotidiano, della notizia che Gasparri abbia chiesto al guardasigilli e ministro della Giustizia Nordio, di prendere dei provvedimenti disciplinari nei confronti del Dottor Di Matteo per quello che è stato scritto con il giornalista Saverio Lodato, sul libro Il Colpo di Spugna. Se non mi sbaglio anche l'anno scorso fece la stessa interrogazione al ministro della Giustizia per un altro magistrato, il Dottor Luca Tescaroli, per l'indagine sulla strage di Firenze del 1993, su Berlusconi e Dell’Utri... Quindi mi sembra di capire che Gasparri sa fare solo una cosa, cercare di zittire magistrati onesti, giusti e che cercano la verità. Penso che se dovessi definire la figura di politico dovrebbe essere colui che mi rappresenta nel Parlamento e questo politico (intendo Gasparri se non fosse chiaro) non mi rappresenta, soprattutto perché insinua bugie e falsità di magistrati che stanno dando forma a indagini lunghe e complicate sulla trattativa tra Stato e mafia, ma la cosa ancora più aberrante è che rischiano la vita ogni santo giorno ed essere sotto scorta da ben 32 anni (parlo del Dott. Di Matteo) non è una vita da uomo libero. Quindi Sig. Gasparri prima di buttare fango su persone che non conosce, si faccia un esame di coscienza e guardi cosa ha fatto nel passato il capostipite di Forza Italia Silvio Berlusconi, (del quale lei oggi è capogruppo al Senato). Viva la libertà di espressione!!! (Articolo 11 della Costituzione Italiana... giusto per rinfrescarci la memoria).

Varrà (Palermo, PA)

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Gentile responsabile,

Le scrivo questa lettera in riferimento all'articolo comparso sulle testate de Il Fatto Quotidiano ed ANTIMAFIADuemila il giorno 28 Marzo 2024.

Il fatto a cui mi riferisco riguarda il senatore Maurizio Gasparri, il quale afferma che il pm Di Matteo, rispondendo alle domande del giornalista Saverio Lodato, sarebbe autore di “gravi affermazioni e pericolose insinuazioni lesive del prestigio della suprema Corte di Cassazione”. E per questo andrebbe punito.

Sono rimasto fortemente indignato dalle esternazioni del senatore, il quale con le sue uscite non perde occasione per delegittimare ed infangare l'operato del pool di magistrati che ha lavorato al processo sulla “Trattativa Stato-mafia”. Questa volta è toccato al magistrato Nino Di Matteo, al quale viene contestata la sua facoltà di manifestare il suo pensiero.

Negli ultimi tempi, dai partiti al Governo, sembra che la libertà di pensiero, parola e la loro manifestazione vengano apertamente attaccate, con l'evidente disegno di ostacolarne l'espressione quando i contenuti non sono allineati alla desiderata dell'esecutivo.

Ciò è ancora più evidente e pericoloso quando, nella volontà di omologare il pensiero comune, si vogliono omettere e nascondere responsabilità politiche che hanno avuto ed hanno un impatto devastante sulla democrazia del nostro paese. Mi riferisco a tutto quanto emerso nelle sentenze circa i contatti fra la mafia ed il partito di Forza Italia.

Con la presente voglio esternare tutto il mio dissenso per l'operato del senatore Gasparri, per la sua condotta lesiva dei principi di democrazia, e manifestare tutta la mia solidarietà, riconoscenza ed ammirazione al magistrato Di Matteo, che con il suo alto senso del dovere, abnegazione e spirito di sacrificio, ogni giorno rischia la vita per assicurarci una società migliore.

Enzo B.

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Nel profondo tessuto storico dell'Italia moderna, l'azione giudiziaria ha sempre rappresentato una delle colonne portanti nella lotta contro la criminalità organizzata, un faro di giustizia in un mare spesso turbato dalla corruzione e dall'illegalità. Tuttavia, quando le istituzioni politiche hanno deciso di posizionarsi in opposizione a questo nobile sforzo, il prezzo pagato è stato altissimo, come dimostrato dalle tragiche perdite di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati le cui vite sono state spente da una violenza inaudita, diretta conseguenza di una guerra dichiarata da quei poteri che avrebbero dovuto proteggerli.

È in questo contesto che l'attacco sferrato dal Senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, contro il Magistrato Nino Di Matteo, richiamando il Ministero della Giustizia a prendere provvedimenti disciplinari per il suo libro "Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare", appare non solo come un gesto di profondo disprezzo per i principi democratici ma anche come un pericoloso tentativo di zittire una delle voci più coraggiose nel dibattito pubblico italiano.

Il Magistrato Di Matteo, che ha dedicato la sua vita a combattere la mafia, vivendo sotto costante minaccia per la sua sicurezza personale e quella della sua famiglia, rappresenta l'incarnazione dell'impegno civile contro le forze oscure che cercano di soffocare la verità e la giustizia. La richiesta di Gasparri di imporre sanzioni disciplinari a Di Matteo per aver espresso le sue critiche legittime verso la sentenza della Cassazione non è solo un insulto alla sua dedizione, ma anche un pericoloso precedente che minaccia l'indipendenza della magistratura e, di conseguenza, l'intero sistema giuridico italiano.

Quando la politica sceglie di attaccare coloro che rischiano tutto per restituire al paese la verità, compie un atto di auto-sabotaggio, negando ai cittadini onesti la possibilità di comprendere e fare i conti con i capitoli più bui della loro storia. Le azioni di Gasparri, e di coloro che condividono la sua visione, sembrano essere mosse dal desiderio di mantenere celata quella verità che la sentenza della Cassazione ha tentato di oscurare, lasciando irrisolti gli interrogativi su episodi nefasti della nostra storia recente.

È imperativo che la politica attuale al governo rifugga da queste tattiche divisorie e riconosca il valore fondamentale del lavoro svolto da magistrati come Di Matteo. Il loro impegno non cerca altro che la verità, un obiettivo che dovrebbe unire, non dividere, le forze politiche di un paese che aspira alla trasparenza e alla giustizia.

In un'epoca in cui il revisionismo e il restaurazionismo cercano di soffocare il dibattito critico, è nostro dovere, come cittadini informati e impegnati, alzare la voce in difesa della libertà di espressione, dell'indipendenza della magistratura e, soprattutto, della ricerca incessante della verità. Supportiamo senza riserve il Magistrato Nino Di Matteo e tutti coloro che, come lui, combattono quotidianamente per garantire che la luce della giustizia possa illuminare anche gli angoli più oscuri della nostra società.

Con profonda stima al Dott. Nino Di Matteo

Vittorio D.C.

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Buongiorno,

ho appena letto sul vostro giornale della richiesta del senatore Gasparri al ministro Nordio, di "verificare l'eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari a tutela della magistratura…" contro il magistrato Antonino Di Matteo, in seguito ad alcune affermazioni che appaiono sul suo libro "Il colpo di spugna".

Al di là del fatto di essere profondamente indignata che una tale richiesta provenga proprio da un uomo che è a capo di un partito tutt'altro che rispettabile…ritengo che, come libero cittadino, Di Matteo abbia il diritto se non il dovere, di criticare una sentenza e di farlo su dati e documenti acquisiti in anni di ricerca sul tema della trattativa stato mafia.

Come cittadina italiana ringrazio sentitamente Di Matteo che, attraverso una critica puntuale basata su fatti e documenti, mi ha permesso di venire a conoscenza di informazioni preziose e veritiere.

Auspico dunque che il senatore Gasparri riveda rapidamente la sua posizione e che al magistrato Di Matteo venga restituita la dignità di uomo giusto quale lo percepisco e quale si è sempre dimostrato negli anni del suo mandato.

Aggiungo e concludo che, come cittadina italiana, vorrei che a dirigere il nostro povero stato ci fossero uomini con il suo grado di rettitudine e onestà, allora forse potremmo ancora sperare di salvarci.

Cordialità

Marilisa C.

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Buongiorno,

come cittadina italiana, ritengo di mettervi al corrente del forte sdegno e della vergogna che ho provato nel leggere sul giornale Antimafia 2000 e Il Fatto Quotidiano, la richiesta al ministro Nordio, di Gasparri, di un "illecito disciplinare" nei confronti del magistrato Nino di Matteo, in riferimento a ciò che viene riportato nel suo ultimo libro "Il Colpo di Spugna".

Parlare di pericolose insinuazioni è veramente scandaloso, conclusioni personali totalmente discutibili ed alquanto improbabili, considerando che il magistrato Di Matteo, da anni si prodiga per salvaguardare il paese dalla mafia, quando invece il signor Gasparri è parte attiva di un partito: Forza Italia, che in questi anni è stato indagato con emissioni di sentenze precise, per aver avuto contatti con il mondo mafioso.

Personalmente ritengo l'atteggiamento di Gasparri pericoloso e fuorviante, rispetto ad una realtà che ha sempre visto Di Matteo operarsi per una verità a favore dello Stato e dei suoi cittadini, attraverso ricerche accurate e prove inoppugnabili mettendo così in pericolo la sua stessa vita, considerando inoltre che anche i magistrati hanno il diritto di esprimere in tutta libertà opinioni e pensieri, come stabilito dalla CEDU, sostengo l'importanza di un'espressione libera in un paese che dichiara di essere democratico.

Come cittadina italiana confido in una risposta giusta e obbiettiva, che tenga in considerazione l'etica e l'impegno di un magistrato che lo ha sempre dimostrato ampiamente.

Offro tutto il mio appoggio e la mia considerazione a Nino di Matteo, augurandomi che molti cittadini possano fare lo stesso, sperando che la Verità e la Giustizia siano le leve di coloro che dovranno valutare tale, quanto meno, incomprensibile richiesta.

Gabriella C.

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Con la seguente,

come liberi cittadini, ancora credenti nella giustizia, nelle istituzioni, nella democrazia e nello stato, intendiamo esprimere il nostro dissenso e scandalo, per aver appreso dalle testate giornalistiche, "Il fatto quotidiano" ed "Antimafia 2000", delle misure richieste nei confronti del Dott. Nino Di Matteo, eminente magistrato della nostra bistrattata repubblica. Anche se quasi nulla ormai è in linea con i valori che hanno ispirato l'evoluzione dell'uomo nel corso della storia e la configurazione di eccelsi propositi, come la costituzione italiana, che dovrebbe orientare ogni scelta, soprattutto di chi è responsabile della comunità, svolge un servizio essenziale, o determina il quadro di potenzialità attuative a livello nazionale, che possono essere intraprese e preservate o fuorviate e disattese, noi crediamo che sia sempre possibile tornare all'ordine.

Ogni anno viene celebrata la memoria di due personaggi eccezionali, Falcone e Borsellino, due persone integre che non si sono piegate al compromesso della corruzione, del carrierismo, della viltà del servilismo o del timore delle rappresaglie e che hanno continuato a perseguire la giustizia e la verità per le vittime del potere e la sua crudeltà, malgrado le ostentazioni, persecuzioni e minacce. Del sistema a ciò legato, siamo tutti succubi, anche chi crede di occupare posti di rilievo, con le conseguenti agevolazioni, contribuzioni, favori o deroghe. Per questo motivo non possiamo soprassedere sull'ostracismo che viene ripetuto nei confronti di chi raccoglie la sfida dei due dei tanti, troppi giusti sacrificati all'intrigo, al sotterfugio, all'estorsione ed al dominio, nemici della verità, della giustizia e dello stesso ordinamento sociale e chiediamo che venga ritirata qualunque richiesta di misura disciplinare o di indagine nei confronti del suddetto magistrato, già vittima, come la comunità, tutta, di strategici depistaggi e vergognosi insabbiamenti, per evitare di giungere finalmente a svelare i mandanti esterni delle stragi che caratterizzarono il clima di terrore dei primi anni novanta. È un dovere civico ribadire quanto gli stessi componenti delle istituzioni o forze dell'ordine riferirono, in sede di interrogatorio, riguardo all'obiettivo dei colloqui intercorsi con esponenti della mafia e di quel che questo causò, amplificando gli effetti predeterminati e funesti, invece di mitigarli. Lo stato, se esiste, non può trattare con chi attenta al suo senso costitutivo od alla sicurezza dei suoi cittadini. È opportuno, ora più che mai, difendere la costituzione e le specifiche normative e procedurali, raggiunte proprio grazie al sacrificio di quei giusti, a cui non deve essere aggiunto nessun'altro.

Glauco, Irene, Eleonora, Aurora N. e Donatella S. (Roma, RM)

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Ho letto le ultime news dedicate al nuovo membro della Commissione Giustizia del Senato e della Commissione Parlamentare Antimafia e non riesco a credere a ciò che ho letto!

Gasparri chi vorrebbe punire?

Lei che è il capo gruppo di un partito che è nato, cresciuto e alimentato dall'associazione mafiosa e che senza questa linfa, il suo partito, non sarebbe esistito.

Lei che ora è entrato anche in commissione Antimafia.

Tutto questo, mi permetta, esprimo liberamente la mia opinione (sancita dall'arti 21 della costituzione), sa di follia, di paradosso.

Sono madre e ogni qualvolta che i miei figli fanno qualcosa che va contro la morale, l'etica, il rispetto e la giustizia li punisco e li esorto a fare esattamente l'opposto.

Lei sta dimostrando che ciò che io insegno ai miei figli (il nostro futuro) è completamente sbagliato.

Dovrei premiarli per ciò che invece commettono contro ogni regola etica e morale di vita.

Lei che ha appoggiato i principali uomini del suo partito politico (partito fondato da un uomo della mafia, Marcello Dell'Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e da uno che la mafia la pagava, Silvio Berlusconi).

Lei vorrebbe che il ministro della Giustizia si attivasse per perseguire un PM Antimafia che fa esattamente il lavoro per il quale è stato chiamato: combattere la mafia e chi ne è colluso.

Lei vorrebbe punire uomini come Di Matteo che rischiano la vita ogni santo minuto e che per amore della VERITA' dedicano anima e corpo a questa lotta per avere GIUSTIZIA!!!

Forse la parola GIUSTIZIA per lei hai un significato che non è il mio.

Io voglio la VERITA' cosa che forse per lei è troppo scomoda.

I complimenti però glieli devo fare: sicuramente sta onorando il lascito morale che Berlusconi ha consegnato a uomini come lei.

Ah, non le do del "LEI" per rispetto, ma solo per mantenere le distanze.

Marzia A. (Milano, MI)

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Mi chiamo Vittoria,

Mando questo mio scritto rivolto alle accuse che il Senatore Gasparri ha fatto riguardo il libro che ha scritto il procuratore Nino di Matteo, io non capisco il suo modo di vedere al riguardo. Io sono orgogliosa che esistono questi uomini che rischiano la loro vita per dare veramente un colpo di spugna a chi offende con il loro modo di fare, la nostra costituzione, la nostra patria, non capisco quale sia il problema del senatore Gasparri, che non vede di buon occhio quello che di Matteo fa. Io appoggio, con tutto il mio cuore, al procuratore di Matteo e sottolineo la mia vicinanza a un uomo che veramente difende la patria, come pochi fanno.

Vittoria S. (Bari, BA)

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Spettabile redazione, ho letto con stupore una notizia sul Fatto Quotidiano e su ANTIMAFIADuemila che mi ha
lasciato a dir poco sorpresa e che riguarda le parole del senatore Gasparri in merito a quelle che lui ritiene essere affermazioni lesive del dottor Di Matteo nei confronti della Corte di Cassazione.

In qualità di cittadina di questo bellissimo e sofferente paese mi indigna molto che un senatore della Repubblica non misuri la portata di ciò che dice e confonda la libertà di espressione e opinione concessa ad ogni cittadino come un attacco ad una Istituzione.

Personalmente ritengo il Dottor Di Matteo un professionista serio e scrupoloso che con il suo impegno costante e coraggioso (che ricordiamo gli è valso una sentenza di morte ancora in essere da parte della Mafia) ha sempre dimostrato coraggio e determinazione ponendo la ricerca della verità davanti a tutto, anche alla sua stessa incolumità e carriera.

Sono proprio figure di questo calibro che danno la forza a noi cittadini e a tutti coloro che sono vittime delle mafie di credere che c’è ancora speranza di giustizia, speranza di conoscere chi c’è veramente dietro le stragi che hanno insanguinato le strade di questo paese.
Quindi senatore Gasparri sappia che l’Italia vuole, ama e sostiene i magistrati liberi che non si lasciano condizionare dalla politica.

Anna Paola Z. (Ceggia, VE)

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Buonasera

Sono un ragazzo di 29 anni da Roma. Vi scrivo perché mi sono imbattuto in una notizia che mi ha scosso enormemente, mi ha sbalordito nonostante la politica di questo paese mi abbia già da tempo disilluso.

Parlo dell’interrogazione parlamentare ASSURDA che il senatore Gasparri ha rivolto al ministro della giustizia Nordio, riguardante alcune dichiarazioni del Magistrato Antonino Di Matteo all’interno del suo ultimo libro scritto insieme al giornalista Saverio Lodato, IL COLPO DI SPUGNA.

Questi comportamenti al quale il senatore non è nuovo, urtano l’intelligenza di chi come me cerca di restare informato sulla verità, compiendo un arduo lavoro quotidiano di selezione, studio e discernimento delle notizie, data la marea di fantomatici giornalisti che altro compito non hanno se non quello di inondare i canali d’informazione di immondizia, manipolando o addirittura inventando notizie per compiacere i loro “datori di lavoro”.

Come può un componente di un partito fondato da un signore che è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, un partito che ha visto condannare nel corso degli ultimi 30 anni, molti dei suoi esponenti per fatti di mafia, mettere bocca sulla libertà di espressione di un Signor Magistrato come Antonino Di Matteo, che ha letteralmente dato e continua a dare tutt’oggi la vita per difendere lo Stato italiano dai tentacoli della Mafia? Questa infamante e persecutoria richiesta di provvedimento disciplinare mi offende nel mio più profondo senso civico di cittadino che ancora aspetta Verità e Giustizia per le molte stragi, in Italia, dell’ultimo secolo.

È evidente a chiunque abbia un po’ di senso critico e capacità cognitive, che il senatore Gasparri faccia abuso del potere conferitogli dal ruolo di senatore della repubblica, per infamare la figura e l’operato di un magistrato le cui indagini sembrano evidentemente irritare lui il suo partito. Ho voluto scrivere questo breve testo mosso da una irrefrenabile voglia di dimostrare il mio dissenso, ma soprattutto per esprimere la mia più totale gratitudine al Dottor Di Matteo per il suo lavoro. Dovrebbe essere, come per molti lo è già insieme ad altri (pochi) suoi colleghi, un eroe della nostra nazione e un esempio per tutti... come non lo è affatto, né ora né mai, gente come Gasparri.

Saluti,

Massimo F. (Roma, RM)

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Buongiorno,

vorrei esprimere non solo la mia indignazione ma anche lo sconforto nell’apprendere l’iniziativa del signor Gasparri – perché chiamarlo Senatore mi fa indignare ancora di più – capogruppo dei Senatori di Forza Italia al Senato, e già qui ci sarebbe da dire molto sui coinvolgimenti di alcuni esponenti di Forza Italia nel panorama mafioso italiano sui quali hanno indagano coraggiosi magistrati che ancora resistono all’ostruzionismo istituzionale, con il quale vengono chieste azioni disciplinari nei confronti del dott. Nino Di Matteo, che non è solo un inappuntabile magistrato, ma soprattutto un eroe, un vero servitore dello Stato, un giusto che ha sacrificato tutta la sua vita e quella dei suoi cari, per seguire una spinta interiore di vera giustizia che per chiunque di noi sarebbe anche solo impensabile, conducendo una vita nell’isolamento della scorta che lo segue ovunque e che con vero senso civico e uno smisurato amore per la verità e la giustizia, continua a lottare per debellare il cancro delle mafie e del forte legame che inequivocabilmente hanno avuto, e che probabilmente ancora coesiste, con alcune parti dello Stato stesso, e che se questo legame venisse tranciato, probabilmente la mafia stessa verrebbe debellata definitivamente. La Cassazione avrà anche assolto i personaggi noti riguardo la trattativa stato-mafia e su questo non si discute, altrimenti metteremo in discussione la stessa ‘democrazia’, ma non si può discutere nemmeno sull’evidenza, accertata dalle precedenti sentenze, che la trattativa c’era stata eccome, e il dott. Di Matteo ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione, soprattutto ora che il caso è chiuso definitivamente, sulle motivazioni espresse dalla Cassazione con le quali si esprime, a mio avviso, il messaggio che trattare con la criminalità si può fare anche a costo di vite innocenti. Gasparri ha espresso un’indegna iniziativa nel nome del popolo italiano, dato il suo ruolo istituzionale, ma non solo non lo rappresenta minimamente, è anche vergognoso che un Senatore della Repubblica voglia mettere il bavaglio ad un magistrato del calibro del dott. Di Matteo, a cui andrebbe invece una medaglia per l’impegno totale di fedeltà, mal riposta, nella lotta ad oltranza nei confronti della criminalità organizzata.

Un ringraziamento di cuore va a voi, per il lavoro di vera informazione che svolgete in un paese ormai al declino totale.

Andrea D.M.

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Buongiorno,

scrivo da Augusta provincia di Siracusa in merito all'interrogazione parlamentare rivolta al ministro Nordio da parte del senatore Gasparri. Scrivo questa lettera per solidarietà e difesa di un magistrato con la schiena dritta quale il dott. Nino Di Matteo già condannato dalla mafia a vivere sotto scorta. Gasparri a suo dire nel libro "Il colpo di spugna" di Saverio Lodato e Di Matteo parla di oltraggio alla magistratura. Partendo dal fatto che ogni cittadino ha pieno diritto ad esprimere il proprio libero pensiero come può fare gravi affermazioni ed insinuazioni a discapito della corte di cassazione? Dopo quello che è emerso nelle sentenze sui contatti tra la mafia e forza Italia partito dello stesso Gasparri! A buon intenditore poche parole. Manifesto tutta la mia solidarietà da cittadino italiano al dott. Di Matteo a favore della giustizia. Cordiali saluti

Giuseppe S. (Augusta, SR)

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Sembra che il libro "IL COLPO DI SPUGNA" del magistrato Antonino Di Matteo, sostituto procuratore della "Direzione nazionale antimafia", non abbia trovato le simpatie del Senatore Gasparri che infatti si è rivolto al ministro della Giustizia Carlo Nordio affinché ne verifichi la sussistenza di eventuali provvedimenti disciplinari. A prescindere dall'articolo 13 della Costituzione (La libertà personale è inviolabile), risulta che il magistrato in causa sia noto per le sue tante e determinanti battaglie contro la mafia. Allora sorge involontariamente un dubbio: non sarà proprio per questo che il pertinace senatore si accanisca tanto contro un integerrimo, raro magistrato che ha ritenuto utile lasciare ai posteri una testimonianza di fatti e avvenimenti da lui vissuti? Eppure, risulta che Gasparri sia stato uno strenuo sostenitore della Magistratura nelle indagini su 'Tangentopoli'. Ma certo, a quel tempo il MSI era all'opposizione!

Romolo T.

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Salve Direttore,

le scrivo in merito all’articolo di accuse riguardante il libro “Il colpo di Spugna” da parte del Senatore Gasparri di Forza Italia, partito politico che molteplici sentenze descrivono come partecipe e complice di diversi fatti legati alla Mafia. Gasparri si permette di porre delle accuse, verso il Dott. Nino Di Matteo che con la sua Vita e il suo dedito impegno rischia ogni giorno combattendo le mafie, per una Politica Più pulita e libera dalla criminalità Organizzata, cosa ormai purtroppo Radicata in maniera Profonda nel nostro Stato. Partendo dal presupposto che esprimere la propria opinione è un diritto sancito dalla nostra costituzione oltre che da trattati Europei e internazionali, nel libro si fa riferimento esclusivamente a fatti oggettivi, da fonti certe come procedimenti giudiziari e Sentenze. Pare che oggi chiunque in questo paese esponga dei fatti che minano il "potere" debba essere messo a tacere. Pongo al Magistrato Nino Di Matteo e a quanti come lui con il loro impegno e dedizione si prodigano a portare avanti la Verità e la Giustizia in Questo Paese il mio sostegno personale, con la speranza che con il suo giornale anche lei caro Direttore voglia dare voce a quanti si muovono per la Giustizia, nel ringraziarla le porgo i miei più cordiali saluti.

Marco D. (Vittoria, RG)

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Egregio Direttore,

mi rivolgo a Lei e a tutti i colleghi Giornalisti con la G maiuscola che hanno a cuore la GIUSTIZIA (non a quelli che fingono di fare i giornalisti e sono soltanto dei giullari di corte).

Gli articoli del vostro quotidiano riguardanti le deliranti farneticazioni del Senatore Maurizio Gasparri andrebbero segnalate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il nostro Presidente della Repubblica non è solo il garante della Costituzione e Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ma è soprattutto un uomo perbene, siciliano, anche Lui vittima della Mafia e che conosce profondamente da grande statista qual è e da esperto della Legge tutte le vicende del nostro Paese.

Faccio appello a voi tutti perché intervenga il Presidente Mattarella, che prenda una dura posizione non solo nei confronti del Senatore Gasparri, ma anche nei confronti di tutti coloro che vogliono far diventare il Nostro Paese la "Repubblica delle Banane".

In questa sede vorrei ricordare che partito è Forza Italia e i loro esponenti! Ma credo sia diventata un'operazione talmente noiosa che non serva perdere ulteriore tempo nel ripetere le nefandezze di Forza Italia che oramai anche le pietre conoscono a memoria. Mi fa specie soprattutto quelle donne che fanno parte di Forza Italia che pur di arrivare al potere farebbero qualsiasi cosa. Che considerazione aveva il fondatore di Forza Italia delle donne? Una donna con certi valori non potrebbe mai associare la propria dignità con il partito di un uomo che faceva affari con la Mafia e trattava le donne come prostitute. La stessa ex moglie non credo avesse lasciato il marito per una questione di soldi o di corna ma perché in una lettera pubblica sosteneva che questi era malato e che necessitasse di aiuto.

Lo stesso aiuto che i politici vorrebbero dare ai magistrati, proporrei al Presidente Mattarella di adottarlo nei confronti di tutti i parlamentari. Un bel test psico-attitudinale, a cui aggiungerei anche quello antidroga, al Senatore Gasparri forse gli consentirebbe probabilmente di essere più lucido prima di avventurarsi in azioni poco edificanti che fanno male a sé stesso alla sua reputazione e soprattutto fanno perdere di credibilità a tutte le Istituzione pubbliche.

Vorrei ricordare al Presidente Mattarella che il Senatore Gasparri in passato ha definito Salvatore Borsellino, come fratello disistimato da parte del Giudice Borsellino.

https://www.youtube.com/watch?v=u-EGALhPw8s

Una definizione del genere è da commentare secondo voi? Gasparri si permette di fare pettegolezzi da "Osteria degli ubriaconi" su questioni intime che riguardano solo la famiglia Borsellino e nessun altro. Che squallore! Forse bisognerebbe ricordare al politico Gasparri, dato che conosce bene le questioni personali della famiglia Borsellino, se per caso rammenta l'ultima intervista al Giudice Paolo Borsellino rilasciata a Canal Plus in cui i giornalisti francesi fanno domande scomode su Vittorio Mangano, Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi e quant'altro. Come mai l'intervista non è mai andata in onda su Mediaset? A proposito, ma Le Iene come mai non se ne sono mai occupate?

https://www.youtube.com/watch?v=me-kH2S7RVE

La bassezza intellettuale del personaggio Gasparri è così divertente e comica da fare esaltare un attore come Neri Marcorè che lo imita alla grande!

Quando vedo questa scena (https://www.youtube.com/watch?v=oP9UpgPSeEo) sulla famosa Legge Gasparri oltre a ridere penso davvero che qualcuno gliela abbia scritta e che Lui non ne sapesse davvero nulla circa i veri contenuti. Allo stesso modo penso che questo attacco nei confronti del Giudice Antonino Di Matteo sembri un ordine da parte di coloro che lo temono e che non vogliono la VERITA' E LA GIUSTIZIA in questo Paese che dalla strage di Portella della Ginestra ad oggi ogni evento o strage sembra essere sempre più avvolto nell'oscurità. Il politico Walter Veltroni parlava dell'entità che governa l’Italia! (https://www.youtube.com/watch?v=nmfXY86ywCA)

No! No e no! Caro Presidente della Repubblica, i giovani di questo Paese sono vivi e vegeti e insieme a tutti gli altri ragazzi del Mondo che credono nei veri valori della Vita non permetteranno questo sfacelo della Giustizia! Altro che manganellate gratuite! Prima o poi tutto arriverà all'improvviso come una grande onda di luce che spazzerà via tutto il marciume e restituirà dignità alla nostra amata terra d'Italia di cui la Sicilia è una parte importante e Lei da siciliano dovrebbe riconoscerlo.

Faccio appello a tutti i giovani della Sicilia e di tutto il Mondo ricordando loro che sono il futuro di questo martoriato Pianeta e che tutti insieme uniti nessuno potrà fermarvi.

Lottate, lottate e non arrendetevi mai per la Verità e la Giustizia! Fate sempre del bene, quel bene da manifestare che associato alla bellezza salverà il mondo!

Ringrazio per l'attenzione.

Cordialità

Michele P. (Catania, CT)

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Salve Direttore,

Con questa lettera desidero dare il mio sostegno al Dott. Di Matteo magistrato, dopo aver letto sulle testate del Fatto Quotidiano e su ANTIMAFIADuemila, il vergognoso e indecente attacco da parte del Senatore Gasparri che vuole punire il pm Di Matteo per il libro sulla Trattativa Stato-mafia: “Il ministro Nordio attivi l’azione disciplinare”. Il Senatore Gasparri si è scagliato contro il dott. Di Matteo, un magistrato, con la sola “colpa” di aver dedicato la sua vita nella ricerca della verità sulle stragi che hanno insanguinato il nostro paese e che ancora oggi rischiano la vita. Il libro il Colpo di Spugna all’onorevole Gasparri non va giù, è indigesto. L’Onorevole Gasparri vorrebbe punire il pm Dott. Di Matteo per aver scritto quel saggio. È molto scomodo, evidentemente.

Alessandra D. (Parma, PR)

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Piove sul bagnato, sempre stato così. Eppure, a volte qualcuno decide di parlare fuori dal coro, con coraggio e con senso di giustizia, quella vera, un raggio di luce bianca che brucia i corpi dei colpevoli e di coloro che hanno la coda di paglia. Per l’ennesima volta Antonino di Matteo ha dimostrato la sua levatura professionale e la sua abnegazione verso gli italiani, quelli onesti. All’interno del libro rivelatore “IL COLPO DI SPUGNA” il pm palermitano critica aspramente il processo della trattativa Stato-Mafia, scoperchia il calderone fumante degli imbrogli e delle magagne che vari politici italiani, tra cui Silvio Berlusconi detto il cavaliere e l’ex senatore Marcello Dell’Utri, hanno decorato la maschera della politica italiana per 20 anni, a cavallo del vecchio millennio e il nuovo. La luce però proietta anche ombre, ed ecco Maurizio Gasparri che con rapidità serpentina attacca il magistrato di Matteo accusandolo di ledere l’immagine e il potere della Corte di Cassazione con le affermazioni-verità che sono ben chiare e trasparenti nel saggio. Vorrei portare alla vostra attenzione un fatto semplice e risolutivo. Gasparri parla per partito preso, non è forse il suo stesso fronte creato a tavolino da personaggi di spicco ben legati da intrecci economici e ben altro, con il mondo mafioso e cricche poco raccomandabili? Non è forse chiaro il gioco che i pedoni fanno sulla scacchiera della politica? Gasparri gioca o fa sul serio? Forse fare sul serio è un gioco quando si ha il coltello dalla parte del manico. Antonino Di Matteo è un uomo che ha semplicemente suonato al pianoforte della partita di potere, una sinfonia che fa torcere le budella e schiumare di rabbia a coloro che non gradiscono essere infastiditi, che non sono abituati a essere sotto il riflettore della verità. Ma tutto ciò è necessario, le due fazioni ci sono sempre state. Io sto con la giustizia, quella vera. Gasparri, ci faccia un piacere, si dimetta! Sono Andrea De Rosa, 24 anni, cittadino italiano, desideroso di giustizia e amante degli eroi che tanto fanno brillare il mio cuore giovane. Io ci sono.

Andrea D.R.



PRIMA PARTE


Caro direttore,

sono una cittadina di 84 anni e le scrivo dalla Sardegna, sono rimasta basita leggendo la notizia dell’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Nordio da parte del senatore Gasparri. Forse, più che basita dovrei dire profondamente indignata dall’arroganza di quest’ultimo. Come può Gasparri riferendosi a Nino Di Matteo parlare di gravi affermazioni e pericolose insinuazioni lesive del prestigio della suprema Corte di Cassazione? Se c’è qualcuno che ha umiliato, colpito e ferito più volte la magistratura è proprio Forza Italia, il partito di cui Gasparri è un esponente. Mi fa orrore pensare che un magistrato onesto come Di Matteo, dopo tutto quello che ha vissuto per la condanna a morte di Totò Riina, e dopo tutto il suo impegno a favore della giustizia, debba ancora subire attacchi infamanti da parte di chi dovrebbe quanto meno tacere dopo tutto quello che è emerso nelle sentenze sui contatti tra la mafia e Forza Italia. Alla mia età non avrei mai pensato di dovere vedere ancora queste scene degne della peggiore classe politica di cui, ahimè, sono stata testimone in questi anni come tanti altri cittadini italiani. Vorrei quindi far arrivare al dott. Di Matteo tutto il sostegno di quella parte del paese che sa scegliere da che parte stare, nella speranza che continui a diffondere quella verità che a molti politici come Gasparri dà tanto fastidio.

Cordialmente.

Flavia F. (Sardegna)

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La presente per trasmettere il mio totale appoggio ad Antonino Di Matteo, un giusto che sta spendendo tutta la sua vita in una causa a sostegno della libertà e della giustizia. Un uomo che più volte ha rischiato di perdere la vita, e lo sta facendo per tutti noi, per la nostra libertà, a difesa di chi non ha avuto voce e di tutti coloro che sono stati eliminati “in anticipo” annullando la possibilità di dare voce alla verità.
Di Matteo a Genova, davanti a 2000 studenti, ha detto: Io sono un uomo dello Stato, ho conosciuto centinaia di persone dello Stato, anche le più umili, che fanno il loro dovere fino all’eroismo. Io vivo a contatto con Uomini dello Stato e vivo scortato da 32 anni".
E dopo 32 anni potrebbe fare qualcosa contro lo Stato? E ora mi chiedo come mai ciò che ha scritto in un libro fa paura e scalpore? Immagino sia perché si legge la verità.
Caro Senatore Gasparri, la verità viene sempre a galla perché è più forte di ogni altra cosa... È solo una questione di tempo, e arriverà anche per Lei.

Tiziana C. (Imola, BO)

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Esprimo la mia solidarietà per il Signor Di Matteo, e il mio dissenso per le parole del Senatore Gasparri. Ho letto su Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila che il Senatore Gasparri considera le affermazioni nell’ultimo libro “Il colpo di spugna”, scritto da Saverio Lodato e Nino Di Matteo, gravi e insinuazioni lesive del prestigio della suprema corte della cassazione, e per questo secondo Lui il Dottore Di Matteo andrebbe punito. Bene io da cittadino libero dico al Senatore Gasparri, che è un corrotto e colluso col potere politico-mafioso e non mi identifico nella sua persona. Dico Grazie a Il fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila per la grande lotta che stanno portando avanti, e un mille volte grazie al Dottore Di Matteo.

Grazie!

Giulio M.

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Redazioni,

con la presente esprimo la mia solidarietà espressa a sostegno del dott. Antonino Di Matteo, a tutela dalle accuse mosse dal Senatore Maurizio Gasparri.

Il dott. Di Matteo è libero di esprimere le sue idee, descritte nel testo "Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare" (edito da Fuoriscena).

Mi appello al rispetto dell'art. 21 della Costituzione, con la finalità che la verità sulla oscura trattativa Stato-Mafia venga sempre più rivelata nella sua interezza.

Grazie per le vostre pubblicazioni a tutela della Verità e non della censura.

Domenico Jr D.B. (Bari, BA)

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Egregio Direttore di ANTIMAFIADuemila.

Mi rivolgo a lei per esprimere la mia preoccupazione dopo aver letto il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila riguardo al silenzio che sembra avvolgere i politici condannati per mafia. È un tema di grande rilevanza per la nostra società e per la giustizia stessa.

Il senatore Maurizio Gasparri ha recentemente sollevato interrogazioni riguardanti il magistrato Antonino Di Matteo, noto per il suo impegno nella lotta alla mafia. Il dott. Di Matteo ha scritto un libro intitolato “Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare”. Questo libro in collaborazione con Saverio Lodato affronta tematiche importanti e solleva interrogativi sulla trattativa tra lo stato e la mafia.

Il senatore Gasparri ha accusato il pm Di Matteo di esprimere "gravi affermazioni e pericolose insinuazioni lesive nel prestigio della suprema Corte di Cassazione’’. Tuttavia, come cittadino, il magistrato ha il diritto di manifestare il proprio pensiero, come sancito dall’articolo 21 della costituzione. Le sentenze, pur rispettate, possono comunque essere oggetto di discussione critica. È fondamentale preservare la libertà di espressione e il diritto di cercare la verità. Non dobbiamo dimenticare le stragi di stato che hanno insanguinato il nostro paese. È inoltre dovere continuare a indagare e a porre domande, anche quando ciò può risultare scomodo per alcuni. Infatti, il senatore Gasparri preventivamente vuole ostacolare la ricerca della verità punendo il dott. Di Matteo firmando un atto ispettivo diretto al ministro della giustizia Nordio, verificando eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari nei confronti di Di Matteo.

Con la presente voglio manifestare la mia totale indignazione ricordando che il partito di Gasparri è fondato dalla mafia.

La prego di considerare queste riflessioni e di continuare a dare voce a temi così importanti attraverso il suo giornale anche se gli altri sono più venduti (in tutti i sensi).

Cordiali saluti

Aldo G. (Sesto al Reghena, PN)

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Salve, mi rivolgo a voi per esprimere il mio sostegno di etica morale al dottor Di Matteo magistrato uomo delle istituzioni onesto professionale che fa il suo dovere onestamente e cerca la verità e giustizia. Esprimo la mia indignazione e non sono d'accordo con l'iniziativa che ha preso il politico Gasparri chiedendo provvedimenti disciplinari con arroganza. Perché? Quali motivazioni? Le sentenze si rispettano ma c'è il diritto di critica. Ultima sentenza della CEDU un magistrato può esprimere un suo pensiero. Libera espressione diritto di critica.

Piero C. (Torino, TO)


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Buongiorno a tutta la redazione antimafia 2000, do il mio più grande sostegno al dottore Di Matteo che da tanti anni combatte contro la trattativa stato mafia. Distinti saluti e grazie per tutto quello che fate mettendoci ogni giorno la faccia.

Marco R.

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Buongiorno,

Mi permetto di scrivere poche righe per esprimere a lei il mio dissenso e indignazione nei confronti del Ministro Maurizio Gasparri che ha attaccato il Dott. Nino Di Matteo e il suo libro “Il Colpo di Spugna”. Non capisco il motivo di questo attacco a uno dei pochi magistrati che lotta per la verità sulla trattativa Stato Mafia. Un Magistrato che da oltre 20anni vive sotto scorta lottando assieme a pochi per portare luce in una storia italiana insanguinata da stragi negli anni 1992/1993 ad oggi ancora non sappiamo la verità né sui mandanti esterni né sui depistaggi! Una stagione stragista che ha cambiato il volto politico italiano e la vita di tutti noi “Popolo” “Cittadini”. Un Ministro che attacca un Magistrato violando l'art.10 della Costituzione sulla libertà di espressione! Questo attacco al Dott. Di Matteo infondato perché nel libro vengo riassunti anni di indagini e sentenze già note alle istituzioni competenti e al pubblico, che non insinuano nulla se non la realtà dei fatti, ma è un attacco anche a noi cittadini, e alla nostra libertà di espressione ma anche un attacco al diritto di essere informati. Perciò vorrei con queste righe esprimere la mia vicinanza al Dott. Di Matteo e a Lei che sostenga una persona vera che lotta per i diritti fondamentali di ogni uno di noi.

Antonio C. (Altivole, TV)

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Gentile redazione di Antimafia Duemila,

Questa mia è per esprimere sostegno e profonda solidarietà al Dottor Nino Di Matteo dopo l'attacco da lui subito a causa della richiesta di attivazione di un'azione disciplinare nei suoi confronti che il senatore Maurizio Gasparri ha presentato al guardasigilli Carlo Nordio.

Ho tristemente appreso questa notizia dalla lettura delle testate Antimafia Duemila e Il Fatto Quotidiano e mi risulta difficile credere che un rappresentante delle nostre istituzioni possa scagliarsi con tanta durezza contro un magistrato retto, onesto e oltretutto minacciato di morte dalla mafia, sempre in prima linea per la difesa della verità e della giustizia nel nostro paese.

Ho letto il libro del Dottore Di Matteo dove si troverebbero le dichiarazioni del magistrato che il senatore Gasparri adduce a motivo della sua interrogazione. Il libro si intitola "Il colpo di spugna" e nelle sue pagine, lungi dal constatare un atteggiamento offensivo di Di Matteo contro le nostre istituzioni, ne ho potuto invece apprezzare la strenua e chiara difesa delle parti sane del nostro Stato che, come lui stesso fa, faticosamente e con estremo sacrificio quotidianamente si battono per difendere a caro prezzo noi cittadini dalle minacce della criminalità mafiosa.

Al contrario, nel libro, le accuse di Di Matteo si rivolgono a quelle parti corrotte e malsane del nostro Stato, della cui esistenza si ha prova proprio grazie a processi e sentenze passate ormai in giudicato e la cui ricerca dovrebbe essere primo dovere di ogni rappresentante delle istituzioni per poi procedere alla loro condanna senza esitazioni.

Penso che sia davvero grave e triste che chi ci rappresenta abbia come obiettivo quello di mettere alla gogna un magistrato scrupoloso e onesto, probabilmente perché le sue indagini vanno a fare luce sulle tante ombre di cui si è coperta la forza politica di cui Gasparri è un rappresentante, il partito di Forza Italia, piuttosto che avere a cuore primariamente la ricerca della verità e l'interesse di tutti noi cittadini a fare luce su oltre trenta anni di segreti, omissioni e misteri della nostra repubblica.

Ogni forma di censura rispetto all'espressione del proprio pensiero non può che nuocere a tutta la collettività, purtroppo questa pare essere l'intenzione che si cela dietro l'interrogazione di Gasparri.

Spero di cuore, per quanto resta di giusto e corretto nel nostro Paese, che questa richiesta venga respinta.

Maria Loredana P. (Bolzano, BZ)

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Con questa mail voglio esprimere tutta la mia solidarietà e comprensione al Dottor Nino di Matteo.

Leggendo il vostro articolo, e quello del Fatto Quotidiano, sulla richiesta di Maurizio Gasparri al ministro della giustizia Nordio, di aprire un'azione disciplinare contro il magistrato Di Matteo, sono rimasto davvero dispiaciuto e senza parole.

Antonino Di Matteo è un uomo che da anni mette a repentaglio la sua vita per difendere la verità e la giustizia nel nostro paese, impegnandosi in processi difficili e scomodi, troppo scomodi evidentemente.

Trovo profondamente ingiusto che un rappresentante delle nostre istituzioni, invece di combattere contro i criminali veri, decida di fare la guerra a lui.

Spero sinceramente e per il bene di tutti noi cittadini, che Nordio rigetti questa richiesta.

Aaron P. (Bolzano, BZ)

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Oggi li 29/03/2024 dopo aver letto su entrambe le testate (Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila) la notizia, pubblicata in merito alle indecenti richieste poste dal Sig. Gasparri in merito al magistrato Di Matteo, con tutte le “storture” è l’intento di far passare per incompetenti e faziosi: polizia-magistrati-giudici-ecc...!!

Mi chiedo perché un politico, che è al servizio del cittadino, deve porsi dei problemi di trasparenza se è una persona, un ente, un amministratore delegato (oltre il fatto presumibilmente eletto dal popolo!) nei riguardi di indagini o eventuali prove trovate o in fase di verifica, quando tutto sarà alla luce del sole e pubblico, il popolo potrà prendere visione di tutto ed eventualmente esporre il proprio punto di vista, mi sembra ovvio!!!!!

Il sottoscritto è sempre stato sotto la lente di ingrandimento da parte dello stato e delle banche, come ex titolare di una attività, costretto poi alla chiusura poiché non più in grado di fare fronte alle richieste economiche poste, che ovviamente portano al fallimento dell’attività, pagando (in persona è sulla propria pelle) tutto ciò che mi è stato presentato – contestato – richiesto ed imposto, allora perché IO-SI, è lo stato - il funzionario – il ministro – il poliziotto – ecc...

NO!!!!!

Allora la giustizia ha due pesi e due misure, esistono persone di serie A e tante di serie B - C – D …. al che mi sorge spontaneo pensare che delinquere porta frutti?! Ma il sottoscritto purtroppo è fondamentalmente onesto è oltretutto sbagliando si impara, tutti possono sbagliare, ma almeno avere l’umiltà di chiedere scusa è l’intenzione di rimediare al torto commesso, allora lasciate che le indagini le prove ecc... vengano alla luce e pubblicate. Ciò sarebbe un vanto per la persona o enti che si mettono a nudo e magari si riacquista la fiducia delle persone, mi auspico che ciò possa avvenire!!!!????

Con tale missiva vi auguro un buon lavoro nella divulgazione delle notizie ringraziando per l’impegno che dimostrate.

Franco R. (Pinerolo, TO)

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È recente notizia, dopo aver letto le testate giornalistiche de Il Fatto Quotidiano e ANTIMAFIADuemila che il Senatore Gasparri ha aperto una nuova interrogazione al GUARDIASIGILLI, per sapere quale iniziativa intenda assumere al fine di verificare responsabilità disciplinari a tutela della Magistratura contro il Magistrato Nino Di Matteo.

Il tutto scatenato dal libro scritto insieme al giornalista Saverio Lodato: "Il colpo di spugna".

Ritengo che un Magistrato sia anche un cittadino libero nel proprio pensiero come sancito dall'Articolo 21 della Costituzione Italiana.

Con la presente sono solidale all'operato del Magistrato Di Matteo.

Sono dell'avviso che la verità vada ricercata sempre fino in fondo.

Distintamente

Antonio C. (Brugnera, PN)

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Gentili Redazioni,

abbiamo letto su Il fatto quotidiano e ANTIMAFIADuemila gli articoli riferiti al caso Gasparri-Di Matteo. A tal riguardo, da cittadini scriviamo quanto segue:

Noi siamo Nino Di Matteo! Ovvero siamo cittadini che fanno del loro meglio per restare liberi e difendere sempre la libertà e i diritti universali.

"Tutto cancellato. Tutto inutile. Tutto da rifare. Lo Stato può scendere a patti con il suo avversario ultrasecolare", si legge nelle prime righe del saggio a firma Nino Di Matteo e Saverio Lodato intitolato Il colpo di spugna. Trattativa Stato-Mafia: il processo che non si doveva fare. Bastano le prime parole del libro per comprendere il perché della richiesta del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, al ministro della Giustizia Carlo Nordio di procedere con un illecito disciplinare nei confronti di Di Matteo. Meglio chiudere la bocca al magistrato antimafia, prima che il popolo apra gli occhi.

Il punto è sempre lo stesso: il processo sulla trattativa Stato-Mafia avvenuta tra il 1992 e il 1994 non si doveva fare, parola di Cassazione. Dunque, perché parlare ancora del sangue dei Giusti, delle stragi di Capaci, via D'Amelio, Roma, Milano, Firenze? Perché mettere nero su bianco riflessioni che possono far nascere il dubbio che qualcosa di innominabile, indicibile e inaccettabile accadde in quel biennio? Perché mai "addensare nubi nere di cui gli italiani non hanno alcun bisogno", perché stuzzicare l'opinione pubblica? Di sentenze come questa è meglio non parlarne più.

Certo è che l'atteggiamento di contrasto al pm Di Matteo appare logico solo per chi abbia qualcosa da nascondere, da camuffare, da insabbiare. Il Sistema di potere, in Italia come in tutto l'Occidente, vuole cittadini ignavi e inconsapevoli, ignoranti e ubbidienti. Per lo stesso motivo i Governi sono attenti alla narrazione con cui tentano di giustificare le guerre e gli attentati, mentre temono le impavide voci nel deserto, dissonanti per il Sistema, come quelle di intellettuali e giornalisti del calibro di Pier Paolo Pasolini, Peppino Impastato, Giulietto Chiesa, Andrea Purgatori e Julian Assange, solo alcuni tra i Giusti che abbiamo il dovere e l'onore di nominare e ricordare per aver impegnato la loro vita nella difesa della libertà e della giustizia, fino alla morte.

Nino Di Matteo è un uomo dello Stato che fa il suo dovere e vive scortato da 32 anni. Non è certo di lui che dubitiamo, ma dell'altro Stato, quello che per paura ricatta, annienta o tenta di mettere a tacere le voci libere e informate dei fatti. La libertà di espressione è un diritto di tutti e Nino Di Matteo ha infatti precisato che "tutte le sentenze vanno rispettate, ma si possono criticare". Perciò a Di Matteo va il nostro sostegno e applauso, invitando tutti a leggere Il colpo di spugna per difendere questa libertà.

Silvia D.V. e Francesco B. "Capalbio, GR)

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Buongiorno, leggendo il Fatto Quotidiano e Antimafia 2000 vedo che la richiesta di Gasparre al ministro Nordio è assurda, in quanto il giudice Di Matteo fa il suo lavoro e in Italia c'è la legge che ci dà l’articolo 25 di libera espressione. Pertanto, trovo ingiusto la richiesta di Gasparri da libero Cittadino.

Massimiliano

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Sono scandalizzata per quanto ho letto sia su ANTIMAFIADuemila, sia sul Fatto Quotidiano, e cioè che Gasparri chiede al Ministro Nordio di attivare una azione disciplinare nei confronti del PM Nino Di Matteo, per quanto dichiarato nell'ultimo libro " Il colpo di spugna”. Questa azione è del tutto incostituzionale, contro la libertà di espressione. Inoltre, a mio parere, ciò che è scritto nel libro corrisponde a verità, come del resto già ampiamente dimostrato da tempo. Chiedo non venga assolutamente intrapresa nessuna azione nei confronti di Nino Di Matteo, essendo completamente ingiustificata.

Serri I. (Reggio Emilia, RE)

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Buona sera direttore, sono un vostro assiduo lettore da molti anni, colgo l'occasione per ringraziare lei e tutta la redazione per il grande lavoro che svolgete.

Le scrivo per esprimere il mio più profondo disgusto per le dichiarazioni esternate da Gasparri (non lo chiamo senatore visto che non mi rappresenta) nei confronti del dott. Nino di Matteo per il suo libro e per il pensiero da lui espresso riguardo la sentenza della cassazione sul processo stato/mafia.

Il pensiero del dott. Di Matteo è il pensiero di tanti cittadini italiani che non hanno modo di poterlo esprimere facilmente.

La mia più profonda stima al dottore e a tutti i suoi colleghi, grazie per il fedele servizio che dà alla nostra REPUBBLICA.

Carmine L.

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Siamo una famiglia di Roma e dopo aver letto le notizie dell'attacco al dottore Di Matteo da parte del senatore Gasparri nelle testate giornalistiche di antimafia 2000 e il Fatto Quotidiano, la nostra indignazione è grande.

Noi vogliamo difendere il dottore Di Matteo perché ha il coraggio di lottare e di rischiare la sua vita e quella dei suoi familiari, per un mondo migliore e riteniamo inaudite certe accuse vergognose fatte da uno dei rappresentanti di un partito fondato dalla mafia, il senatore Gasparri.

Appoggiamo con tutte le nostre forze il dottor Di Matteo.

Stefano, Alessia e Daniela P. (Roma, RM)

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Buongiorno,

ho appreso dalla Vs. testata giornalistica e dalla testata de "Il Fatto Quotidiano" una notizia a dir poco assurda: il senatore Maurizio Gasparri intenderebbe punire il magistrato Antonino Di Matteo per aver scritto, insieme a Saverio Lodato, il libro "Il colpo di spugna" sulla trattativa Stato-mafia. Ovvero vorrebbe punire un magistrato, anzi IL magistrato, per aver lecitamente espresso il proprio pensiero arrivando addirittura a parlare di eventuale sussistenza di reati!

Domande (retoriche naturalmente):

Ma non siamo in Italia?

È stato abolito l'art. 21 della Costituzione?

Non c'è più la libertà di manifestare il proprio pensiero? (o dipende dal tipo di pensiero?)

Evidentemente per il senatore Gasparri il pm Di Matteo non è persona buona e giusta.

Ma com'è possibile schierarsi contro chi da anni è alla spasmodica ricerca della verità sulle stragi che hanno scosso la nostra nazione?

Il magistrato Nino di Matteo DEVE essere difeso e sostenuto per il suo coraggio e la caparbietà con cui si prodiga per la GIUSTIZIA.

Il senatore Gasparri DEVE essere fermato per le sue deliranti e ingiustificate intenzioni!

Ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.

Giuliana F.

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Ho appreso dalle pagine de “Il Fatto quotidiano” e di “ANTIMAFIADuemila” che il Senatore Gasparri ha chiesto al ministro della giustizia Carlo Nordio di punire il pm Nino di Matteo.

Seguo con attenzione il magistrato Di Matteo e ho acquistato il libro: sinceramente, non mi sembra che giunga a conclusioni peggiori di quelle che potrebbe trarre qualsiasi persona mediamente informata. Purtroppo, ho abbastanza anni per ricordare le stragi degli anni 92-93 e fin da subito mi è stato chiaro che simili orrori non potevano essere semplicisticamente rubricati in una logica Male (uguale mafia) contro Bene (uguale Stato). Se il Bene vuole veramente in maniera compatta, coerente e persistente distruggere il Male, lo fa senza che emergano tutte quelle zone d’ombra di cui le stragi sono costellate. Senza essere particolarmente informati, basta pensare alla scomparsa dell’agenda rossa di Borsellino o alla mancata perquisizione del covo di Totò Riina o all’“occhio di riguardo”, o per meglio dire, “l’occhio chiuso” sulla latitanza di Provenzano.

Ma senza entrare nel merito della questione: “trattativa Stato-Mafia”, c’è da chiedersi quale sia veramente il vulnus che Nino Di Matteo infliggerebbe con il suo libello. Trattandosi di una sentenza di terzo grado con un iter definitivamente concluso, esso non è che il commento, certo, questo sì, circostanziato e consapevole, di chi avendo lavorato tanto su qualcosa ne viene amaramente deluso dagli esiti. Un deluso, per altro, in buona compagnia, perché anche Salvatore Borsellino o l’Associazione delle vittime della strage di via dei Georgofili certamente non hanno fatto salti di gioia!

Del resto, se le sentenze non si possono ripercorrere e criticare, ma perché pubblicarle!? Perché porre a disposizione degli avvocati i repertori con le sentenze della Cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti interpretate da eccellenti giurisperiti? Le lasciamo a prendere polvere in archivio.

Forse i repertori specialistici non causano nessun “mal di pancia” perché le sentenze sono commentate e interpretate solo da e per addetti ai lavori e se ne stanno ben lontane dall’informe e magmatico bacino dell’opinione pubblica. Forse. Diverso è se un agile e molto accessibile libello ripercorre in maniera critica e circostanziata pagine scomode e dolorose di un’Italia che fatica a ottenere Verità e Giustizia. Chi ha lottato contro la mafia ed è morto è diventato un eroe incastrato in una lettura agiografica e per questo claustrofobica nella sua irraggiungibilità, chi ha lottato e sta lottando ancora viene esposto alla gogna mediatica e alle minacce di provvedimenti disciplinari. Falcone e Borsellino erano sicuramente molto umani, molto soli e nelle difficoltà del vivere quotidiano tentavano di superare la loro limitatezza per un fine superiore, Nino di Matteo è altrettanto umano e altrettanto alla ricerca, ma spero non tanto solo. Io, almeno, sono con lui.

Eleonora L.

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Salve,

voglio dire che è una vergogna vedere che si sta ostacolando gli unici giusti Giudici rimasti in questa Italia, questi paladini della giustizia e ora Gaspari contro uno degli ultimi Nino Di Matteo. È vergognoso. Basta! È ora che li lasciamo lavorare e fare salire la verità.

Romano P. (Ancona, AN)

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Spett.le redazione,

abbiamo letto con attenzione sulle testate di “Il Fatto Quotidiano” e di “ANTIMAFIADuemila” la notizia che il senatore Maurizio Gasparri ha presentato una interrogazione al ministro della Giustizia Nordio per sapere “quali iniziative intenda assumere per verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari e a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti nei confronti del magistrato Antonino Di Matteo.

Il senatore fa riferimento all’ultimo libro scritto dal dott. Di Matteo assieme al giornalista Saverio Lodato dal titolo “Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare” e che noi abbiamo letto qualche settimana fa.

È una vergogna che un parlamentare della nostra Repubblica si prenda l’ardire di fare richieste che tentano di delegittimare i magistrati che cercano la verità sulle stragi e rischiano la loro vita tutti i giorni, come il dott. Di Matteo che vive sotto scorta da più di 30 anni.

Come ha scritto il magistrato nel suo ultimo libro, le sentenze vanno sempre rispettate, ma possono essere discusse e criticate; la libertà di manifestare il proprio pensiero è stabilita dall’articolo 21 della nostra Costituzione.

Noi, che il libro lo abbiamo letto interamente, possiamo dire che il tentativo di Gasparri, capogruppo al senato di Forza Italia, partito che ha per cofondatore Marcello Dell’Utri (condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa), è un vile tentativo di mettere il bavaglio a chiunque cerchi di tener viva la memoria sulle stragi di stato degli anni '90.

Vogliamo quindi esprimere tutta la nostra solidarietà al magistrato Nino Di Matteo, che da sempre è in prima linea nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità su tanti fatti ancora oscuri della nostra storia.

Dott. Di Matteo, continui sulla sua strada, SIAMO TUTTI CON LEI.

Un cordiale saluto

Flavio ed Eleonora (Verona, VR)

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Buongiorno,
sono un artigiano del comune di Prata di Pordenone, da anni seguo ciò che sta succedendo sia all’interno della politica che della magistratura.

Scrivo questa lettera perché venga divulgata a chi ci governa.

A quest’ultimi pensate che il popolo (quello informato) non vede e non sente?

Conosciamo i vostri nomi e cognomi, sappiamo quanto ingrati siete.

Esiste purtroppo un accanimento contro magistrati e giornalisti onesti.

Composto da personaggi a mio parere (le cronache ne danno conferma) corrotti e facenti parte soprattutto da partiti fondati su commissione della mafia.

Quest’ultimi infiltrati all’interno di chi governa il nostro martoriato Paese, si stanno comportando come ai tempi di Totò Riina, con una sola differenza, Riina adoperava il tritolo, questi invece adoperano la lingua biforcuta e fanno leggi a favore dei mafiosi e dei corrotti, contro qualsiasi giustizia (le leggi confermano).

Quello che in questi giorni sta succedendo ha oltrepassato ogni criterio di giustizia, un ministro della Repubblica italiana Gasparri Maurizio, un politico allenato a son di AspiRiina, l’ennesima marionetta gestita dai poteri della massoneria deviata, il quale da buon traditore ordina al ministro della giustizia Carlo Nordio (non mi voglio esprimere in merito a Nordio), di perseguitare Antonino di Matteo.

Chi è per il popolo Antonino Di Matteo?

Antonino per il popolo è il magistrato onesto, uomo retto, onorato e amato per la Sua determinazione e soprattutto perché come pochi rischia la propria vita, quella della Sua famiglia e delle Sue guardie del corpo, per una semplicissima ragione, portare avanti verità nascoste dal potere occulto.

È stato ostacolato sulla trattativa stato-mafia in tutti i modi. Come è stato ostacolato Antonio Ingroia o tutti quegli ufficiali o magistrati assassinati che cercavano la verità, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, gli agenti di scorta, ecc. Collaboratori di giustizia come Luigi Ilardo, assassinato. Oppure fatti ammazzare, come il chirurgo Attilio Manca, perché non deve parlare.

La lista sarebbe lunghissima dalle stragi 92-93 sui crimini che lo Stato sino a oggi ha sempre cercato di deviare e nascondere.

Ringraziamo gli editoriali fascisti che si sono occupati di dire menzogne in merito sia al magistrato Nino Di Matteo, che ad altri Suoi colleghi perseguitati a causa di un accordo tra stato e mafia gestito da ufficiali dei carabinieri, tutt’oggi assolti per non aver commesso nessun reato.

Ridicola sentenza.

Il popolo non sopporta più questo ridicolo trattamento su persone dalla schiena dritta.

Fermate questa onda maledetta.

Fabio B. (Prata di Pordenone, PN)

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Egregi Direttori,

ho letto sulle vostre testate giornalistiche nel giorno 27 marzo le accuse che Maurizio Gasparri ha fatto al magistrato Nino di Matteo a proposito del suo ultimo saggio "Il colpo di spugna" sul processo della trattativa Stato-Mafia e sono rimasta senza parole. Io lavoro nella Sanità pubblica e non sono una tecnica di questi argomenti ma ho letto la trilogia di Di Matteo-Lodato su questo processo (il patto sporco, il patto sporco e il silenzio) e ho seguito le sue interviste su LA7, mi pare un uomo che sta dando la sua faccia, la reputazione, la carriera e anche la vita visto che ha un "primo livello di protezione eccezionale" solamente per la ricerca della Verità, una verità molto scomoda per tanti. Trovo profondamente ingiusta questa richiesta di azione disciplinare nei suoi confronti in difesa dei giudici della suprema corte, fatta poi da un uomo che "ha spesso attaccato la Procura di Palermo - a volte anche molto duramente - e i pm che hanno indagato sulle trame oscure del periodo stragista". Lo capisco anche io, che non sono del mestiere, che Di Matteo è un personaggio scomodo a tante persone che lavorano nei Palazzi della politica italiana, dopo le leggi ad personam per non permettergli di entrare in politica, dopo la proposta dei test psicologici per controllare la salute mentale dei magistrati, adesso questa difesa illogica dei giudici della corte suprema lo trovo profondamente umiliante e indecente e mi vergogno che un uomo così incorruttibile venga costantemente attaccato tentando di screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica per isolarlo e indebolirlo.

Ecco io voglio esprimere tutta la mia solidarietà nei suoi confronti, in difesa del diritto alla libertà di espressione suo e di ogni cittadino.

e orgogliosamente dico IO SONO NINO DI MATTEO.

Ilaria Martelli (Castelbolognese, RA)

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Egregio direttore,

La prego di voler dare voce, attraverso il suo prezioso giornale, ai pensieri che sottoscrivo, nella fiduciosa speranza di non essere il solo e di interpretare altresì i sentimenti di quanti hanno a cuore la Giustizia e soprattutto gli Uomini Giusti che la sanno correttamente vivere ed interpretare.

Apprendo dalle sue pagine delle variegate iniziative del senatore GASPARRI, atte a "tutelare" la Magistratura, a suo dire offesa ed oltraggiata dal libro IL COLPO DI SPUGNA del dott. Di Matteo e Saverio Lodato.

Non ho bisogno di sottolineare i meriti di un magistrato costretto a vivere perennemente sotto scorta, per via del suo straordinario coraggio nel difendere e tutelare - egli stesso - la Giustizia, sulla eroica scia di Falcone e Borsellino.

Piuttosto mi stupiscono grandemente le "tenere" premure del senatore GASPARRI, capogruppo di un movimento politico che ha sempre denigrato, ostacolato, combattuto ed umiliato la Magistratura. Che grande cambiamento!

È mai possibile che il senatore si sia.... "pentito"?

Ed ancora stupisce questo suo "tenero" ed affettuoso afflato di tutela, mentre il suo Governo si prodiga alacremente ed ostinatamente ad imporre, proprio alla Magistratura, specifiche iniziative castigatorie, con i famigerati test psicologici agli aspiranti magistrati.

Il dottor Di Matteo ha già ricevuto una feroce condanna - con annesso, adeguato tritolo, già "amorevolmente" predisposto - da parte di Totò Riina. Non nutro alcun dubbio che le condanne invocate dal GASPARRI non evochino, per carità, la medesima efferata punizione, ma le stesse procedono più istituzionalmente e sommessamente, quanto tristemente, non certo nella direzione opposta!

Il senatore - onorevole - GASPARRI farebbe bene a chiarire i suoi poderosi conflitti di interesse recentemente scoperti e ampiamente illustrati dal FATTO QUOTIDIANO. E, considerato quanto sopra, con qualche altra "aggiuntina" supplementare... farebbe bene altresì a specificare agli elettori (non i suoi, che avrebbero qualche difficoltà) il perché vuole, così affettuosamente, inserirsi in seno alla Commissione Antimafia.

Quali sono i suoi intenti?

Qual è il suo ambizioso e prezioso programma?

Enzo F. (Treviso, TV)

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Spettabile redazione, con queste poche righe voglio semplicemente dichiarare sostegno e vicinanza al magistrato Antonino Di Matteo, autore insieme al giornalista Saverio Lodato del libro "Il colpo di spugna" sulla trattativa stato-mafia. Un libricino ingombrante, viste le reazioni che sta suscitando.

Ho infatti appreso da notizie pubblicate sul Fatto Quotidiano e su Antimafia duemila che il senatore Maurizio Gasparri si sarebbe rivolto al ministro della Giustizia Carlo Nordio per "verificare l'eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel citato libro". Basta questo virgolettato, da solo, a mettere i brividi. E a catapultarci indietro nel tempo, rievocando rigurgiti di fascismo e di censure medievali.

Premetto: sono una semplice cittadina, lavoratrice e madre di famiglia. Conosco la politica attraverso la narrazione dei fatti accaduti negli ultimi 50 anni. Non sono un politico di professione, ma ho sempre fatto le mie battaglie da attivista, scendendo in piazza a manifestare civilmente, così come previsto dalla Costituzione: per la liberazione della donna, per i diritti civili, per le minoranze, per il diritto all'accoglienza, contro la guerra, il nucleare e via elencando. Aggiungerei, oggi, per il diritto all'informazione e all'investigazione senza mordacchia.

Conosco e ho vissuto con dolore il periodo stragista che ha insanguinato il bel Paese. Ero una bambina durante il rapimento dell'onorevole Aldo Moro, ma ricordo bene dov'ero quel giorno. Nel '92 ho pianto per la morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino come fossero parenti, pur non avendoli mai incontrati. Quel tritolo ha spaccato il cuore degli italiani, ma non ne ha soffocato la fame di verità. E di speranza. Perché il nostro miraggio è sempre lo stesso: costruire una società migliore. L'uomo nuovo.

Per fortuna, negli anni si sono avvicendati rappresentanti della stampa e della magistratura che hanno scelto di portare avanti la battaglia contro i poteri forti: la lotta alla mafia. Ed è proprio grazie a queste persone, che ammiro per il loro coraggio, che trovo la forza di essere indignata e di manifestare per chiedere con ancora più veemenza: verità e giustizia.

Ho scritto questa lettera di solidarietà al sostituto procuratore nazionale antimafia Antonino Di Matteo perché credo fermamente nella giustizia giusta. E sono convinta che chiedere allo Stato e alle istituzioni di illuminare le 'trame' oscure del nostro Paese non debba essere una pretesa, ma un diritto.

Alessandra M.


Continua...

Elaborazione grafica by Paolo Bassani

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