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'Ndrangheta stragista: al processo d'appello inizia la requisitoria

"Dietro le stragi c'era un disegno eversivo servente di un quadro più ampio di natura politica". Un tracciato in cui Cosa nostra e 'Ndrangheta si sono mosse “in maniera unitaria”. Sono questi alcuni degli argomenti che il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, ha evidenziato con l'inizio della requisitoria del processo d'appello 'Ndrangheta stragista. Imputati, davanti alla Corte d'Assise d'Appello presieduta da Bruno Muscolo, sono il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, e il capo bastone di Melicucco, Rocco Santo Filippone. Entrambi sono stati già condannati all'ergastolo in primo grado accusati di essere i mandanti degli attentati ai Carabinieri consumati nel Reggino a cavallo tra il '93 e '94 in cui morirono gli appuntati Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, uccisi il 18 gennaio del '94 nei pressi dello svincolo autostradale di Scilla.
Lombardo, affiancato dal sostituto procuratore della Dda Walter Ignazitto, ha ripercorso gli elementi di prova acquisiti in questi dieci anni di inchieste e processi evidenziando le difficoltà per ricostruire la verità su fatti che nel tempo hanno visto rappresentazioni false e depistaggi.
Prossima udienza il 27 febbraio.

Presto l’approfondimento.

Dossier Processo 'Ndrangheta stragista

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